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Oakland, incendio al rave party: c’era un’indagine sul magazzino. Si temono 40 vittime

California, 4 Dic 2016 - Da settimane le autorità locali stavano indagando sul magazzino che ha preso fuoco durante un rave party. Il sospetto era che vi abitassero illegalmente delle persone. Il 17 novembre scorso un investigatore aveva tentato di fare anche un sopralluogo ma non era riuscito ad entrare nell'edificio. Lo ha reso noto Darin Ranelletti, urbanista del comune di Oakland, al quale erano arrivate diverse segnalazioni e proteste da parte dei vicini per l'immondizia abbandonata fuori dal capannone. Ranelletti ha spiegato che non c'è ancora la conferma che qualcuno abitasse illegalmente nell'edificio, adibito al solo uso di magazzino.

La polizia, al momento, ha confermato che nove persone hanno perso la vita nell'incendio, ma si teme che i morti possano arrivare fino a quaranta. Intanto, una ventina di persone, che inizialmente mancavano all'appello sono state ritrovate. Le fiamme si sono sviluppate alle 23,30 locali (le 9,30 in Italia) e per domarle i Vigili del Fuoco hanno impiegato tutta la notte. Continua l'attesa angosciante dei parenti e resta l'incertezza sulle cause del rogo. Il tetto è crollato sul secondo piano, che secondo fonti ufficiali era collegato al piano terra solo con un sistema improvvisato di palette di legno.

Il capo dei vigili del fuoco, Teresa Deloach Reed, ha spiegato che la maggioranza delle vittime è stata trovata al secondo piano della struttura, un deposito usato come studio musicale. "Stiamo ancora conducendo una ricerca approfondita nei resti dell'edificio perché non conosciamo ancora il potenziale numero (complessivo) delle vittime" ha chiarito Reed aggiungendo che il 'locale' - in realtà uno studio musicale privo di autorizzazioni - non aveva uscite di sicurezza, ulteriore elemento che ha aggravato il bilancio della tragedia.

Tra i partecipanti del rave party finito in tragedia ad Oakland, in California, anche tanti stranieri. Lo ha detto la polizia locale. Non è ancora chiaro se vi siano cittadini non americani tra le vittime e i dispersi.

La pagina Facebook dell'evento 'Golden Donna 100% Silk 2016 West Coast Tour' di Oakland si è trasformata in un luogo virtuale in cui i parenti dei giovani che mancano all'appello si scambiano informazioni. Un utente ha messo i nomi di tutti i dispersi, invitando i familiari a comunicare eventuali novità sulla loro sorte. Una donna, Maranda Brown, scrive che la sorella Maggie si trovava al rave, ma il suo telefono risulta staccato; chiede quindi a chiunque l'abbia vista di darle qualche informazione utile. Altri utenti pubblicano preghiere e pensieri per le vittime e altri ancora comunicano che i loro amici Johan e Star stanno bene.