Press "Enter" to skip to content

Corona Virus: Chi sono i narcisisti e gli eroi? Absit Iniuria Verbis. A cura del Dottor Andrea Melis

Cagliari, 22 Mar 2020 - I medici e gli infermieri sono davvero gli eroi del momento?

Per me no.

E non solo per me a quanto pare.

Per rispetto della privacy non riporto i nomi.

 

 

Tab art. Andrea1

Oltre ad essere presente questa triste problematica, figlia di una Malasanità voluta dal nostro beneamato governo che ha preso inizialmente molto sottogamba la questione Corona Virus, c'è un altro aspetto su cui vale la pena interrogarsi.

Chi sono gli eroi in questo momento?

E soprattutto ce ne sono davvero?

Il titolo dell'articolo giunge da un'espressione latina che ho letto in un post che mi ha colpito.

Semplicemente vuol dire che sia lontana l'offesa dalla parola.

In parole ancora più semplici vuol dire senza offesa.

Oggi senza offesa per nessuno torno a parlare di benessere e rimango sul Tema Corona Virus.

Per me i medici e gli infermieri non sono degli eroi.

In questo momento stanno facendo il loro dovere, cioè quello per cui verranno pagati e ciò per cui hanno liberamente giurato.

Considerarli degli eroi è fuorviante perché con quest' appellativo a mio avviso si sta, narcisisticamente parlando, deformando la loro immagine spingendoli ad ore di lavoro disumane e ai dei rischi lavorativi che più che all'eroismo mi fanno pensare al martirio.

Chi è l'eroe?

Diamo una definizione estrapolata da Wikipedia.

L'eroe, nell'era moderna, è colui che, di propria iniziativa e libero da qualsiasi vincolo, compie uno straordinario e generoso atto di coraggio, che comporti o possa comportare il consapevole sacrificio di sé stesso, allo scopo di proteggere il bene altrui o comune.

Non mi sembra che la classe Medica e infermieristica, dove includo anche quella degli Psicologi, stia procedendo di propria sponte, libera da vincoli, tuttavia il consapevole sacrificio allo scopo stesso di proteggere il bene altrui (A svantaggio del proprio) lo stanno perpetrando.

I veri eroi non sono loro, sono coloro che li stanno strumentalizzando dando loro il contentino narcisistico attraverso questa parola gloriosa.

Ecco chi sono i veri eroi.

Ci vuole veramente un gran coraggio a parlare così.

A parlare.

Perché in trincea a rischiare la vita ci sono altri.

Non certo chi lusinga e fa promesse rassicuranti attraverso le dirette a reti unificate.

In due frangenti ho usato la parola narcisismo.

Se vogliamo il Narcisista, etichetta molto in voga in questo periodo, intesa semplicisticamente come struttura caratteriale priva di empatia e di considerazione emotiva per gli altri, può rappresentare la misura degli antieroi.

Gli antieroi stanno alla parola come gli eroi stanno al silenzio attualmente.

Gli Antieroi sono i leoni da tastiera che si sono uniti all'unisono con l'Hashtag  #Restiamoacasa, celando però altre intenzioni dal momento che si arrogano il diritto di ergersi a paladini, insultando chi a casa per esigenze lavorative o comprovate necessità non ci può stare.

Magari l'insulto cela invidia e gelosia per chi può lavorare, brutto da dire ma non del tutto infondato.

Gli antieroi sono anche quelli che dovrebbero restare a casa seguendo il Decreto perché non rientrano in tutte quelle casistiche presenti all'interno della Certificazione.

Ancora gli Antieroi sono quelli che se fregano della distanza di sicurezza, di indossare mascherine e guanti dove richiesto.

Gli antieroi sono certi affermati esperti che sui Social si mettono a fare la voce grossa nei confronti di chi pubblica contenuti via video o via Post con l'intento, mi rendo conto ingenuo, magari di aiutare.

Si rischia di sortire un effetto Bullying, dove si fa allarmismo su allarmismo.

Sono social network non motori di ricerca scientifica, questo andrebbe considerato.

Andrebbe anche considerato che non tutti sono scienziati e che nel nostro bel paese vige ancora la libertà di parola.

La contestualizzazione è importante quanto il messaggio riferito.

D' altro canto per quelli diciamo un po' ingenuotti ricordiamo che si parla di linee guide diramate da chi di dovere.

Va bene il sentito dire ma cerchiamo di seguire quelle.

Vogliamo tirare fuori un po' di evidenze scientifiche utili?

Bene partiamo del fatto che molte famiglie e molti padri di famiglia hanno il divieto assoluto di poter andare a lavorare e quindi a guadagnare.

Quasi tutta l'economia italiana è ferma.

È ferma perché il problema contagio è stato sottovalutato e gestito male.

In tutto questo bel popò di Campanilismo c'è una cosa che mi perplime (essere perplesso).

A livello lavorativo bisognerebbe rispettare il metro di distanza e qui ci siamo.

Ora una domanda.

In tutta l'Italia le palestre e i centri sportivi sono chiusi, i tabacchini dove si vendono le sigarette sono aperti.

Mi è sfuggito qualcosa, se devo comprare le sigarette nell' Autocertificazione devo mettere situazione di necessità o motivi di salute?

Ripeto viene limitata, quasi impedita, l'attività sportiva creando un danno a livello economico e a livello di benessere psicofisico per tutela e i tabacchini sono aperti.

Si parla del fatto che si rischia l'esubero di posti in terapia intensiva e si lasciano i tabacchini aperti.

Perché?

Leggiamo adesso attentamente cosa è riportato nel sito dell'Istituto superiore di Sanità relativamente a Covid-19 e fumo.

Tab art. Andrea

'' Covid-19: nei fumatori il rischio di finire in terapia intensiva è più del doppio

ISS, 11 marzo 2020

di Roberta Pacifici.

È ormai dimostrato che il fumo di tabacco attivo e passivo nuoce gravemente la salute ed anche che favorisce le infezioni respiratorie.

Non ci stupisce quindi che recentissimi studi relativi al Covid-19 abbiano evidenziato un rischio di malattia più severa tra i fumatori. Un terzo in più dei fumatori positivi al Covid-19 presentava all’atto del ricovero una situazione clinica più grave dei non fumatori, e per loro il rischio di aver bisogno di terapia intensiva e ventilazione meccanica è più che doppio. Questi studi ipotizzano anche che la condizione di fumatore spieghi la differenza di genere nel tasso di letalità riscontata che sarebbe del 4,7% negli uomini contro il 2,8% nelle donne. Infatti, la prevalenza di fumatori in Cina è molto elevata e supera il 50% mentre quella delle donne è inferiore al 3%.

Cessare di consumare qualsiasi prodotto del tabacco è perciò oggi ancor più importante.

In Italia i fumatori sono 11,6 milioni, il 22% della popolazione di età superiore ai 15 anni. Gli uomini che fumano sono oltre 7 milioni e le donne 4,5 milioni. Tra gli studenti di età compresa tra 14 e 17 anni fumano abitualmente 11,1% e occasionalmente il 13,4%.

I tentativi di smettere di fumare sono negli ultimi anni in diminuzione ma la ricerca scientifica ha confermato che quando si smette di fumare si ottengono molti benefici sia a breve che a lungo termine. Dopo poche settimane migliorano gli scambi gassosi respiratori della circolazione, migliorano la tosse e i problemi respiratori.

Smettere di fumare è possibile In Italia abbiamo i Centri Antifumo, presenti su tutto il territorio nazionale, dove operano specialisti in grado di aiutare i fumatori nel percorso della cessazione dal consumo dei prodotti del tabacco anche attraverso interventi personalizzati. Utilizziamo la necessità di cambiamenti delle abitudini giornaliere, che questa epidemia ci impone, per maturare l’esigenza di abbandonare il consumo dei prodotti del tabacco e di nicotina. Chiama il Telefono Verde contro il fumo 800 554088, attivo dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle ore 16 per informazioni e sostegno nel cambiamento ''.

Si parla tanto di cambiare abitudini e di fare sacrifici.

Il fumo favorisce le infezioni respiratorie e mette a rischio sé stessi e chi è intorno.

I fumatori sono circa 11 milioni.

Il servizio Tabacchi dovrebbe essere sospeso.

Per il bene comune e altrui.

Invece è sospesa praticamente quasi ogni altra attività lavorativa in Italia.

Visti questi dati scientifici e tutto ciò che sta accadendo drammaticamente ogni giorno nella nostra nazione e nel resto del mondo facciamoci una domanda.

Chi sono i Narcisisti e gli Eroi?

Absit iniuria verbis. A.M.

 

 

More from ARCHIVIOMore posts in ARCHIVIO »
More from PRIMA PAGINAMore posts in PRIMA PAGINA »