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Sen. Silvio Lai PD – Sindaci e consiglieri esclusi da incarichi professionali: interrogazione al governo per chiarimenti dopo sentenza corte conti

Roma, 16 Giu 2016 - Un libero professionista se vuole svolgere liberamente la propria attività non può candidarsi per ricoprire l’incarico di consigliere comunale. È quanto emerge dall’interpretazione che la sezione autonomie della Corte dei Conti ha dato ad una legge del 2010, per la precisione l’articolo 5 comma 5 del DL 78. Sull’argomento interviene il senatore del PD Silvio Lai che ha inviato un’interrogazione ai Ministri dell’Interno e delle Infrastrutture. La norma in questione sta creando non poche difficoltà alle amministrazioni comunali e sta soprattutto sollevando non pochi dubbi di legittimità costituzionale.

L’articolo 5 comma 5 del DL 78/2010 prevede infatti che i titolari di cariche elettive non possano ricevere compensi per lo svolgimento di qualsiasi incarico professionale conferito da pubbliche amministrazioni, fatti salvi i rimborsi spese ed eventuali gettoni per un massimo di 30 euro a seduto. Una scelta originata dalla necessità di evitare che un politico potesse essere avvantaggiato per la carica ricoperta, ottenendo grazie a questa incarichi professionali. Il fatto è che la norma in questione, applicata alla lettera e nell’interpretazione data dalla sezione autonomie della Corte dei Conti, include anche eventuali incarichi attribuiti da un altro comune, diverso da quello nel quale il libero professionista ricopre la carica elettiva. Questo anche se lo stesso professionista decidesse di rinunciare al gettone di presenza come consigliere comunale. Dopo il pronunciamento della Corte dei Conti molti comuni starebbero escludendo dall’affidamento degli incarichi quei liberi professionisti che siano consiglieri comunali in altri comuni.

“È una situazione che sta creando non poca confusione – afferma Silvio Lai – e sulla quale è giusto fare immediatamente chiarezza.  Prima di tutto perché in questo modo viene messa in dubbio la costituzionalità della legge in oggetto. Questo perché ovviamente non si garantisce ai liberi professionisti di poter ricoprire incarichi pubblici, a meno che non decidano di svolgere gratuitamente la loro professione. Per questo motivo – conclude Lai – ho chiesto ai ministeri delle Infrastrutture e dell’Interno un intervento immediato che chiarisca una volta per tutte il corretto ambito di applicazione della legge”.

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