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Terremoto, paura tra gli sfollati per altra forte scossa. Mattarella: Ricostruiremo tutto come prima

Tanta paura fra gli sfollati, ormai più di 20 mila nelle Marche, dopo la nuova scossa di terremoto di magnitudo 4.8 registrata stanotte a cavallo fra i centri terremotati di Pieve Torina, Fiordimonte e Pievebovigliana, in provincia di Macerata.

Sono state oltre 75 le scosse di terremoto (di magnitudo non inferiore a 2) registrate nel Centro Italia dalla mezzanotte.

La più forte è stata all'1:35 con magnitudo 4.8 ed epicentro a Pieve Torina, nel Maceratese.

Alle 3:38 la terra ha tremato con magnitudo 3.2 ed epicentro a Ussita (Macerata).  Non si segnalano al momento nuovi crolli, ma verifiche più approfondite verranno eseguite in mattinata.    Un lieve sisma di magnitudo 2 è stato registrato poco dopo la mezzanotte anche in provincia di Firenze, con epicentro a Castelfiorentino.

Ieri la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella nei luoghi colpiti dal sisma. A Norcia il Capo dello Stato si è intrattenuto con i cittadini, ha incontrato i monaci della basilica di San Benedetto, simbolo della città crollata dopo le ultime scosse, e ha visitato la zona rossa del centro storico. Una donna tra gli sfollati ha chiesto al Capo dello Stato "Abbiamo bisogno di costruire una scuola nuova". "Me ne occuperò", ha risposto Mattarella. "Tornerà come prima, - ha aggiunto il presidente ai cittadini - sarà lunga, ma ci vorrà tempo". I cittadini di Norcia lo hanno accolto con un applauso. Il sindaco di Norcia: "Riscostruire San Benedetto" "Faremo tutto quello che lo Stato deve fare", ha detto Mattarella.

Il Sindaco Alemanno lo ha riferito alla stampa, sottolineando che i nursini hanno "ringraziato il presidente per essere venuto a trovarci in un momento così complesso. La sua visita si restituisce un po' di entusiasmo. Al presidente abbiamo chiesto di aiutarci a ricostruire San Benedetto, di non lasciarci soli e lui ci ha detto, sentiamoci se ce n'è bisogno".

Il presidente Sergio Mattarella, aveva iniziato da Camerino la sua visita nelle zone terremotate delle Marche e dell'Umbria. Il presidente della Repubblica, a Camerino rivolto ad alcuni sfollati, aveva detto: "Ricostruiremo tutto come prima".  Il Capo dello Stato era arrivato nella città marchigiana con un elicottero dell'Aeronautica militare atterrato nel campo sportivo, in zona Le Calvi, distante qualche chilometro dal centro abitato pesantemente danneggiato dal sisma. Ad accogliere Mattarella il commissario per l'emergenza, Vasco Errani, il capo del Dipartimento della Protezione civile, Fabrizio Curcio, il sindaco Gianluca Pasqui e autorità istituzionali, militari e delle forze dell'ordine regionali e provinciali, oltre a rappresentanze di vigili del fuoco, Croce rossa, volontari di Protezione civile. Mattarella nel palazzetto dello sport ha incontrato le decine e decine di sfollati che sono nel campo base allestito da Protezione e Croce rossa nella zona degli impianti del Cus di Camerino.

"Mi raccomando, non mollate: voi siete il futuro dell'Italia". Sergio Mattarella si era congedato dagli sfollati di Camerino con un saluto finale riservato a un gruppetto di bambine e bambini che hanno interrotto i giochi per seguire la visita del capo dello Stato nell'area colpita dal terremoto. "È bastata la presenza del nostro presidente per far sentire la nostra gente non sola. È il primo segnale di una ripartenza. Non siamo soli, le istituzioni e il Governo ci sono vicini". Così Gianluca Pasqui, sindaco di Camerino, dopo la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Intanto anche il pontefice ha rivolto un pensiero alle difficili condizioni dei terremotati. "Bisogna incoraggiare la gente. Che va sostenuta perché guardi con ottimismo al domani": queste sono state le parole di Papa Francesco all'arcivescovo di Spoleto e Norcia monsignor Renato Boccardo. Il presule aveva spiegato al Pontefice che la gente "è molto provata e preoccupata per il futuro". Il Papa ha chiamato monsignor Boccardo mentre era al centro di protezione civile dopo la visita del presidente della Repubblica. Francesco ha spiegato di avere seguito la situazione anche dall'estero.  "Ho illustrato al Santo Padre - ha detto monsignor Boccardo - le difficoltà e la paura della gente, che è senza casa né certezze e da oltre due mesi convive col terremoto, e la grave perdita del patrimonio di fede e di arte delle nostre valli. Francesco mi ha assicurato preghiere per la nostra gente e mi ha chiesto di portare a tutti la sua benedizione. Il Pontefice, inoltre, si è detto addolorato per il crollo di tanti edifici sacri, simboli della fede e dell'identità di un popolo".

Infine la ministra per i Rapporti con il Parlamento Maria Elena Boschi, in merito alle richieste avanzate in Aula da M5S, Sel e Forza Italia, ha fatto sapere che c'è la disponibilità del Presidente del Consiglio Matteo Renzi a riferire alla Camera sulle vicende legate al terremoto che ha colpito il Centro Italia.

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