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Sport e Benessere – Doping (fa male) e gioventù di oggi – Rubrica a cura del dottor Andrea Melis

Cagliari, 20 Nov 2019 - L'argomento di questa settimana verterà sul Doping.

Trattasi di un fenomeno che coinvolge tanto l'ambito sportivo quanto la cronaca nera.

Giorni fa ho visto quest'immagine e mi ha fatto riflettere parecchio.

 

 

L' immagine è tragicomica.

Foto su anabolizzanti_fanno male

Il messaggio è forte.

Come ogni settimana raggruppo le tracce da cui estrapolo l'argomento che ritengo opportuno affrontare e procedo.

Parlando con un mio collega, alla fine, mi ha suggerito di sviluppare questo ambito con la speranza di informare, consapevolizzare e sensibilizzare le persone a questa tematica tanto complessa quanto problematica: Il doping.

L' articolo di oggi partirà da una recente indagine del programma Tv " Le Iene " relativa alla morte del Body Builder Lombardo di 23 anni che risponde al nome di Daniele Bozzi.

Le Iene hanno intervistato Gabriello Castellacci, suo allenatore e Tecnico Coni IV° Livello Europeo (Massimo Livello).

Partiremo da questa toccante intervista dove aggiungerò anche aspetti della mia vita, professionale e non, inerenti al caso.

"L’ultima morte sospetta, la terza in tre mesi, è quella di un culturista lombardo di 23 anni, trovato senza vita dopo una competizione. A Iene.it parla Gabriello Castellacci, tecnico e Maestro del Coni che dal suo sito fa nomi e cognomi degli atleti che si doperebbero.

Daniele Pozzi aveva solo 23 anni. Era reduce da una gara di body building a Padova, dove aveva vinto ben 4 medaglie. Lo hanno trovato nella sua stanza d’albergo all’alba, senza vita. Su Daniele, un fisico da culturista davvero imponente, si potrebbe adesso allungare l’ombra del doping.

La morte misteriosa di Daniele è solo l’ultimo caso di decesso di atleti impegnati nella disciplina del body building, che punta a costruire il fisico e la massa muscolare attraverso allenamento con pesi e alimentazione specifica.

Decessi che potrebbero essere conseguenza diretta o concausa, legati all’uso di sostanze anabolizzanti, proibite dalla legge e altamente dannose, perché possono portare anche alla morte.

Nel culturismo il doping è davvero molto diffuso, quelli che vengono scoperti sono solo una piccolissima percentuale.

È un cancro che tocca tutto lo sport, non solo il body building. Si pensi a quegli atleti kenioti che vincono regolarmente tutte le gare e vengono da un paese in cui il mercato degli anabolizzanti è fuori controllo… .

Il Maestro dello sport del Coni e Tecnico Gabriello Castellacci da anni conduce una sua personale “crociata” contro il doping.

Una crociata che utilizza una pagina Facebook (Acsi cultura fisica) e un sito internet (http://www.acsiculturafisica.it) dal quale Castellacci pubblica regolarmente le notizie legate al mondo del doping nel culturismo in particolare e nello sport più in generale.

E Castellacci non fa sconti proprio a nessuno, pubblicando nomi e cognomi.

Le parole che leggerete tra poco sono quelle che lui ha pronunciato ai microfoni delle Iene dove il tecnico si abbandona ad un profondo sfogo.

“La mia è una guerra psicologica al fenomeno del doping, perché si diffonda una cultura vera sui danni enormi che queste sostanze possono provocare. Mi è successo di ricevere chiamate di body builder citati nella mia pagina Facebook e sul mio sito, che mi invitavano a togliere il loro nome.

Ma io continuo a pubblicare”.

Per quanto riguarda questo punto penso che aldilà dei nomi pubblicati sarebbe opportuno concentrarsi sulla radice, cioè sul sistema da cui parte la vendita di sostanze dopanti.

Il discorso andrebbe affrontato alla radice del Business, al mero ambito relativo alla domanda e all'offerta, da anni, presente in tantissimi settori, non solo nel body Building.

Fare nomi e cognomi mi fa pensare un po' alla Caccia alle Streghe.

Capisco l'approccio ma lo condivido sino ad un certo punto.

Consapevole del fatto che si usa la chimica come aiuto sul fronte estetico, prestazionale e psicologico ritengo che il giudizio e il pregiudizio nei confronti di persone che fanno uso di farmaci dopanti ci allontani dalla possibilità di capire il perché dietro le loro scelte.

Lavorando in ambito sportivo e nelle palestre mi è capitato di conoscere atleti e colleghi che facevano uso di sostanze dopanti, altri che le avevano usate in passato e avevano smesso e altri ancora che non ne avevano mai fatto uso.

Ho preferito sempre dialogare con la persona e non con le sue condotte.

Ho sempre cercato di andare oltre e di avere la forza di giudicare il meno possibile gli altri.

Riprendendo l'intervista il tecnico parla di cosa è in grado di enfatizzare il Doping e di cosa a suo avviso bisognerebbe fare per tentare di arginare il fenomeno.

Gabriello, quando si parla di doping, non ha dubbi: “Senza doparsi non si può arrivare a certi livelli di compressione fisica, non si toccano certi traguardi. Bisognerebbe punire quelle federazioni che promuovono concorsi in cui quelle compressioni fisiche sono non solo tollerate ma premiate, anche con vincite in denaro. La responsabilità non è solo delle case farmaceutiche, che producono e vendono senza il minimo interesse per dove quelle sostanze finiscano, ma è anche di quelle associazioni, una delle quali è in Italia, che fanno militare gli atleti che hanno quei livelli impressionanti di compressione fisica”.

 

Da grande osservatore e studioso di questa piaga, Castellacci ci racconta quella che può essere considerata una nuova frontiera: “Adesso in molti usano una droga comune come la cocaina, che ha effetti ergogeni eccezionali, e cioè è in grado di aumentare notevolmente la forza prensile, la capacità di serrare un oggetto, fino al 5 o 10% in più. Ma sono anche altre le droghe comuni che aiutano i body builder”.

E se c’è domanda, ovviamente, l’offerta si organizza. “Tanti spacciatori di sostanze anabolizzanti, tra cui ad esempio il nandrolone, si sono buttati in questo mercato parallelo molto redditizio e offrono cocaina o altro”.

E sul mercato degli anabolizzanti, Castellacci racconta: “Da questo punto di vista in Italia non esistono aree senza copertura. È un mercato che ha venditori ovunque, nelle palestre innanzitutto. Ci sono palestre di gruppi multinazionali, anche in Italia, in cui lavorano a progetto dei preparatori esterni. Basta vedere gli esercizi che questi preparatori fanno eseguire ai culturisti, allenamenti impensabili senza l’uso di sostanze vietate. Ma questi preparatori, talora già radiati dalle federazioni, ricevono anche in casa, dove hanno veri e propri laboratori. A questa rete capillare poi si aggiungono i numerosi manuali sul web, anche in lingua italiana, che insegnano come doparsi”.

Dall’altro lato rispetto a chi di nascosto si “bomba” di anabolizzanti, c’è chi propugna pubblicamente un body building sano, il cosiddetto “natural body builder”. Anche qui però, ci spiega Castellacci, c’è un piccolo cono d’ombra: “Esistono i 'finti natural', gente che assume diuretici per asciugarsi, per produrre quegli effetti scenici che si vedono. I finti natural è ancora più difficile scovarli, lo si può fare solo con esami specifici di controllo, delle urine o del sangue. Non è un fenomeno diffuso, per fortuna, ma esiste”.

E infine l’allarme sui minori: “il doping è un fenomeno immenso, che sempre di più sta toccando anche i giovanissimi, parliamo di ragazzini di 16-17 anni”.

In questo specifico punto apro una parentesi relativa ad esperienze professionali e umane.

Quando avevo circa vent'anni (Stiamo parlando del Pleistocene ormai) praticavo kickboxing in chiave agonistica.

Ho avuto la fortuna e l'occhio di scegliere in quel periodo un maestro eccellente per formarmi come atleta e come uomo.

Mi ha trasmesso tanto tecnicamente e mentalmente e gli sarò eternamente grato.

In quel periodo però non mi piacevo fisicamente, mi vedevo troppo alto e troppo magro e desideravo avere un fisico più massiccio.

Complice la pausa estiva per le gare, ne approfittai e mi spostai in un altro centro per praticare body Building.

Ero disposto a fare tutto quello che era giusto fare per ottenere il fisico che desideravo.

L'istruttore dell'epoca mi disse che mi avrebbe preparato una scheda ad hoc, opzionando l'uso di integratori (Che alla fine presi perché ne avevo bisogno) e mi disse che aveva pure del Testosterone da propormi.

A quel punto mi bloccai.

Mi sentii anche vagamente offeso.

A parte il fatto che in quel periodo sentivo di aver bisogno di tutto tranne che di testosterone poi comunque era per me una questione di valori sportivi e umani.

Risposi di no dicendo che qualunque risultato avessi ottenuto in futuro sarebbe dovuto essere figlio della mia testa, del mio corpo e del mio cuore.

Non del Doping.

L' Istruttore non me lo propose più. Apprezzai.

Anche per questo ringrazio il mio Maestro, attuale Tecnico di IV° livello del Coni, lui è sempre stato contrario al Doping e sono felice di quello che mi ha trasmesso.

Un anno e mezzo fa circa, quando lavoravo come Direttore Tecnico in una Palestra, mi assegnarono da seguire un ragazzo di circa 17/18 anni.

Questo ragazzo aveva praticamente studiato tutte le metodologie di allenamento su Youtube.

A momenti ne sapeva più di me.

Mi chiese se a mio avviso fosse utile doparsi per raggiungere i risultati che desiderava in breve termine.

Io gli chiesi come mai si volesse dopare.

Lui mi rispose che voleva avere un bel fisico per fare colpo sulla ragazza che gli piaceva.

Io gli dissi: "Guarda per quanto riguarda l'uso di sostanze dopanti io sono contrario, a mio avviso dovresti domandarti perché vuoi farne uso in rapporto a quella situazione, la scelta finale è la tua".

Che io sappia alla fine il ragazzo non optò per gli aiuti chimici.

Il fenomeno del Doping a livello di Business attualmente si è esteso in maniera notevole.

Il mercato nero di prodotti dopanti e stupefacenti si sta allargando a macchia d'olio, perché sempre più diffusa è diventata la moda di voler essere enormi fino a scoppiare. L’ultima operazione dei Nas antidoping, in codice “Operazione Viribus”, ha visto finire in manette ben 233 persone che operavano per 17 organizzazioni criminali in 33 diverse nazioni.

Alessandro Politi a Le Iene aveva reso note le conseguenze irreversibili provocate dall’uso degli steroidi anabolizzanti, definiti da chi è nel giro “le bombe".

Tra alcuni dei danni fisici che possono scaturire ci sono ad esempio l’atrofizzazione dei testicoli, la dermatite post acne, ustioni epiteliali, la ginecomastia ovvero la crescita anomala del seno nell’uomo, fino ad arrivare a tumori di vario tipo e perfino alla morte.

“Si diventa più imponenti sì, ma anche più impotenti” ha dichiarato il Primario Oreste Risi a Politi.

“È l’ignoranza che ti fa prendere le bombe”, ci ha detto Fabio Basile, oro olimpico nel judo. Molti fanatici dello sport, infatti, per la pura ossessione estetica sono incuranti del fatto che gli steroidi, essendo ormoni della crescita, fanno crescere anche gli organi interni fino a farli collassare. Tra le sostanze più richieste da questi accaniti del culturismo troviamo il Wrinstol, GH, il Testosterone puro, il Trenbolone e l’insulina.

 

Altra piccola parentesi, la parola ossessione non è usata a caso e rientra nell'ambito della Psicologia.

Chi vuol raccogliere raccolga.

Continuando l'intervista il discorso si sposta sui cosiddetti fornitori.

"Il procurarsi questi farmaci è diventato, oltretutto, un processo estremamente semplice. La Iena Politi ci ha mostrato, con l’aiuto di un infiltrato, come all’interno di molte palestre ci sia uno spaccio incontrollato delle sostanze. La vendita illecita avviene anche all’interno di molte farmacie, in studi medici e ancor più piede ha preso la vendita online su siti pirati, con tanto di tutorial per spiegare come iniettare al meglio le sostanze. Il giro di affari del doping è davvero consistente: solo in Italia intorno a questo business ruotano circa 245 milioni di euro".

A Iene.it Davide Garagiola, club manager del centro McFIT di via Fulvio Testi a Milano, ci spiega infine quelli che sono i segnali più chiari del fatto che un atleta (nello specifico chi frequenta una palestra) potrebbe avere iniziato a far uso di sostanze dopanti:

  1. Un rapido incremento di massa e forza, sproporzionato rispetto al tempo in questo incremento avviene.
  2. Una pelle asciutta, tirata e molto sottile, con vene ben visibili, soprattutto nella zona del pube, delle braccia e del collo.
  3. L’aumento del tono della mammella maschile e della mascella, sia nell’uomo che nella donna.
  4. Gonfiore innaturale nel viso, una faccia tonda e piena.
  5. Forte aggressività e atteggiamento molto cupo, sguardo molto cattivo e triste al tempo stesso.
  6. Rigonfiamento della pancia a seguito di ingrandimento degli organi interni, spesso dovuto all’assunzione i GH.
  7. Forte sudorazione e odore acre che emana la pelle e il sudore dell’atleta.
  8. Acne che si forma sulle spalle, sul trapezio e sulla schiena, come conseguenza dell’alterazione del ciclo ormonale per l’assunzione dei dopanti.

Voglio chiudere questo articolo lasciandovi un link ad un video.

Questo video parla di un altro Bodybuilder, un'altra morte e un altro giovane che se ne va.

Avverto i gentili lettori che le immagini potrebbero disturbare per la tipologia del contenuto.

https://medicinaonline.co/2017/12/28/dallas-mccarver-collassa-sul-palco-della-finale-dellarnold-classic-australia-2017/

Nel sito da cui ho preso il video potete leggere questo.

"Il famoso bodybuilder statunitense Dallas McCarver è purtroppo deceduto ieri, 22 agosto 2017, secondo alcune fonti in seguito a soffocamento durante l’ingestione di cibo, mentre altre fonti non ufficiali parlano invece di infarto del miocardio improvviso.

Il corpo senza vita di Dallas è stato ritrovato nel suo appartamento da un amico, con del cibo in bocca in apparente stato di soffocamento. L’amico ha provato ad effettuare le manovre di rianimazione senza successo e nella telefonata al 911 parla esplicitamente di “soffocamento da cibo”. Gli amici di Dallas parlano del ruolo che ha probabilmente avuto l’insulina che abitualmente il bodybuilder assumeva, tra le cause del suo collasso".

L'articolo completo sulla sua storia lo trovate qui: https://www.google.com/amp/s/medicinaonline.co/2017/03/22/lutto-nel-body-building-dallas-mccarver-e-morto-a-26-anni/amp/.

Sento che il mio ruolo all'interno di questa rubrica di Sport e Benessere che guido sia di parlare di evidenze scientifiche, di esperienze e di Cronaca.

Aldilà di tutto, questo ragazzo che ho citato è solo uno di molti che ha perso la vita in circostanze non chiare probabilmente riconducibili all'uso di sostanza illecite.

Errare Humanum est, perseverare autem diabolicum (Commettere errori è umano, perseverare nell'errore è diabolico) dice il detto.

Per qualcuno il Doping è una scelta, per altri una condizione, per altri ancora un mezzo per raggiungere un fine.

Le motivazioni sono le più disparate.

Per me è qualcosa che esiste, un qualcosa di illecito, un qualcosa che può togliere più di quello che dà.

L'uso di sostanze dopanti ha portato anche a una concezione sbagliata delle potenzialità del nostro fisico.

Molti giovani si approcciano a queste sostanze perchénon hanno idea che si possono ottenere splendidi risultati anche senza essere dopati.

Da un lato non lo si riconosce, dall'altro c'è la credenza diffusa, data anche dall'invidia, che per avere un bel fisico ti devi dopare.

Capisco le motivazioni profonde che spingono qualcuno a servirsene.

Non amo giudicare.

Laddove la situazione è sotto la mia diretta responsabilità io denuncio.

Sento che è mio dovere.

Non condividevo, non condivido e non condividerò mai l'uso di sostanze dopanti per qualunque motivo.

Oggi come allora, da Professionista nel settore del Benessere Psico-fisico dico no. A.M.

 

 

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