Cagliari, 11 Lug 2016 - Desta forti preoccupazioni l’ipotesi di razionalizzazione dei servizi di traporto pubblico dei lavoratori occupati nella zona industriale di Macchiareddu prevista recentemente dall’Assessorato regionale dei Trasporti.
La riorganizzazione prospettata, partendo dal presupposto dell’attuale scarso utilizzo e dall’esigenza di privilegiare il collegamento con il nuovo carcere di Uta, rischia di scoraggiare ulteriormente e pregiudicare irrimediabilmente l’auspicato adeguato ricorso ai mezzi pubblici da parte dei lavoratori dell’area industriale, privando il sito produttivo di un ulteriore servizio, con riduzione della competitività ed attrattività dello stesso. Le modalità individuate, infatti, modificano radicalmente la struttura dei collegamenti con il sito di Macchiareddu, inserendo una serie di cambi di vettura che comporteranno forti disagi per i viaggiatori, aumentando i tempi di percorrenza nonché i rischi di ritardo e di mancate coincidenze. Gli effetti di tale riorganizzazione, pertanto, molto verosimilmente si concretizzeranno in una definitiva rinuncia al trasporto pubblico a favore di quello delle auto private, con conseguente incremento del traffico veicolare su strade già fortemente congestionate, aumento della rischiosità delle stesse e ripercussioni negative sul piano ambientale.
Confindustria ritiene invece che, piuttosto che ridurre il servizio per l’area industriale, occorra procedere all’analisi della domanda e delle esigenze di lavoratori ed imprese per approntare un servizio efficiente che consegua gli auspicati vantaggi di ordine economico, ambientale e di sicurezza stradale.
In tal senso, Confindustria ha chiesto all’Assessorato Trasporti l’apertura urgente di confronto sul tema che coinvolga, oltre alla rappresentanza delle imprese, anche le rappresentanze dei lavoratori e quella istituzionale del sito industriale interessato.