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Fallito golpe militare in Turchia: la gente scende in piazza e i soldati si ritirano

Ankara (Turchia), 16 Lug 2016 - È fallito il golpe militare in Turchia. Decine di migliaia di persone sono scese per le strade, sollecitate dall'appello del Presidente Erdogan, e hanno costretto i soldati infedeli a ritirarsi. Tutto questo dopo ore di caos nel Paese in cui ci sono stati scontri a fuoco, esplosioni e decine di morti e feriti. Il Presidente Erdogan, che si era detto avesse tentato di chiedere asilo prima in Germania e poi in Gran Bretagna, è ricomparso all'aeroporto internazionale di Istanbul e, circondato dalla folla festante, ha promesso che i "golpisti la pagheranno molto cara", saranno puniti molto duramente. Ci sono però nel Paese ancora scontri tra militari golpisti e forze fedeli al governo. La situazione sembra non essere ancora totalmente sotto controllo. Sono oltre 750 i golpisti arrestati mentre sono stati rimossi 5 generali e 29 colonnelli.

Il premier turco, Binali Yildirim, ha convocato una sessione di emergenza del parlamento per oggi. Lo riferisce l'agenzia Anadolu. La sede del parlamento è stata colpita in nottata durante un bombardamento ma nessun deputato è rimasto ferito, ha reso noto il presidente dell'assemblea, Ismail Kahraman.

Ieri sera lo stato maggiore dell'esercito ha annunciato di aver preso il potere in tutto il Paese. Carri armati hanno percorso le strade di Ankara e di Istanbul, dove dopo l'appello del presidente Erdogan a 'resistere' ai golpisti, migliaia di turchi si sono riversati in strada, sventolando le bandiere con la mezzaluna e giurando fedeltà al presidente.

I dimostranti lealisti tentano di bloccare i blindati a mani nude e si oppongono agli insorti. Tre i feriti i negli scontri tra civili e soldati su uno dei due ponti sul Bosforo a Istanbul.

I militari hanno bloccato per ore l'aeroporto di Istanbul - cancellati tutti i voli in arrivo e partenza - e fatto irruzione nella sede della tv di Stato, sospendendo le trasmissioni. In seguito sostenitori di Erdogan avrebbero "liberato" gli studi, spingendo i soldati a ritirarsi.

Colpi di arma da fuoco sono stati sentiti nei pressi del palazzo presidenziale. I tank hanno aperto il fuoco nell'area del Parlamento ad Ankara, dove vi sono stati scontri tra esercito e polizia: elicotteri degli insorti hanno attaccato due volte il quartier generale della polizia nella capitale: uccisi 17 poliziotti. Violenti combattimenti si sono registrati anche presso la sede dei servizi segreti.

I militari golpisti hanno tentato di imporre la legge marziale e il coprifuoco in tutto il Paese e hanno bloccato i social network. Ma questo non ha fermato i sostenitori di Erdogan che, dopo un appello del presidente trasmesso via cellulare alla televisione di Stato, sono scesi in piazza per contrastare i militari.

"Le Forze armate turche hanno preso il completo controllo dell'amministrazione del Paese per ristabilire l'ordine costituzionale, i diritti umani e le libertà, lo stato di diritto e la sicurezza generale che erano stati danneggiati. Tutti gli accordi internazionali rimangono validi. Speriamo che tutte le nostre buone relazioni con tutti i Paesi continuino". È questo il testo del comunicato con il quale l'esercito aveva annunciato di aver preso il controllo del Paese. Erdogan su smartphone giornalista tv: sono ancora al potere, resistete Il presidente Recep Tayyip Erdogan ha successivamente parlato in diretta ad uno smartphone di una giornalista tv: "Sono ancora il presidente della Turchia e il comandante in capo, resistete al colpo di stato nelle piazze e negli aeroporti".

Secondo alcune fonti, Erdogan avrebbe tentato di lasciare il paese e volare in Germania, che lo avrebbe però respinto. Altre fonti sostengono che abbia quindi tentato di atterrare a Londra. Il dato di cronaca è che Erdogan, a golpe sventato, è ricomparso all'aeroporto internazionale di Istanbul.

Il premier turco Binali Yildirim ha sostenuto invece che si è trattato di un tentativo "illegale" di golpe solo di una piccola parte delle forze armate. "Pagheranno un prezzo altissimo", ha affermato. Alcuni ufficiali, capi dei golpisti, sarebbero stati arrestati.

I tre principali partiti dell'opposizione in Turchia hanno denunciato e preso le distanze dal colpo di Stato militare. Unanime è stata infatti la condanna da parte del partito filo curdo Hdp, del partito nazionalista Mhp e del Partito del popolo repubblicano Chp. Il leader del Chp il più grande partito di opposizione in Turchia, Kemal Kalicdaroglu, ha ricordato su Twitter che in passato il Paese ha già ''sofferto molto'' per i colpi di stato che ha subito. Anche il leader dell'Hdp, Selahattin Demirtas, ha affermato che non è questa la strada giusta verso il cambiamento in Turchia, ma serve un percorso democratico.

Gli Stati Uniti si sono schierati con il governo democraticamente eletto in Turchia. Lo ha affermato la Casa Bianca, sottolineando che il presidente americano, Barack Obama, ha parlato del colpo di stato in Turchia con John Kerry.

L'ordine democratico deve essere rispettato in Turchia e si deve fare di tutto per proteggere le vite umane, ha scritto su Twitter il portavoce della cancelliera tedesca Angela Merkel.