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Calcio – Sintesi partite di serie A

Cagliari, 2 Apr 2017 - Atalanta a vele spiegate, delude il Milan in casa dell'ultima, continua a risalire la Fiorentina: queste le tre foto più importanti delle gare pomeridiane del trentesimo turno, cui si aggiunge quella del Crotone che vince la sua prima gara in trasferta in serie A, scavalca il Palermo e si porta a -5 dall'Empoli quart'ultimo: questione salvezza non più così chiusa e scontata.

Genoa-Atalanta 0-5 - Lezione di calcio dell’ex Gasperini ad un disastroso Genoa (0-5), umiliato a Marassi da un’Atalanta sempre quinta e sempre più vicina all’Europa. Monologo degli ospiti, veloci e compatti, in un primo tempo senza storia. Salvataggio quasi sulla linea di Burdisso sul pallonetto di Kessie (15’), al 25’ su cross di Spinazzola, Conti impallina Rubinho con una rovesciata pazzesca. Gol da capogiro. Cinque minuti dopo i nerazzurri raddoppiano: fallo di Burdisso su Petagna, è rigore, dal dischetto Gomez non perdona (31’). Padroni di casa in grande difficoltà e impalpabili davanti. Il ‘Ferraris’ ovviamente non gradisce. Ma l’aria è pessima e al 60’ piove sul Genoa, che resta in dieci: Pinilla si prende cartellino giallo (fallaccio su Berisha) e rosso (proteste esagerate con l’arbitro Gavillucci) uno dietro l’altro e viene espulso. E l’Atalanta, spietata, colpisce ancora (63’): grande combinazione Kessie-Kurtic, palla dentro per il ‘Papu’ Gomez (doppietta) che appostato sul secondo palo mette dentro lo 0-3. Grifone alle corde: Kurtic sprecone, Rubinho evita il poker (70’) ma non può nulla al 76’ sul tap-in vincente del solissimo Caldara. Al 78’ arriva finalmente uno squillo del Genoa: un super Berisha nega il gol della bandiera a Izzo. Ma è solo uno sprazzo nel buio perché all’83’ un immarcabile Gomez segna lo 0-5 (83’), confezionando tripletta personale e tredicesima rete stagionale. La vendemmiata della Dea finisce qui: chapeau.

Pescara-Milan 1-1 - Brutto pari del Milan in casa del fanalino Pescara, che gioca a viso aperto e impone l’1-1 al Diavolo. Gara orgogliosa della formazione di Zeman, ormai spacciata. Punto doloroso per gli uomini di Montella, settimi, che vedono oggi l’Europa più lontana e sentono anche il fiato della Fiorentina (ottava a -3) sul collo. Ci prova subito Bacca: palla fuori di poco. Al 12’ frittatona rossonera: pessimo e rischiosissimo retropassaggio di Paletta a Donnarumma, che liscia clamorosamente la sfera che finisce in porta. Tutt’altro che veemente la reazione della squadra di Montella, che però al 41’ ritorna a galla: Fiorillo si oppone a Deulofeu, ping pong in area tra Bacca e Campagnaro, il pallone finisce a Pasalic che trova da pochi metri la stoccata vincente. Ripresa. Pericolosi Bacca (murato sul più bello) e Sosa (destro a giro Sosa appena largo), poi chance per il Pescara con la botta su punizione di Bovo che sibila vicina al palo (59’). Abruzzesi ancora minacciosi con Benali: Donnarumma dice no (74’). Ultimo quarto d’ora tutto del Milan: Fiorillo strepitoso di piede sul neo entrato Lapadula (81’), all’85’ testa Romagnoli e legno beffardo. Ultima occasionissima al 93’ ancora sui piedi del grande ex Lapadula, ma Campagnaro si immola evitando l’1-2. Sipario allo stadio Adriatico.

Fiorentina-Bologna 1-0 - Terza vittoria di fila per la Fiorentina che con una rete di Babacar, subentrato ad inizio ripresa per l'infortunato Kalinic, supera 1-0 il il Bologna reduce da due successi consecutivi. Un risultato che avrebbe potuto essere ancor più rotondo se i viola sotto porta fossero stati più precisi e se Mirante, nella ripresa, non avesse respinto il tiro-cross di Tello (67’), la conclusione dalla distanza di Saponara (78’) e la punizione di Borja Valero (91’). Un successo, il terzo di fila per 1-0 dopo quelli contro Cagliari e Crotone, che permette alla squadra di Sousa di continuare a inseguire l'Europa anche se l'Atalanta, travolgente in casa Genoa, è sempre distante 7 punti. Per il Bologna un vistoso passo indietro in uno stadio che si conferma tabù da anni: l'errore principale commesso da Donadoni e dai suoi è essersi (un po') svegliati solo dopo lo svantaggio, visto che prima di allora avevano badato solo a difendersi. Come da copione la Fiorentina prende subito le redini del gioco contro un avversario che si limita perlopiù ad aspettare nella propria metà campo, a parte un paio di affondi frutto di qualche svagatezza avversaria. Più impegnata la retroguardia felsinea, con i viola che confezionano due nitide palle-gol con Astori (erroraccio di testa da pochi passi) e un altrettanto sciupone Borja Valero. Kalinic non rientra dagli spogliatoi (guai alla schiena) e viene sostituito da Babacar, che al 51’ mette i panni del match-winner insaccando di testa su crosso di Milic. Sesta rete in campionato per lui, l'ultima risaliva ad un mese e mezzo fa. A quel punto il Bologna decide di ‘entrare’ in partita, Donadoni inserisce Dzemaili, Nagy e Di Francesco ottenendo però solo qualche folata e l'unica vera occasione in 90 minuti fallita da Maietta (72’). Più pericolosi i viola che alla fine si prendono con merito i tre punti permettendo a Tatarusanu di restare imbattuto per la quarta gara consecutiva.

Palermo-Cagliari 1-3 - Colpo durissimo, forse definitivo, alle già poche speranze di salvezza del Palermo (al quarto ko consecutivo e adesso penultimo), rimontato e affondato al ‘Barbera’ da un bel Cagliari che scavalca, con questi tre punti, il Bologna salendo al tredicesimo posto. Al 21’ Rafael nega la rete a Nestorovski, ma il vantaggio rosanero è dietro l’angolo: corner Trajkovski, correzione Chochev, sul secondo pallo Gonzalez fa centro di ginocchio (26’). Risposta sarda con Borriello e Sau (bravo Fulignati), ma il finale di tempo è ancora di marca siciliana. Colpo di testa di Chochev, Rafael si salva con l’aiuto del palo (42’). A ruota legnata di Pezzella (43’), ancora reattivo il portiere brasiliano. Gara divertente e pari Cagliari in avvio ripresa: angolo Tachtsidis, vincente il tuffo aereo di Ionita che anticipa Chochev (48’). Il Palermo accusa il colpo: Borriello sfiora di testa l’1-2 al 57’, appuntamento però rimandato solo di pochi secondi visto che il centravanti, dopo un tentativo di Joao Pedro respinto da Fulignati, Sau innesca involontariamente Borriello che di sinistro firma il sorpasso degli ospiti (58’). La squadra di Lopez non riesce più a scuotersi e all’89’ arriva anche l’1-3 degli ospiti ad opera del moldavo Ionita, servito ottimamente da Tachtisidis, assist-man di giornata.

Chievo-Crotone 1-2 - Meno cinque dall'Empoli. Il Crotone si rimette in gioco nella volata per la salvezza conquistando al Bentegodi la prima, storica affermazione fuori casa in Serie A: il Chievo cade per 1-2 e a decidere la sfida è un gol di Falcinelli, l'attaccante che permette ai calabresi di mettere nel mirino i toscani di Martusciello, sconfitti sabato a Roma, e di sperare ancora in una permanenza nel calcio dei grandi. Avvio di gara favorevole ai padroni di casa che già al 3', con Inglese, testano i riflessi di Cordaz. Pochi secondi e il portiere degli ospiti è ancora decisivo su una capocciata ravvicinata di Pellissier. Passato lo spavento, i rossoblù prendono coraggio e si fanno sotto con Falcinelli, che al 10' e al 13' prova l'assolo senza fortuna. Ospiti di nuovo minacciosi con una botta dal limite di Rohden e al 27' con un tiro ravvicinato dell’onnipresente Falcinelli: in entrambi i casi, Seculin riesce a fare una gran bella figura. Al 42', nell'ultima azione del primo tempo, Castro sfiora il bersaglio con una conclusione a giro dal limite. La gara si fa ancor più viva nella ripresa. Al 5' Seculin reattivo su Trotta ma i calabresi insistono e al 51' trovano il vantaggio: Crisetig pennella dalla bandierina, Ferrari tutto solo schiaccia di testa lo 0-1. A ruota ci riprova Falcinelli, poi all'11' Trotta si vede (giustamente) annullare per fuorigioco uno stacco che avrebbe regalato il raddoppio agli ospiti. Sul ribaltamento di fronte, invece, i veneti impattano (63’): Castro mette in mezzo, Pellissier non manca l'appuntamento e timbra di testa l'1-1. Chievo non fortunato al 71', con Castro fermato dal palo. Inglese non ha la mira giusta (79’) e allora il Crotone, all’83’, segna e ri-sorpassa con Falcinelli autore di una splendida conclusione a giro. Per festeggiare, il bomber sbatte su un cartellone pubblicitario e si procura un taglio al ginocchio sinistro che lo costringe ad uscire. All’85’ Stoian impegna in corner Seculin, poi Ferrari, prima del recupero, fallisce sotto misura la deviazione 'letale'. Festa grande degli uomini di Nicola: la salvezza potrebbe non essere un miraggio.

Torino-Udinese 2-2 - Divisione della posta nel lunch match, con i bianconeri che sprecano un doppio vantaggio. I granata salgono a 41 punti, mentre i friulani arrivano a 37. Partita di grandi occasioni ed emozioni soprattutto nella ripresa, tra due squadre che tutto sommato non hanno molto da chiedere al campionato. Nel primo tempo, occasioni granata con Zappacosta e Belotti, ma al 35’ è l’Udinese a non sfruttare una doppia chance, prima con Zapata la cui schiacciata di testa viene respinta di ginocchio da Hart, poi con Jankto che dal dischetto del rigore manda altissimo. Finale di frazione di marca granata, ma i colpi di testa sia di Belotti sia di Rossettini si infrangono sui legni della porta difesa da Scuffet.

Avvio di ripresa bruciante. Fronte granata, Acquah calcia al volo sugli sviluppi di un calcio d’angolo chiamando Scuffet alla grande parata. Ma il vantaggio è dell’Udinese: Jankto intercetta il disimpegno di Rossettini, arriva al tiro dalla fascia sinistra e con un mancino potente fa secco Hart (50’). Heurtaux, appena entrato per de Paul, salva un gol andando a “murare” Belotti. Occasione bianconera con Widmer, tiro alto. Sull’altro fronte, Belotti di testa va a pizzicare la parte alta dell’incrocio dei pali. Sul capovolgimento di fronte, Perica raddoppia per l’Udinese, spingendo in porta un pallone di Zapata che aveva scavalcato Hart (68’). Subito dopo trova il gol anche il Torino, che rientra in partita con Moretti che risolve in girata una mischia in area friulana (70’). Mihajlovic inserisce Maxi Lopez al posto di Baselli (71’). Boyé impegna Scuffet alla deviazione in corner. È poi Heurtaux a opporsi alla conclusione di Maxi Lopez. Il pari granata arriva con un bel colpo di testa di Belotti su traversone di Zappacosta da sinistra: per il ‘Gallo’ è il gol numero 23, vetta della classifica cannonieri assieme a Dzeko (83’). Il Toro prova a vincere e un traversone di Molinaro attraversa lo specchio della porta. Ci pensa poi Scuffet a volare su un tiro di Ljajic. Nel recupero, Belotti segna, ma Ghersini aveva già fischiato il fuorigioco. Il ‘Gallo’ ha tempo per provarci ancora di testa, ma il pallone termina alto.