Cagliari, 26 Lug 2019 - Nel mio lavoro sostanzialmente si affronta sempre un percorso.
Lo affronto io e lo affrontano i miei clienti.
Quando lo si comincia e si va avanti gradualmente ci si rende conto di quanto difficile e allo stesso gratificante possa essere il cambiamento.
Necessariamente si deve crescere.
Si deve evolvere.
Per quanto si tratti di un cammino dove ciò che si ricerca è l'estetica o una nuova condizione fisica fatta di maggior forza, maggior resistenza o maggior velocità il percorso è più mentale di quanto si pensi.
E in diversi ambiti.
Soprattutto quello sociale e perché no quello familiare.
Il cambiamento, come la speranza o la delusione è contagioso.
Paradossalmente ti ritrovi in situazioni dove magari quando stai migliorando fisicamente e mentalmente vieni attaccato/a oppure criticato/a, da conoscenti, sconosciuti e a volte anche parenti che in quel momento ti rivelano per la prima volta le loro comprovate conoscenze ( Non richieste ) nell'ambito della nutrizione e dell'allenamento.
Domande che cominciano con " Ma non dovresti fare così.. ", " Io non sono del settore però ...", " Ma non ti starai fissando troppo..", " Ma non starai dimagrendo troppo ..", sono solo degli esempi di situazioni, diciamolo seccanti che affrontano chi vuole migliorarsi e chi c'è dietro in questo lavoro.
Tutti esperti di nutrizione, allenamento e stile di vita.
Peccato che se poi vai ad osservare la loro di vita, le incongruenze balzano all'occhio.
Mi è capitato di assistere a persone obese che facevano simposi su come mangiare o su come allenarsi, altri magari sottopeso che davano consigli su come mettere su qualche muscolo, altri ancora magari in ambito familiare criticare quello che stai facendo, qualcuno ancora dice che gli integratori sono Doping.
Se ti stai trovando in un momento come questo la chiave di volta è fregarsene.
Le persone che criticano ci saranno sempre, quelle che provano invidia pure, ma ci saranno anche persone che stanno attraversando un momento come il tuo e potranno starti vicino perché si sa la condivisione rende il fardello più leggero.
Troverai persone che magari sono un po' più avanti in questo percorso o l'hanno concluso.
Sono facili da riconoscere.
Sono persone risolte.
Si godono la vita, si godono le persone e si godono tutto ciò che hanno, oltre a tutto ciò che sono.
Sanno, se è necessario, darti l'opinione giusta se la chiedi, ma soprattutto sanno ascoltare.
Hanno imparato ad ascoltarsi, a darsi le giuste risposte senza prendersi in giro.
Sono schiette, sincere e leali.
Sono responsabili.
Essere responsabili di sé implica la più alta forma di rispetto che ci si può dare.
Il nostro corpo è nostra responsabilità.
La nostra salute è nostra responsabilità.
Allontanarci o, qualora non sia possibile, gestire in maniera assertiva quelle persone che ci ostacolano, ci boicottano, ci criticano o ci limitano è nostra responsabilità.
Se invece siamo fortunati e abbiamo un ottimo trainer che ci segue, un ottimo nutrizionista, e a volte pure un ottimo psicologo nei casi migliori e nonostante tutto non miglioriamo, comportandoci come quelle persone di cui sopra, fermiamoci un momento e proviamo a guardare a noi stessi in terza persona.
Forse l'ostacolo da superare per andare avanti siamo noi. A.M.
Sport e Benessere – Chi critica non pratica – Rubrica settimanale a cura del Dottor Andrea Melis
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