Roma, 7 Ott 2016 - L'ex sindaco di Roma, Ignazio Marino, è stato assolto dall'accusa di peculato, perché il fatto non sussiste, in relazione agli scontrini dei rimborsi presentati al Campidoglio, e dall'accusa di truffa, perché il fatto non costituisce reato, per i contributi alla onlus "Imagine". Lo ha deciso il Gup di Roma, Pierluigi Balestrieri. La Procura aveva chiesto la condanna a 3 anni e 4 mesi. Il processo si è svolto con rito abbreviato.
L'ex sindaco della capitale era accusato di peculato e truffa, in relazione a spese sostenute con la carta di credito assegnatagli dall'amministrazione capitolina e ai compensi destinati a collaboratori fittizi quando il chirurgo era il rappresentante legale della 'Imagine', una Onlus fondata nel 2005 per portare aiuti sanitari in Honduras e in Congo.
La vicenda degli scontrini faceva riferimento alla consumazione di 56 cene, per una spesa complessiva di 12mila euro, avvenute tra il 2013 e il 2015 in numerosi ristoranti di Roma e di altre città
Marino era accusato dalla Procura di aver predisposto tra il 2012 e il 2013 la certificazione di compensi riferiti alle prestazioni fornite da collaboratori fittizi o soggetti inesistenti, inducendo in errore, lui ed altri tre, l'amministrazione finanziaria e l'Inps e procurando alla Onlus un ingiusto profitto per complessivi 6mila euro consistito nell'omesso versamento degli oneri contributivi dovuti per le prestazioni lavorative. Per la Onlus, assolto Marino, il giudice ha rinviato a giudizio tre imputati che avevano scelto di essere giudicati con il rito ordinario: si tratta di Rosa Garofalo, Carlo Pignatelli e Federico Serra.
"Sono felice, aspettavo questo esito perché sapevo di essere innocente". E' il primo commento dell'ex sindaco di Roma alla sentenza di assoluzione. "Ringrazio la giustizia - ha detto visibilmente commosso - di fronte ad accuse infamanti e a comportamenti dei media e della politica molto pesanti, è stata finalmente ristabilita la verità".