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Autoriparazione – Maria Carmela Folchetti, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna: in Sardegna officine artigiane in crisi a causa di concorrenza sleale, abusivismo e mancanza di liquidità delle famiglie.

Cagliari, 29 Sett 2016 - Per il settimo anno consecutivo il settore artigiano delle autoriparazioni della Sardegna registra un segno negativo, tra apertura e chiusura delle imprese che si occupano della manutenzione e riparazione di veicoli.

Situazione economica congiunturale, abusivismo, concorrenza sleale e mancanza di liquidità delle famiglie hanno portato il comparto a perdere, tra il 2015 e il 2016, l’1,37% (29 aziende) per registrare, così, alla fine dello scorso giugno, 2.513 imprese in totale, percentuale ridotta rispetto al 2014 sul 2015 quando il calo registrato fu dell’1,9%.

Sono questi i dati del dossier sull’Autoriparazione, elaborato dall’Osservatorio MPI Confartigianato Lombardia per Confartigianato Sardegna (dati Istat e Unioncamere consolidati al 1 luglio 2016).

“Il comparto dell’autoriparazione, seppur penalizzato dalla situazione generale del mercato, nonostante i numeri ancora non positivi, sta reagendo contenendo il più possibile i danni e i costi – afferma Maria Carmela Folchetti, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – il sistema auto è notoriamente penalizzato e oggi i veicoli, con la casa, sono il prodotto più tartassato in assoluto. Sia dal punto di vista economico che da quello legislativo, nonostante sia quello che più rispetta le tante e rigide normative in materia di sicurezza e ambiente”.

Situazione peggiorata anche a livello territoriale: a Cagliari le imprese hanno subito un calo dell’1,06% arrivando a 1.023 imprese; a Sassari se ne registrano 819 con un calo dello 0,85%; a Nuoro sono 454 con una perdita dell’1,73%% mentre Oristano, con 217 imprese, la flessione registrata è stata del 3,98%. A livello nazionale il decremento registrato è stato dell’1,12%.

Per Confartigianato Imprese Sardegna, prima di tutto, è necessario ricordare alle aziende quali siano le norme da rispettare, con informazioni e formazione e, successivamente, effettuare controlli tecnici a tappeto per la verifica del rispetto delle regole con l’obiettivo di colpire gli abusivi. Tutto ciò unito a un appello ai negozi di autoforniture affinché pongano maggiore attenzione nella vendita dei prodotti destinati alla sicurezza dei mezzi, soprattutto quando non vengono venduti alle imprese del settore.

Ma quali sono le cause che hanno portato all’abusivismo incontrollato?

La crisi economica ha generato un mercato parallelo alimentato spesso da ex dipendenti di aziende che hanno chiuso o ridimensionato il personale, quello attivato da cittadini extracomunitari ma anche da attività in nero rese possibili soprattutto per la facilità con la quale si possono reperire i mezzi di ricambio, sia nei negozi di autoforniture che tramite internet.

Però la crisi si combatte anche con idee concrete per sostenere il settore.

“Da qualche mese il Governo ha in mano una proposta per la detrazione fiscale del costo dei tagliandi di manutenzione programmati – conclude la Folchetti – se fosse approvata sarebbe una importante opportunità per fare fronte comune contro la crisi: agli utenti verrebbe data l’opportunità di tenere sempre in buono stato la macchina e alle imprese di lavorare, con evidenti, conseguenti vantaggi sulla sicurezza stradale e sull’ambiente. Un po’ come avviene con i bonus per l’edilizia”.

Imprese artigiane dell’Autoriparazione in Sardegna al 30 giugno 2016

  Imprese Artigiane Autoriparazione Incidenza imprese Artigiane su imprese totali Variazione %

2016 su 2015

Cagliari 1.023 81,7% -1,06%
Nuoro 454 84,4% -1,73%
       
Oristano 217 85,4% -3,98%
Sassari 819 83,7% -0,85%
Sardegna 2.513 83,1% -1,37%
ITALIA 74.537 79,7% -1,12%
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