Bruxelles (Belgio), 25 Mag 2016 - L'Eurogruppo ha raggiunto questa notte un accordo sulla ristrutturazione del debito della Grecia e sulla concessione della nuova tranche di aiuti ad Atene: si tratta di oltre 10 miliardi. Dopo molte ore di discussioni che si sono concluse nel cuore della scorsa notte, i ministri delle Finanze dell'Eurozona hanno trovato un accordo sulla sostenibilità del debito che permette al Fmi di rimanere fra i finanziatori di Atene. A sei anni dall'inizio della crisi greca, l'accordo permetterà un alleggerimento dell'enorme disavanzo, pari al 180% del Pil, a partire dal 2018, se sarà necessario per rispettare gli obiettivi di deficit.
Secondo il presidente dell'Eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, si tratta di "un importante punto di svolta che da il via a una nuova fase del programma di assistenza finanziaria alla Grecia". Un anno dopo che la crisi greca e le scelte del governo Tsipras, il cui ministro delle Finanze era allora Yannis Varoufakis, avevano portato Atene molto vicina all'uscita dall'Euro, "è tornata la fiducia reciproca", ha detto Dijsselbloem.
I 19 paesi della moneta unica non hanno quindi soltanto sbloccato una prossima tranche di aiuti da 10,3 miliardi (7,5 in giugno, 2,8 successivamente), in seguito alle riforme che Atene ha approvato, ma hanno anche concordato "un pacchetto di misure sul debito che saranno scadenzate progressivamente, se necessario per raggiungere gli obiettivi concordati", in particolare un surplus primario pari al 3,5% del Pil nel 2018. Il Fondo monetario internazionale dovrebbe in questo modo continuare ad assicurare il suo sostegno alla Grecia: il direttore del Fmi per l'Europa, Poul Thomsen, ha detto dopo la riunione che le misure concordate garantiranno "la sostenibilità del debito in linea con i nostri criteri standard". Il ministro delle Finanze greco Euclid Tsakalotos si è detto ottimista: "può essere l'inizio di una nuova fase, rispetto al circolo vizioso recessione-misure-recessione in cui gli investitori potranno tornare in Grecia".