Press "Enter" to skip to content

Coldiretti Gallura: Incendi, siccità e mancati pagamenti, “la Regione ci deve ascoltare”

Sassari, 8 Sett 2016 - “La Gallura sta affrontando una delle stagioni estive più difficili degli ultimi decenni. La mancanza di acqua all’interno degli invasi, primo tra tutti quello del Liscia, e l’alto numero di incendi che hanno mandato in fumo centinaia di ettari di territorio stanno ostacolando la crescita di un comparto fortemente segnato dalla crisi economica. È paradossale che alle calamità naturali, di difficile previsione, si sommi la lentezza della macchina burocratica regionale che in più di tre anni non è stata capace di programmare il pagamento dei premi legati al bando sui riproduttori bovini di razza pregiata. Senza questa iniezione di liquidità la Regione rischia di creare un dissesto economico simile, se non peggiore, rispetto a quello per cui abbiamo chiesto l’immediato riconoscimento dello stato di calamità naturale». Così il presidente della Coldiretti Gallura, Giambattista Manduco, commenta lo stato di malessere diffuso tra gli allevatori galluresi che dal 2013 protestano contro la mancata erogazione dei premi congelati nelle casse dell’Argea, l'agenzia per la gestione e l'erogazione degli aiuti in agricoltura della Regione Sardegna.

A questi temi si deve aggiungere la mancata pubblicazione del nuovo bando sui riproduttori bovini maschi e fattrici femmine di qualità pregiata iscritte nei libri genealogici o nei registri di razza. Si tratta di un testo atteso da tutti i protagonisti del comparto zootecnico al quale dovrebbe essere affidata la programmazione per le annualità 2015/2016. L’assenza di un nuovo bando rischia di dimezzare il valore dei capi creando un danno economico alle aziende del settore stimabile nel 50% del fatturato. «Se la Regione Sardegna non bandisce al più presto una nuova gara rischia di rallentare lo sviluppo della qualità delle carni – afferma il direttore della Coldiretti Sassari e Gallura, Ermanno Mazzetti. La paura degli allevatori è quella di trovarsi costretti a vendere i propri animali non più come capi di qualità pregiata ma come animali da ristallo» Questo percorso comprometterebbe definitivamente il patrimonio genetico sul quale tanto si è lavorato in Gallura e andrebbe a incidere negativamente sulla qualità delle carni. Red

More from ALTRE NOTIZIEMore posts in ALTRE NOTIZIE »