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Trivellopoli – Delrio e il dossier contro di lui: voglio sapere se ci sono carabinieri infedeli allo stato

Roma, 8 Apr 2016 - “Voglio la verità. Voglio sapere se davvero un Carabiniere ha preparato dossier falsi contro un ministro della Repubblica”. È Graziano Delrio, ministro delle Infrastrutture, a parlare, oggi, dalle colonne di Repubblica. Nelle ultime ore, l’inchiesta sui siti Eni in Basilicata (Tempa Rossa e Viggiano) sta portando alla luce pieghe inquietanti, compresa una presunta attività di dossieraggio ai danni dello stesso Delrio. Carte che conterrebbero materiale anche fotografico atto a determinare collegamenti tra il ministro e la ‘ndrangheta. La presenza di un dossier contro il ministro emerge dalle intercettazioni dei pm di Potenza che indagano sul caso Guidi-Gemelli.

"Ti devo parlare da vicino, ma proprio da vicino, molto da vicino... Tutte cose che addirittura ti puoi togliere pure qualche sfizio... ma serio, eh?". A parlare è Valter Pastena, attualmente consulente del Ministero dello Sviluppo Economico, conversando al telefono con Gianluca Gemelli, compagno dell'ex ministro, Federica Guidi. Rivela Pastena a Gemelli: "Tieni conto che i Carabinieri... sono venuti a portarmi il regalo in ufficio. Hai visto il caso di Reggio Emilia? Finito `sto casino usciranno le foto di Delrio a Cutro con i mafiosi...Tu non ti ricordi quello che io ti dissi, che c`era un`indagine... quelli che hanno arrestato a Mantova, a Reggio Emilia, i Cutresi, quelli della `ndrangheta... No, te l`ho detto, perché chi ha fatto le indagini è il mio migliore amico, e adesso ci stanno le foto di Delrio con questi".

“A questo punto voglio sapere se davvero pezzi dello Stato tramano contro altri pezzi dello Stato” dice su tutte le furie a Repubblica Delrio. Il ministro spiega di non avere paura di quelle foto. “Sono andato a Cutro da sindaco di Reggio Emilia. Le due città sono gemellate. Ero lì con la fascia tricolore. Sono andato a una cerimonia, per qualche metro ho seguito la statua locale della Madonna. E basta”. Un complotto, dunque? “Voglio sapere se questa attività di dossieraggio è vera oppure no. Voglio sapere se la gente- non solo un ministro- può fidarsi delle Istituzioni. Poi se vengo attaccato da un comitato d’affari, beh per me è un onore”.

C’è poi un’altra intercettazione. Il lobbista Colicchi racconta a Gianluca Gemelli che Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia, sarebbe stato da Delrio per sponsorizzare la conferma di Alberto Cozzo, loro ‘protetto’, a commissario straordinario del porto di Augusta. Lo Bello è sì stato dal ministro, “ma mi ha sempre parlato del rinnovamento dell’aeroporto di Catania” spiega Delrio, “era normale, le camere di commercio sono i soci dell’aeroporto. Non ricordo assolutamente che mi abbia parlato di Cozzo, di certo non l’ha sponsorizzato, lo ricorderei”. Che poi Cozzo sia stato riconfermato in quel ruolo, spiega ancora il ministro, lo è stato perché “io ho prorogato i commissari in attesa che entri in vigore la riforma dei porti con i nuovi meccanismi di nomina delle autorità portuali”.

Qualcuno, in realtà, di Cozzo al ministro ha parlato. È stato il sindaco di Augusta (M5S), “me ne ha parlato bene. Le ho detto che non mi sembrava così bravo” ricorda Delrio, “lì ci sarebbero una marea di investimenti da utilizzare, ma non mi sembra che si dia da fare. Con questo Cozzo ho un carteggio in cui cerco proprio di stimolarlo a muoversi. Gli ho anche affiancato l’Anac (l’Anticorruzione guidata da Cantone) per evitare problemi in quella regione”.

 

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