Cagliari, 22 Apr 2018 - Lazio e Inter non 'mollano' la presa in chiave Champions, l'Atalanta cattura il sesto posto che vale l'Europa League, il Crotone rafforza, e di molto, le speranze salvezza. Queste le foto del pomeriggio domenicale del 34° turno.
Lazio-Sampdoria 4-0 - La Lazio risponde subito alla Roma, rimanendo a braccetto dei giallorossi a quota 67, e si conferma macchina da gol (finora 83) anche contro la Sampdoria, affondata 4-0 all’Olimpico. Continua appassionante, con l’Inter sempre a -1, lo ‘spalla a spalla’ Champions. Diminuiscono sensibilmente, dopo questo ko, le speranze Europa League dei blucerchiati.
Il primo tempo è un quasi monologo biancoceleste, con i liguri costretti alla difensiva e capaci di impensierire una sola volta la porta avversaria, con la potente conclusione di Barreto respinta in volo da Strakosha (29’). Troppo poco per arginare i padroni di casa, debordanti nell’ultimo quarto d’ora. Su cross di Radu, Milinkovic-Savic firma il vantaggio con un perfetto avvitamento aereo (32’), con la retroguardia di Giampaolo colpevolmente ferma. Segue una raffica di occasioni: salvataggio davanti alla linea di porta di Ferrari sul tiro a botta sicura di Lucas Leiva (36’), a ruota doppio intervento di Viviano a fermare i tentativi balistici di Felipe Anderson e Immobile (38’). Il n.1 della Samp compie un’altra paratona sul destro di Murgia (42’) prima di arrendersi per la seconda volta, da angolo, sullo stacco vincente dell’olandese De Vrij, lasciato anche lui troppo libero di saltare. Male Strinic, sovrastato facilmente su entrambe le reti.
Nella ripresa, dopo un diagonale in avvio di Milinkovic, di gli ospiti cercano di alzare il baricentro, ci provano con Ramirez, Zapata e Kownacki, ma nel finale di gara crollano di nuovo, stavolta sotto i colpi di Immobile, sempre più capocannoniere (29 reti). L’attaccante deve solo ‘spingere’ in rete un assist al bacio di un Milinkovic in grande giornata (85’), tre giri di lancette e arriva la doppietta su servizio di Nani, che sfrutta un pallone perso malamente da Ferrari nella sua metà campo. Lazio da applausi: partita senza macchia.
Chievo-Inter 1-2 - Permanenza in A e posto in Champions. Questi i due obiettivi della sfida del Bentegodi che ha visto l’Inter portarsi via i tre punti con tanta, forse troppa, sofferenza nel finale. Maran se la gioca con Giaccherini dietro le punte Inglese e Pucciarelli. Spalletti mette Borja Valero in mediana e Karamoh sulla trequarti con Rafinha e Perisic. Gialloblù senza timori reverenziali, al 12’ Pucciarelli stampa sul palo un bolide dai 25 metri. Risponde Perisic che alza troppo il pallonetto davanti a Sorrentino. Poi tocca ad Handanovic fare gli straordinari sul destro di Giaccherini. Karamoh non trova la porta sull’assist di Rafinha, Brozovic impensierisce Sorrentino direttamente su corner, l’Inter comunque non riesce a essere continua. La prima frazione si chiude con l’ulteriore acuto di Handanovic che dice di no al sinistro fulminante di Pucciarelli.
In apertura di ripresa Var protagonista sul vantaggio dell’Inter al 50’: tiro di Brozovic respinto da Sorrentino, D’Ambrosio arriva sul pallone e lo offre a Icardi. Servono un paio di minuti per stabilire che il terzino era in posizione regolare al momento del tiro del croato, poi i nerazzurri possono festeggiare. Il Chievo accusa il colpo e sbanda. Gli ospiti ne approfittano: Karamoh centra per Rafinha che appoggia a Perisic per il raddoppio (61’). Maran si gioca la carta Birsa (per Giaccherini), Spalletti pensa ad amministrare (Santon per Karamoh). Sorrentino evita il tris a Rafinha. Così la gara torna a infiammarsi proprio al 90’, quando Birsa imbuca il pallone per Stepinski (entrato da poco per Pucciarelli) e il Chievo accorcia. Cinque minuti di recupero e proprio sul filo di lana i gialloblù mancano il punto del pari con tomovic che non corregge sottomisura l’assist di Inglese.
Atalanta-Torino 2-1- Ancora Barrow titolare nell’undici di Gasperini, linea verde anche per Mazzarri che schiera Edera al fianco di Belotti. Atalanta padrona del campo di fronte a un Torino attendista e remissivo. Nel primo tempo il gol non arriva: gli orobici non sfondano e, tutto sommato, non producono opportunità da brividi. La gara si stappa repentinamente nella ripresa. Al 53’ gran lavoro di Barrow che piazza un cross millimetrico sulla testa di Freuler per il vantaggio orobico. Vantaggio che dura solo tre minuti, perché al 56’ Edera serve benissimo Ljaijc che impreziosisce l’assist con un perfetto diagonale su cui Berisha non può arrivare. È il primo tiro in porta dei granata. L’Atalanta non si scompone e ricomincia a macinare gioco nel caldo opprimente dell’Azzurri d’Italia. Gomez porta scompiglio nell’area granata e apre per Castagne che manda il pallone sul secondo palo dove è appostato Gosens per il nuovo vantaggio (64’). Tris sfiorato da Mancini, con una girata che finisce sull’esterno della rete, e da Castagne. Il Torino, di contro, non batte colpi. L’Atalanta si piazza al sesto posto, davanti al Milan.
Udinese-Crotone 1-2 - L’undicesima sconfitta consecutiva dell’Udinese si materializza alla ‘Dacia Arena’ contro il Crotone, che cattura tre punti di straordinaria importanza in chiave salvezza. Tira una brutta aria per i friulani, inchiodati a quota 33, mentre la squadra di Zenga sale al quart’ultimo posto scavalcando la Spal e agganciando il Chievo a 31.
Giusto il tempo di cominciare ed è subito botta e risposta: vantaggio dei padroni di casa con Lasagna (5’), che controlla a centro area e fulmina Cordaz di destro, immediato pari degli ospiti con Simy (7’), l’uomo della spettacolare rovesciata contro la Juve, che insacca raccogliendo un bell’assist di Nalini. Poi non succede più molto, a parte un sinistro alto di Mandragora (39’) e un destro a giro di Fofana smanacciato in angolo da Cordaz (45’).
Nella ripresa le due squadre sono ancor più guardinghe, prova a cambiare qualcosa Oddo che richiama Maxi Lopez (e lo striglia in panchina) inserendo Jankto (fischiatissimo a sua volta dai tifosi udinesi e che si becca subito un'ammonizione pesante che gli farà saltare da diffidato la gara col Benevento), ma il più pericoloso resta sempre Lasagna che con un gran tiro al volo impegna in una risposta di riflesso Cordaz dopo che a sfiorare la rete era stato il solito Simy di testa, su angolo di Barberis. L'Udinese capisce che non vale la pena rischiare con la possibilità di perdere tutto e resta a difesa del pari, il Crotone non la pensa alla stessa maniera ed al 41' ecco la sorpresa: conclusione dal limite di Simy che trova la deviazione goffa di un incerto Samir e pallone per Faraoni, che tutto solo a porta vuota manda in rete. Gol d’oro massiccio per i rossoblù nella dura corsa salvezza, crisi senza fine per i bianconeri, sommersi dai fischi dei loro tifosi. Vacilla la panchina di Oddo (arriva Stramaccioni?). La vittoria del Crotone pronuncia il primo verdetto della stagione: la retrocessione del Benevento. A quattro giornate dalla fine, i campani infatti sono a -14 dal quart'ultimo posto occupato dai calabresi.