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Una giovane pregiudicata di Giba ruba 4 confezioni di rasoi da barba per un valore di 60 euro ed è poi arrestata dai carabinieri per furto aggravato.

 

Carbonia, 18 Lug 2016 - Nel pomeriggio di sabato a Carbonia (Ca), in Via Costituente, i carabinieri dell’aliquota radiomobile della compagnia della città, hanno arrestato per furto aggravato, Claudia Cani, di 33 anni, residente a Giba (Ca) con precedenti penali.

La donna, poco prima, ha rubato quattro confezioni di rasoi da barba all’interno del supermercato di via Stazione. Poi ha nascosto la refurtiva nella borsa all’interno della quale aveva messo della carta stagnola per schermarla. Ma nonostante questo accorgimento, è stata scoperta dal personale addetto alle casse e, quindi, è fuggita precipitosamente a piedi. Pochi minuti dopo però è stata intercettata dai militari, che erano stati avvisati dalla centrale operativa collegata al numero di emergenza pubblica 112, in via Costituente.

Il personale del market era particolarmente attento in questo periodo in quanto da diverso tempo si era registrato un notevole incremento di furti di lamette da barba e visto che la donna si aggirava nei pressi degli espositori l’avevano monitorata per vedere cosa faceva.

In seguito tutta la refurtiva è stata recuperata (60 euro circa di valore complessivo) e restituita al personale del supermarket.

La pregiudicata, su disposizione dell’A.G., è stata sottoposta agli arresti domiciliari presso la propria abitazione in attesa del processo per direttissima, che si è tenuto stamattina e durante il quale è stato convalidato il provvedimento restrittivo ed il legale ha chiesto poi i termini a difesa.

Nella stessa circostanza è stato fermato insieme alla donna anche M.G., di 40 anni, residente a Cagliari, pluripregiudicato, il quale a seguito di perquisizione personale è stato in possesso di un grimaldello atto allo scassinamento delle autovetture, motivo per cui l’uomo è stato denunciato per il possesso ingiustificato di chiavi alterate.

In seguito, come previsto dalla nuova normativa sulla banca dati del dna, alla donna, dopo il fotosegnalamento, ma solo dopo la convalida dell’arresto, è stato acquisito, da parte di personale specializzato e formato con dei corsi specifici, il dna che andrà ad alimentare la banca dati nazionale.