New York, 1 Dic 2016 - E' un governo di paperoni quello che sta formando il presidente eletto Donald Trump e si profila come "il piu' ricco della storia moderna americana". Lo sottolinea il Washington Post, osservando come la ricchezza personale dei futuri ministri faccia impallidire anche il team di milionari messo insieme dall'ex presidente George W. Bush nel 2001. La squadra di Bush vantava un patrimonio complessivo stimato in circa 250 milioni di dollari, pari ad appena un decimo della ricchezza del solo Wilbur Ross, il ministro del Commercio scelto da Trump che, secondo Forbes, ha un patrimonio di 2,5 miliardi di dollari. Todd Ricketts, il vice designato di Ross al Commercio "è figlio di un miliardario ed è comproprietario dei Chicago Cubs", evidenzia il Post mentre Steven Mnuchin "che Trump ha nominato per guidare il dipartimento del Tesoro, è un ex manager di Goldman Sachs, executive di un fondo speculativo e finanziatore di Hollywood". Miliardaria anche Betsy DeVos, selezionata come futuro ministro dell'Istruzione: è la nuora di Richard DeVos, fondatore del colosso dei prodotti di bellezza e per la casa Amway. La ricchezza della sua famiglia ammonta a 1,5 miliardi di dollari, secondo Forbes.
Elaine Chao, prossimo ministro dei Trasporti, è la figlia di un magnate delle spedizioni marittime. “È un gruppo che per lungo tempo ha speso molto per influenzare la politica. Mnuchin, Ross e DeVoss negli ultimi due anni hanno destinato centinaia di migliaia di dollari a contributi politici - scrive il Washington Post - nell'ufficio di Ross a Manhattan, vicino alla finestra che si affaccia su Central Park, c'è un tavolo pieno di foto che lo ritraggono con i candidati ai quali ha fatto donazioni, compresi John Boehner, Michael Bloomberg e Bill Clinton". E le prossime nomine di Trump potrebbero aggiungere ricchezza al suo parterre già da record. Harold Hamm, papabile ministro dell'Energia, è un magnate del petrolio che si è fatto da solo e che figura al 30esimo posto nella classifica di Forbes sui 400 uomini più ricchi d'America. Sebbene non abbia diffuso la sua dichiarazione dei redditi, secondo Forbes la ricchezza del presidente eletto Donald Trump si aggira su 3,7 miliardi di dollari.
Steven Mnuchin, direttore finanziario della campagna elettorale di Donald Trump, ex partner di Goldman Sachs, produttore cinematografico, ha confermato di essere stato scelto per guidare il Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti.
Il 53enne è un ex banchiere della banca d'affari Goldman Sachs, dove era diventato partner prima di lasciare, nel 2002, per trasferirsi sulla costa occidentale e dar vita al fondo speculativo Dune Capital Management. Ha cominciato la carriera come trader, non aveva mostrato finora interesse alla politica, ma si è giovato nella nomina dell'appoggio fatto da subito alla campagna di Trump. Mnuchin giocherà un ruolo importante nel delineare le politiche economiche dell'amministrazione Usa che dovrebbero prevedere tagli alle tasse, ingenti investimenti in infrastrutture ed una revisione degli accordi commerciali.
Un taglio massiccio e generalizzato delle tasse sulle imprese americane per stimolare la crescita economica e creare posti di lavoro: è la priorità numero uno del segretario al tesoro americano designato, Steven Mnuchin, che in un'intervista alla Cnbc indica l'obiettivo di una riduzione dell'aliquota dal 30% al 15%. In linea con le promesse fatte da Donald Trump in campagna elettorale.
Basta agli "stupidi accordi commerciali" che gli Usa hanno con molti Paesi, a partire "dall'orribile Trans-Pacific Partnership". Sono le parole di Wilbur Ross, segretario al commercio designato dell'amministrazione Trump, che non vuol sentir parlare di "protezionismo". "Che ci crediate o no - ha detto Ross in un'intervista alla Cnbc - il Messico ha migliori accordi commerciali degli Stati Uniti. Porremo rimedio a questa cosa, sbarazzandoci di tariffe e dazi che ostacolano l'export delle imprese Usa". Donald Trump lascerà 'totalmente' tutte le sue aziende ed attività economiche per dedicarsi a tempo pieno a fare il presidente degli Stati Uniti e "rendere l'America di nuovo grande. Non sarei tenuto". Lo ha scritto su Twitter il presidente eletto.
"Il 15 dicembre terrò una conferenza stampa a New York con i miei figli - scrive Trump in una serie di tweet - per parlare di come lascerò completamente le mie grandi aziende per dedicarmi totalmente al governo del Paese così da rendere l'America di nuovo grande! Anche se non sono tenuto a farlo per legge, ritengo che sia visivamente importante non avere conflitti di interesse con i miei diversi affari. Perciò stiamo preparando i documenti legali per escludermi completamente dalla gestione degli affari. La Presidenza è un compito molto più importante!".