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Referendum. Il discorso di De Luca ai sindaci Pd: Procura indaga per istigazione al voto di scambio

Napoli, 14 Dic 2016 - C'è una ipotesi di reato, istigazione al voto di scambio, nel fascicolo aperto dalla Procura di Napoli sulle dichiarazioni espresse dal governatore della Campania, Vincenzo de Luca, nel corso di un incontro con circa 300 amministratori locali ai quali chiedeva di darsi da fare per far votare sì al referendum costituzionale dello scorso 4 dicembre. È quanto si legge su organi di stampa. La Procura il 24 novembre aveva aperto un fascicolo senza ipotesi di reato.

Nel corso dell'incontro con gli amministratori locali che si svolse in un albergo di Napoli, De Luca incoraggiò i sindaci ad inviare fax nei quali indicare i voti 'conquistati'. Una battaglia per il Sì che conveniva fare, spiegò, in vista dei tanti fondi che sarebbero arrivati, in caso di vittoria, dal Governo.

A fare scalpore è stato in particolare il passaggio in cui De Luca mostra come esempio di "clientela fatta come Cristo comanda" il sindaco di Agropoli (Salerno), Franco Alfieri, invitandolo a offrire "fritture di pesce" o a portare "sugli yacht" gli elettori in cambio del loro voto. Una "battuta goliardica", l'ha definita ieri De Luca in Consiglio regionale della Campania, dove si è discussa una mozione di sfiducia presentata dall'opposizione di centrodestra, poi respinta dall'aula.

A essere sentito dal pool della Procura di Napoli, il portavoce di De Luca, Paolo Russo, che era presente a quell'incontro. Al vaglio degli inquirenti ci sarebbe anche un altro aspetto: il ruolo di commissario in pectore alla sanità campana con cui De Luca si presentò alla platea; il riferimento ai laboratori ("ci sono 400 laboratori, sono tanti voti") come agli studi professionali sarebbe stato fatto non a caso.