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Caritas lancia l’allarme: povertà in aumento e i poveri sono aumentati di tre milioni in sette anni

Roma, 6 Ott 2016 - La povertà in Italia è da sette anni in aumento esponenziale: "Si è passati da 1,8 milioni di persone povere nel 2007 (il 3,1% del totale) a 4,6 milioni del 2015 (il 7,6%)".  Lo rileva il Rapporto 2016 di Caritas Italiana sulle politiche di contrasto alla povertà, pubblicato oggi. La povertà assoluta ha confermato il suo radicamento in quei segmenti della popolazione in cui già in passato era più presente: il sud, le famiglie con anziani, i nuclei con almeno 3 figli minori e quelli senza componenti occupati. Ma è anche notevolmente cresciuta in altri, prima ritenuti meno vulnerabili: il centro- nord, le famiglie giovani, i nuclei con 1 o 2 figli minori e quelli con componenti occupati.

"L'attuale Esecutivo ha avuto l'indubbio merito di 'scardinare' lo storico interesse della politica italiana nei confronti della povertà - si legge ancora nel rapporto - ma "il nostro Paese continua ad essere privo di una misura universalistica contro la povertà assoluta. Dall'inizio della crisi ad oggi la condizione di coloro che non hanno le risorse economiche necessarie per vivere in maniera minimamente accettabile, è aumentata in Italia fino ad esplodere".

La Caritas Italiana si attende "l'ampliamento dell'utenza del reddito d'inclusione previsto nei prossimi anni e le azioni da compiere al fine di accompagnarne l'introduzione nei territori. La prossima legge di stabilità dovrebbe - continua il testo - incrementare di ulteriori 500 milioni il miliardo già reso disponibile a partire dal 2017. Considerate le misure già esistenti per i poveri, si dovrebbe arrivare a complessivi 2 miliardi di euro, con i quali si potrà intercettare solo una quota della popolazione indigente certamente inferiore al 35% del totale".