Cagliari, 29 Feb 2016 - Ennio Morricone e Leonardo Di Caprio. Sono loro i vincitori della 88ma edizione degli Oscar. Entrambi erano emozionati e grati sul palco del Dolby Theater, entrambi sono arrivati agli Oscar dopo anni di tentativi andati a vuoto. Cinque per Di Caprio, sei per Morricone che pure nel 2007 aveva ottenuto un Oscar alla carriera ma che non aveva mai smesso di sperare in un premio vinto per una delle sue straordinarie e leggendarie colonne sonore.
La vittoria del maestro italiano è arrivata per prima, a circa metà di una serata caratterizzata dalla diversità. Non tanto per il colore della pelle dei protagonisti, che dai tempi delle candidature ha dato vita alla protesta per gli oscar "troppo bianchi", ma per la varietà dei titoli che hanno ottenuto riconoscimenti. Se è stato 'Mad Max' a vincere il maggior numero di statuette, sei, al film di Miller non sono andati gli Oscar più importanti, che sono stati distribuiti piuttosto equamente fra tutti i candidati. 'Il caso Spotlight', sullo scandalo dei preti pedofili a Boston, ha vinto il premio per il miglior film, The Revenant - Redivivo è valso la statuetta a DiCaprio, migliore attore protagonista ma anche a Alejandro Inarritu, miglior regista, a Emmanuel Lubezki per la fotografia. Inarritu è al secondo oscar consecutivo e Lubeski al terzo, entrambi l'hanno scorso hanno vinto per Birdman, e due anni fa Lubeski ha portato a casa la statuetta per la fotografia di Gravity. La grande scommessa, sullo scandalo dei subprime ha ottenuto il premio alla sceneggiatura non originale mentre quello per la sceneggiatura originale è andato al Caso Spotlight.
Per il resto la serata è proseguita senza troppe sorprese se non quella riservata dalla vittoria della statuetta per il migliore attore non protagonista, andata a Mark Rylance, per Il Ponte delle spie di Steven Spielberg. Più scontate le vittorie al femminile, Alicia Vikander che ha vinto l'Oscar per la migliore attrice non protagonista per 'The Danish girl' e Brie Larson migliore protagonista per 'The Room'.
Toccante il momento della standing ovation a Morricone. Il maestro, ottantasette anni, è salito sul palco accompagnato dal figlio Giovanni e, con la voce rotta dalla commozione ha ringraziato l'Academy, i colleghi candidati insieme a lui, Quentin Tarantino e Harvey Weinstein ma poi ha voluto concludere ringraziando la moglie, sua compagna di vita da 60 anni.
Di Caprio ha invece voluto dedicare lo spazio del suo discorso ad un tema a lui caro, quello dei riscaldamento globale: "Per girare The Revenant abbiamo dovuto andare quasi al polo. Il 2015 è stato l'anno più caldo della storia, i cambiamenti climatici sono una realtà che sta accadendo adesso, dobbiamo smettere di procrastinare, bisogna agire per l'umanità e per le comunità indigene, per i figli dei nostri figli, le cui voci sono poste sotto silenzio dall'avidità di pochi". Tema che ha poi ripreso in sala stampa, quando ha ribadito: "Avevo la possibilità di farmi ascoltare da un pubblico di svariati milioni di persone e l'ho sentito come un dovere".
Importante anche il discorso di regista e produttori del miglior film: "Il nostro film ha dato voce ai sopravvissuti dello scandalo pedofilia nella chiesa, e questo Oscar amplifica questa voce che vorremmo arrivasse al Vaticano, - ha detto il regista Tom McCarthy - ora è il momento di proteggere in nostri bambini". Quando regista e sceneggiatore hanno fatto la comparsa in sala stampa è accaduto un fatto curioso: un faretto è caduto, senza fare danni, ma il regista Tom McCarthy ne ha approfittato per fare una battuta: "E' stata la Chiesa cattolica!", ha detto, suscitando le risate dei giornalisti.