Siamo davvero coperti in caso di incidenti stradali? Le salate assicurazioni RC Auto che tutti gli automobilisti sono obbligati a sottoscrivere, coprono davvero dai danni che possono verificarsi in caso di gravi incidenti? Quando è che la normale trattativa tra persona danneggiata ed assicurazione della controparte sfocia in un abuso da parte della compagnia assicurativa? La storia che stiamo per raccontare è tragica, non solo per le conseguenze che ha avuto l’incidente, ma anche per l’atteggiamento che avrebbe avuto la compagnia assicurativa.
Il 26 Dicembre 2016, nella zona di Pavia, la vettura su cui viaggiava una famiglia kosovara composta da due giovani genitori di 23 anni e il loro bambino di soli 9 mesi, all’uscita da una stazione di servizio, su una strada il cui limite di velocità è di 110 Kmh, sotto una pioggia battente viene colpita da una vettura che viaggiava a ben 180 Kmh. Nell’impatto è morta la giovane mamma Edona, mentre il Papà Agron è rimasto invalido e il loro piccolo è rimasto miracolosamente illeso, al pari di un altro amico che viaggiava con loro in quel momento.
Se è già tragica la situazione in cui la vita di questo papà e del suo piccolo sono precipitate, ancora peggiore è stata la situazione creatasi per gli ostacoli messi dalla compagnia assicurativa della controparte, appunto la Vittoria Assicurazioni, all’integrale risarcimento dei danni subiti dal sig. Beqaj. Il Sig. Beqaj ha riportato un danno biologico dell’80%, il 100% di inabilità al lavoro, e la necessità di assistenza extra sanitaria 24 ore su 24. Lo stesso figlio rimase ben 4 mesi presso l’assistenza sociale, prima che gli zii ed i nonni potessero prendersi cura di lui e dello stesso padre definitivamente invalido.
Considerata la morte della moglie, l’inabilità di Beqaj, i danni patrimoniali, i costi di assistenza medica ed i danni riflessi, il risarcimento a cui ha diritto lo sfortunato giovane kosovaro, secondo i valori medi delle tabelle di riferimento è pari a 6,5 Milioni di €. L’assicurazione, dal suo canto, ha proposto un risarcimento complessivo di 490.000 €, ricorrendo ad una serie di ostacoli per diminuire l’entità del risarcimento richiesto: ha provato, infatti, ad attribuire la colpa dell’incidente prima completamente e poi in parte a Beqaj, ha contestato che i due giovani fossero effettivamente conviventi, per non parlare del fatto che anche per i danni che riconosce, non rispetta le tabelle relative ai risarcimenti. Il caso è seguito dal Direttore Generale Raffaele Gerbi della Professional & Partners, che sta portando avanti le trattative con la compagnia assicurativa, che però ha di fatto bloccato ogni trattativa. Questo mancato risarcimento impedisce persino che l’altro automobilista colpevole dell’incidente, possa patteggiare la sua pena.
L’interesse della stampa verso questo caso da incubo sta crescendo per fortuna. Riuscirà il clamore mediatico a smuovere l’atteggiamento spietato della compagnia di assicurazione verso una famiglia distrutta ed un bambino con un’infanzia segnata per sempre?