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Obama: “Riforme coraggiose, grande e forte alleanza con l’Italia”. Renzi alla cena di Stato

Washington, 19 Ott 2016 - Uno state dinner "scintillante" ha concluso la visita del presidente del Consiglio Matteo Renzi negli Usa con il massimo omaggio che l'amministrazione americana riconosce ai capi di stato e di governo. Ed è stata l'ultima cena ufficiale per il presidente Obama, con cui chiude gli otto anni dei due mandati alla guida degli Stati Uniti.

Alla cena di Stato hanno preso parte oltre agli Obama ed a Renzi con la moglie Agnese, diverse personalità italiane: in tutto quasi 400 ospiti.

"Non ti preoccupare come siamo vestiti, sono interessati solo agli abiti delle signore", ha subito scherzato Obama salutando Renzi, in smoking Armani in omaggio ad uno degli speciali ospiti che il presidente del Consiglio italiano ha voluto portare con sé per dimostrare l'eccellenza italiana.

"Sono qui perché ho una grande ammirazione per gli Obama, due persone straordinarie e irripetibili", ha spiegato arrivando Roberto Benigni insieme alla moglie Nicoletta Braschi in rosso. L'attore toscano non è l'unico premio oscar italiano che ha avuto l'onore di partecipare alla serata speciale: anche Paolo Sorrentino ha potuto prendere spunto per un nuovo film come John Turturro.

Un parterre con molta cultura, anche giovane, come il rapper Frank Ocean, ma anche sport come l'olimpionica Bebe Vio, rammaricata per non aver strappato per la timidezza un selfie con Obama e l'ex campione Gp Mario Andretti. John Elkann, con la moglie Lavinia, rappresenta il legame forte che anche a livello economico unisce Usa e Italia come il Ceo di Estee Lauder Fabrizio Freda.

Mentre la sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini, simbolo della visione comune che Obama e Renzi dicono di condividere verso i migranti, ha sfruttato il pranzo al Dipartimento di Stato e poi la cena per promuovere la bellezza di Lampedusa ed il valore dell'accoglienza.

Il Presidente americano Barack Obama durante la giornata aveva pubblicamente appoggiato le riforme "giuste" del governo Renzi aveva apprezzato la sua leadership, tenendo a precisare che però non vuol interferire con il referendum che si terrà in Italia, "paese tra i più grandi e forti alleati degli Stati Uniti". Per il presidente statunitense, Renzi rappresenta una nuova generazione di leader, non solo in Italia, ma nell'Unione europea e nel mondo. "Siamo d'accordo sul fatto che bisogna concentrarsi sulla crescita per la prosperità delle persone: Matteo sta facendo le riforme in Italia, a volte incontra resistenze e inerzie ma l'economia ha mostrato segni di crescita, anche se ha ancora tanta strada da fare", ha detto Obama, sottolineando che "ci sarà un referendum per ammodernare le istituzioni italiane" che può "aiutare l'italia verso un'economia più vibrante". Obama ha concluso: "tifo per Matteo perché abbia successo e credo debba restare in politica qualunque sia il risultato del referendum".

Renzi nell'incontro con la stampa assieme ad Obama aveva affrontato argomenti di interesse internazionale come la crisi dei migranti, la Libia, l'economia. "Gli Usa - per Renzi - sono un modello: avete indicato la via per uscire dalla crisi, penso che la Ue possa fare di più. Ovviamente sappiamo che vanno fatte riforme strutturali".  Sul terrorismo Renzi aveva detto di non essere preoccupato - "sconfiggeremo l'Isis", ricordando l'impegno italiano a Mosul per la ricostruzione della diga. Per quanto riguarda i rifugiati e gli sbarchi, il presidente del Consiglio aveva detto che la politica italiana punta ad una stabilizzazione della Libia anche per un blocco delle partenze. "Siamo molto fieri di salvare la vita a tante persone ma il mare è il peggior posto per salvare la vita a una persona. Per evitare che il Mediterraneo si trasformi in un cimitero occorre una strategia di lungo periodo per aiutare queste persone nei loro Paesi".

La giornata di ieri alla Casa Bianca era cominciata con una cerimonia di benvenuto della delegazione italiana. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, accompagnato dalla moglie Agnese, era stato accolto dal presidente Obama e dalla moglie Michelle, accompagnato dal ministro degli Esteri, Paolo Gentiloni e dall'ambasciatore italiano a Washington, Armando Varricchio. La cerimonia di accoglienza si era svolta nell'ala sud del giardino della Casa Bianca adornato per l'occasione con bandiere italiane alternate a quelle americane. Presenti anche il vicepresidente Joe Biden e il segretario di Stato Usa John Kerry.

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