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Sgominata banda di trafficanti che importavano droga dall’Albania all’Ogliastra: due persone in carcere e 5 ai domiciliari.

Nuoro, 28 Lug 2016 - I carabinieri della compagnia di Lanusei, questa mattina all’alba hanno posto fine al traffico di stupefacenti tra l’Albania e l’Ogliastra di una banda composta da giovane della zona. Quindi sono finiti in carcere Marco Mura 36 anni di Lanusei e Raffaele Congiu 38 anni di Villagrande Strisaili. Invece sono stati messi agli arresti domiciliari Celine Mulas, di 36 anni, d'origine francese, Claudio Cocco, di 30 di Lanusei, Francesco Piras di 25, di Lanusei. Infine per Mosè Cao, di 53 anni, di Lotzorai e Paolo Pischedda 34 anni di Lanusei, è stato disposto l'obbligo di firma. Inoltre altre 14 persone sono state deferite all'autorità giudiziaria.

La droga albanese, arrivava in grossi quantitativi passando dal Salento, prima di concludere il suo viaggio via mare nel porto di Arbatax. Da qui, in pochi giorni non solo invadeva i centri dell'Ogliastra, ma veniva smerciata tramite una florida rete di spacciatori anche a Muravera, Cagliari e Sassari.

L'indagine, condotta e portata a termine brillantemente dagli investigatori della compagnia cc di Lanusei, coordinati dal comandante, Capitanato Claudio Paparella, è partita nel luglio del 2013. I militari dello squadrone Cacciatori di Sardegna di Elmas, durante un servizio sul territorio avevano sorpreso due persone (di Orgosolo e Villagrande Strisaili) con scanner ricetrasmittenti, schede sim intestate ad extracomunitari e tanto denaro in contante. In seguito, durante altri accertamenti si era risaliti ad un vasto traffico di droga, e il 1 marzo del 2014 gli uomini dell’Arma hanno intercettato e sequestrarono al porto di Arbatax un carico di 50 chili di marijuana trasportato in un autocarro guidato da Sergio Tegas, 38 anni di Perdasdefogu. E nello stesso giorno, al porto, i militari fermarono e identificarono anche Marco Mura e Celine Mulas che viaggiavano a bordo di una Lancia Y.

Dopo il sequestro di quel grosso quantitativo di droga, la banda aveva necessità di soldi per "coprire la perdita di denaro" e l'11 giugno del 2014 organizzò una rapina nella gioielleria Deiana di Tortolì e poi parte della refurtiva di quella rapina fu recuperata nella casa di Marco Mura e Celine Mulas a Bari Sardo, i due qualche giorno prima fecero anche un sopralluogo.

L'indagine oltre a svelare l'organigramma dell’associazione a delinquere, che secondo gli inquirenti, faceva capo a Marco Mura e Raffaele Congiu, ha permesso di individuare e ricostruire le sue ramificazioni e portare all’emissione agli ordini di custodia cautelare.

 

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