Siria, 13 Ago 2016 - Le Forze democratiche della Siria (Fsd), alleanza curdo-araba appoggiata dagli Stati Uniti, hanno preso il controllo dell'ultimo bastione dello Stato Islamico a Manbij, una delle città roccaforti dei jihadisti nella provincia di Aleppo. "Abbiamo preso il pieno controllo della città di Manbij", bastione dello Stato islamico (Isis) in Siria. A dare l'annuncio alla tv satellitare al Jazeera è stato il comandante del Consiglio Militare di Manbij, Adnan Abu Amjad. Subito dopo però dal quartier generale delle forze curdo-siriane è arrivata una precisazione secondo la quale la città "non è del tutto liberata, ma si combatte ancora".
Non è quindi ancora del tutto chiara la situazione a Manbij, strategica città nel Nord della Siria che si trova sull'arteria stradale unica via di rifornimento a Raqqa, capitale siriana del califfato nero, dalla Turchia. Dopo la notizia data della liberazione data dall'emittente del Qatar, le Forze democratiche siriane (SDS), un'alleanza arabo-curda dominata dalle unità di Difesa del Popolo curdo (Ypg), hanno postato sulla loro pagina Facebook, la precisazione: "Shirvan Darwish, portavoce del Consiglio militare di Manbij smentisce le voci della completa liberazione della città afferma che queste sono prive di fondamento e gli scontri sono ancora in corso con i terroristi".
Sono stati liberati i 2000 ostaggi civili che i jihadisti avevano catturato durante la loro ritirata dalla città per essere usati come scudi umani. I miliziani si erano quindi diretti verso la città di Jarablous, una roccaforte dell'Isis nella provincia di Aleppo, situata a una quarantina di chilometri a nord di Manbij, verso la frontiera turca.
Intanto, le forze dell'alleanza curdo-araba continuano a rastrellare il quartiere di al-Sirb, l'ultima sacca di resistenza degli jihadisti. Manbij era uno dei bastioni dell'Isis sulla rotta dei rifornimenti tra la Turchia e Raqqa. L'assalto via terra, sostenuto dai bombardamenti della coalizione internazionale, è iniziato alla fine di maggio, ma l'offensiva è stata rallentata dalla dura risposta dei combattenti del Califfato, che hanno usato mine e kamikaze per fermare l'avanzata. La scorsa settimana le forze curdo-arabe hanno lanciato l'ultimo assalto che ha permesso di liberare il 90% della città. Secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, la battaglia per Manbij è costata la vita a 437 civili, tra cui 105 bambini, 299 combattenti Sdf e 1.019 jihadisti.