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Ultimatum di Bruxelles all’Italia: manovra aggiuntiva da 3,4 miliardi

Roma, 16 Gen 2107 - Era il 5 dicembre quando dall’Eurogruppo era arrivata la richiesta di misure addizionali aggiuntive alla manovra economica. L’Italia è “a rischio di non rispetto del Patto” scriveva nelle sue conclusioni sulla base dell’analisi fatta dalla Commissione. Un discorso rimasto in sospeso, dunque, che ora Bruxelles riapre in modo deciso chiedendo a Roma di aggiustare i conti pubblici in tempi brevi. E per farlo serve una manovra aggiuntiva da circa 3,4 miliardi di euro, che corrisponde allo 0,2 per cento del Pil. In caso contrario, è pronta una procedura di infrazione a carico dell’Italia per il mancato rispetto della regola del debito.

La richiesta dell’Eurogruppo è arrivata la scorsa settimana e l’esecutivo non può più rinviare. Che il deficit previsto nella Legge di Bilancio sia troppo alto, sfondando la flessibilità già concordata con Bruxelles, era stata al centro di una polemica accesa tra l’allora premier Matteo Renzi e il presidente della Commissione, Juncker che, a novembre, a pochi giorni prima del Referendum, aveva preferito non bocciare pubblicamente la manovra per non influenzare in alcun modo l’esito del voto. Le decisioni sui conti italiani erano state “congelate” fino a gennaio. Ora arriva la resa, con la richiesta di una manovra aggiuntiva da 3,4 miliardi circa utile ad aggiustare il deficit strutturale. Le previsioni economiche di Bruxelles indicano che il nostro deficit sarà attorno al 2,4 per cento del Prodotto interno lordo, ovvero due decimali sopra quello che la Commissione considera il tetto massimo per evitare una netta bocciatura dell’Italia da parte dell’Eurogruppo. Il ministro Padoan sta già negoziando con Moscovici per ridurre l’entità della manovra bis, ma Roma è ben consapevole che la correzione dovrà essere fatta e che il conto non potrà essere ridotto più di tanto. L’Italia ha già ricevuto ampie concessioni dalla Commissione. La trattiva, semmai, potrebbe essere più incisiva sui tempi, considerato che Bruxelles ha chiesto questi aggiustamenti entro il primo febbraio, il giorno in cui la Commissione pubblicherà le previsioni economiche di inverno e nelle quali tirerà le somme sull’Italia. Il nostro governo cercherà di ottenere più tempo possibile per mettere a punto un intervento. Che si preannuncia politicamente delicato per Gentiloni e Padoan.