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Manovra economica prossimo anno: Padoan col cappello in mano chiede a Ue “sconto” di 9 miliardi su 2018

Roma, 1 Giu 2017 - La riduzione da 0,8 a 0,3 punti di deficit della manovra 2018, così come richiesto oggi all'Ue dalla lettera di Padoan, equivarrebbe - secondo quanto scrive l’Ansa - ad uno ''sconto'' di circa 9 miliardi sulle misure da adottare con la prossima legge di Bilancio.

Unendo a questo l'effetto di trascinamento della ''manovrina'', sarebbero quindi sufficienti - secondo alcune valutazioni - 6 miliardi di interventi per evitare l'aumento dell'Iva, cioè per sterilizzare la clausole di salvaguardia ora previste per i conti 2018.

Di fatto con la lettera a Bruxelles Padoan chiede di correggere i conti di 0,3 punti di deficit strutturale: in valori assoluti sono 5,1 miliardi. In parlamento, invece, si ipotizzava una correzione di 0,8 punti strutturali, cioè di 13,6 miliardi. La differenza è quindi di circa 8,6 miliardi di interventi ''strutturali''. In questo contesto, il deficit nominale - che il governo programmava scendere al 2,1% di quest'anno all'1,2% del prossimo - si potrebbe fermare nel 2018 a quota 1,7%, questo anche perché i valori ''strutturali'' non sempre coincidono con quelli ''nominali''. L'effetto pratico può essere stimato sulle risorse che il governo dovrà trovare il Legge di Bilancio per ''sminare'' l'aumento dell'Iva che scatterebbe a gennaio. Si tratta di 19 miliardi che in parte saranno già ridotti a 15 con l'effetto di trascinamento della manovrina ora all'esame del Parlamento. Se da questo importo si toglie la necessità di una correzione per ulteriori 9 miliardi ecco che le risorse necessarie per azzerare l'aumento Iva (maggiori tagli di spesa, o riduzione di sconti fiscali, le cosiddette tax expenditure) scenderebbero a circa 6 miliardi.

 

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