Cagliari, 13 Mag 2016 -
Cagliari, 13 Mag 2016 – Ha confessato Igor Diana, il figlio di 28 anni dei coniugi uccisi nella loro abitazione a Settimo San Pietro (Cagliari). Durante la notte è stato sentito dal magistrato nell'ospedale di Iglesias dove è stato ricoverato per essere rimasto ferito durante le fasi della sua cattura da parte di Carabinieri e Polizia. Il giovane, arrestato con l'accusa di tentato omicidio nei confronti delle forze dell'ordine, ha ammesso di aver ucciso i genitori. E' quanto reso noto durante una conferenza stampa in questura a Cagliari.
Li ha percossi con un bastone e sgozzati con un coltello. Sono dettagli dei primi riscontri oggettivi degli inquirenti sui cadaveri di Giuseppe Diana, 68 anni, e Luciana Corgiolu, 62. I coniugi sono stati uccisi brutalmente tra domenica e lunedì nella loro casa di Settimo San Pietro, in provincia di Cagliari, dal figlio adottivo Igor.
Gli agenti della Polizia scientifica e della Squadra Mobile della Questura di Cagliari, coordinati dal primo dirigente Alfredo Fabbrocini, si sono trovati di fronte ad una scena da brividi. Ma sono gli elementi che hanno scoperto dopo che, tenuti riservati per ragioni d'indagine nei primi momenti, sarebbero orrendi. Infatti, Igor, ufficialmente indagato per duplice omicidio, è rimasto per alcune ore in casa con i due cadaveri stesi a terra e lui si era collegato ad una chat e nel mentre beveva alcolici e forse avrebbe anche consumato della droga.
Quindi all’alba di lunedì scorso, è uscito di casa con il fuoristrada del genitore ucciso prima, ha fatto colazione al bar e ha iniziato la fuga. La prima traccia la ha lasciata martedì mattina nella zona del Poetto di Cagliari, dove ha effettuato un prelievo con il bancomat (aveva con se anche una carta di credito) e da quel debole indizio gli investigatori della Mobile lo hanno letteralmente braccato. Era stata predisposta una ricerca per persona scomparsa ed era quindi attivamente ricercato da Polizia, Carabinieri, Gdf, Forestale e dalle Polizie Municipali. Fino all'epilogo di ieri sera quando il giovane, nato in Russia, a San Pietroburgo, 28 anni fa, era stato adottato dai genitori morti, circa vent'anni fa insieme al fratello 24enne, ma aveva un carattere difficile. Infatti, alcuni anni fa, era stato nell'Esercito, come il fratello (attualmente in servizio a Teulada e che ha collaborato con gli uomini della polizia), ma era completamente diverso. Igor è stato descritto come violento e con un profilo psicologico problematico. Ed in un post su facebook, ritenuto interessante dagli investigatori, mostra una maschera su sfondo nero con la scritta: "Non provocare mai più del dovuto una persona buona. Lei osserva, medita, riflette…Ma quando agisce lo fa con un solo intento distruggere chi le ha fatto del male". Ed è proprio per questo che gli uomini del capo della Mobile non hanno smesso un attimo di cercarlo, così come i carabinieri. Temevano potesse essere pericoloso per se stesso e per la gente, ma con estrema calma il dirigente di Polizia, non ha diffuso notizie che potessero creare allarme sociale o psicosi, o vantaggi al ricercato. Fino a quando ieri sera alle ore 21,00 circa, la fuga di Igor Diana si è conclusa sulla statale sulcitana dopo una breve sparatoria con le forze dell’ordine e durante la quale è rimasto ferito in modo non grave. Quindi, è stato bloccato, portato nell’ospedale di Iglesias dove è ora piantonato perché in stato di arresto e di indiziato di delitto per il duplice omicidio dei genitori.