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Maltempo, paura in Piemonte e in Liguria. C’è un disperso. “Peggio dell’alluvione del 1994”

Cagliari, 25 Nov 2016 - Piemonte e Liguria sono investiti da una eccezionale ondata di maltempo nelle ultime ore. C'è almeno un disperso. Fiumi e torrenti straripati. Strade impraticabili, ponti chiusi e comunicazioni rese difficili. Danni ingenti. Assenza di acqua potabile in alcuni centri. L'emergenza non è finita. Alcuni affluenti del Po sono tenuti sotto controllo per la piena oggi.

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi si è recato a Torino nella sede della Protezione civile regionale, assieme al presidente della regione, del sindaco della città capoluogo piemontese e del capo del Dipartimento Curcio.

Le piogge più forti nelle ultime ore della notte hanno colpito le zone pedemontane occidentali del Piemonte: in 6 ore 132 mm a Niquidetto (Torino), 131 a Barge (Cuneo), 125 a Prali (Torino). Neve fresca, 15-20 cm, nel Torinese al di sopra dei 2.000 metri. Il maltempo si è attenuato nella parte centrale della mattinata, ma non ancora nelle valli del Torinese, dove fino a metà giornata - informa Arpa - sono possibili ancora 50 mm di pioggia. La quota neve resterà attestata a 1.700 metri.

Un uomo di 69 anni disperso a Borgata Ciampiano di Perosa Argentina nel torinese, dove sono in corso le ricerche, preoccupano il Po, il Sangone e il Chisola che hanno superato il livello di guardia nel torinese e ci sarebbero circa 400 sfollati tra le province di Cuneo e Torino. È un primo bilancio dell'ondata di maltempo che ha investito il Piemonte. Il Tanaro è esondato nell'astigiano allagando la valle Bormida, mentre nella zona di Alba ha raggiunto il livello di guardia. La quota neve è scesa a 1.700 metri. A Torino si è verificata una tregua nelle precipitazioni, ma secondo l'Arpa occorrerà attendere il pomeriggio per avere miglioramenti più sostanziali.

Valentino e Valentina, i due battelli per la navigazione turistica sul Po, a Torino, sono stati trascinati via dalla forza del fiume, che ha rotto i loro ormeggi. Le due imbarcazioni si sono incastrate sotto le arcate del ponte della Gran Madre, nel centro del capoluogo. Il ponte è stato chiuso.

Ad Alessandria, terminata da pochi minuti la riunione in prefettura, continua il monitoraggio di argini, ponti e livelli delle acque in attesa dei colmi di piena. Osservato speciale il ponte sul Bormida, dove l'arrivo della piena è stato spostato alle 12.

Il ricordo dell'alluvione di 22 anni fa, che causò una settantina di morti e danni per oltre 20 mila miliardi delle vecchie lire, è rimasto indelebile da queste parti. Ed ora che i fiumi tornano a far paura, gonfiati dalle incessanti piogge dell'allerta rossa, è inevitabile tornare a quei drammatici giorni. "Abbiamo paura, si sta rasentando la situazione del '94", è l'allarme di Sergio Di Steffano, sindaco di Garessio, tra i comuni della provincia di Cuneo più colpiti da questa violenta ondata di maltempo.

A Ceva l'acqua ha invaso strade e case, con i fiumi che scavalcano i ponti, abbattono gli alberi e si mangiano pezzi di asfalto. Oggi come allora, l'aria umida del mare ancora caldo che aumenta il carico di pioggia. "Sembra di essere tornati ai giorni dell'alluvione del '94, abbiamo paura", conferma Alfredo Vizio, primo cittadino di Ceva, altro centro della valle Tanaro flagellata dalle piogge. "La situazione è grave - dice -. Abbiamo chiuso tutti i ponti, temiamo di restare isolati". "I danni sono tutti da verificare - sottolinea il primo cittadino - adesso mi interessa soltanto l'incolumità delle persone". Dodici ore, o forse qualcosa di più, "di tribolazione per gestire una emergenza che può soltanto aumentare, soprattutto se dovesse mancare la luce". La corrente elettrica va e viene, dando al paese un aspetto spettrale.

Dal '94, tuttavia, la prevenzione ha fatto grandi passi avanti in Piemonte e la macchina della Protezione Civile è una delle meglio organizzate in Italia. "Questa volta le precipitazioni sono state più intense di allora, ma di fatto la situazione è stata migliore grazie agli interventi fatti nel frattempo", sostiene il presidente della Regione Piemonte, Sergio Chiamparino. "In valle Tanaro ci sono persone evacuate, negozi, opifici e campi allagati. I danni sono già evidenti, la situazione è assai critica. Ma quella tragedia - sottolinea evidenziando le differenze tra oggi e 22 anni fa - ci ha insegnato: il letto del fiume è più pulito, non ci sono più materiali e non si è verificato l'effetto diga sui ponti che, almeno per ora, hanno tenuto; sono state create aree di esondazione".

È emergenza maltempo nel Ponente della Liguria, soprattutto nell'Imperiese e nel Savonese, dove ha diluviato per molte ore, facendo esondare vari fiumi e costringendo un centinaio di persone a lasciare le proprie case per motivi precauzionali. Varie le frazioni isolate e difficoltà per la viabilità e per i trasporti ferroviari soprattutto in direzione del Piemonte, investito da un'ondata di maltempo ancora più imponente di quella ligure. La permanenza della perturbazione sul territorio ligure ha indotto la protezione civile regionale a prorogare l'allerta rossa a Ponente fino alle 12. In quella zona le scuole resteranno chiuse. Malgrado le piogge intense e i venti forti - per il governatore ligure Giovanni Toti si tratta della perturbazione peggiore degli ultimi dodici anni - non si sono registrate vittime dirette.

Giovane muore in incidente stradale Un pescatore è stato dato per disperso dopo essere caduto in acqua a Lavagna mentre pescava sugli scogli alla foce dell'Entella e uno studente di 16 anni è morto a Spezia in un incidente stradale avvenuto sotto la pioggia. Sorvegliati speciali per tutta la giornata sono stati il Bormida, il Neva, il Centa, il Varatella e il Maremola nel Savonese. Il Bormida ha fatto crollare il ponte delle Fucine in località Pallareto a Murialdo, lasciando isolate 40 famiglie nelle frazioni di Borgate Conradi e Pallareto. Il fiume Neva ha inghiottito un ponte a Cisano. Borghetto Santo spirito è stata allagata dalle acque del Varatella. Il Bormida ha allagato anche Cairo Montenotte. Invasi dall'acqua case fondi e negozi a Dego, Carcare, Calizzano e Cengio. Il Maremola ha allagato Pietra Ligure travolgendo dieci auto parcheggiate.