Cagliari, 4 Maggio 2020 - Chiedo venia per l'espressione colorita reperita su Internet ( Non è mia), tuttavia oggi voglio riflettere con voi, presentandovi diverse evidenze scientifiche, sul perché in taluni casi di ricomposizione corporea, con obbiettivo di dimagrimento, parametri come l'indice glicemico e il carico glicemico andrebbero considerati se si vogliono ottenere risultati, in particolare bisogna monitorare glicemia e insulina.
Parliamo di dimagrimento in caso di insulino resistenza.
Il deficit calorico da solo può essere sufficiente?
Dipende.
A volte no.
Nella mia esperienza lavorativa mi è capitato più di una volta.
Anni fa risolsi un caso di blocco di dimagrimento proprio consigliando ad una cliente con la glicemia perennemente alta di effettuare un turnover glucicido privilegiando la qualità dei carboidrati.
Misi i risultati positivi nella mia pagina professionale di Instagram.
Attualmente sto affrontando con un paio di clienti un percorso di dimagrimento dove si è palesata questa problematica, cioè blocco del peso con deficit calorico in essere e glicemia nonostante tutto ancora elevata.
L'articolo di oggi avrà caratteristiche di un reportage dove osservando le linee guida di Dietisti, Nutrizionisti e articoli scientifici capiremo perché è opportuno capire per primo che un soggetto sano e un soggetto insulino resistente necessitano di approcci parzialmente differenziati, quindi a livello diagnostico distinguere i due casi e in seguito approntare differenziazioni di intervento non solo dal punto di vista motorio, ma anche dal punto di vista nutrizionale e mentale.
In presenza quindi di insulino resistenza che se protratta sappiamo che può portare al Diabete di tipo 2 cosa andiamo ad incontrare come situazione?
Prima di tutto come leggiamo sopra un peggioramento del lavoro dell' Insulina causato da abitudini alimentari pesantemente rivedibili e da sedentarietà protratta.
In presenza di una situazione del genere magari ci si è messi a dieta ( Magari anche con il fai da te che completa il gioioso quadretto) e risultati pari a zero.
A questo punto magari si consulta un professionista del benessere che inquadrato il vero problema rende consapevole la persona della situazione.
Il problema quindi assume una causa ben chiara cioè l'eccesso insulinico causato prima di tutto da un eccesso calorico ad opera principalmente di carboidrati e grassi.
Perché se c'è molta insulina nel sangue non può avvenire il dimagrimento?
Perché l'insulina a quel punto blocca la lipolisi.
Bisogna fermarsi e capire come rapportarsi meglio al problema.
Il Dietista qui parla di creare chiaramente il deficit Calorico e di ridurre in particolare i carboidrati ad alto indice glicemico.
Ma come?
Non era una cagata pazzesca?
In questo caso no.
Andiamo avanti.
Si parla di alimenti confezionati ed elaborati,
alimenti in genere ricchi di carboidrati e grassi che ovviamente hanno una densità energetica tale da creare nel cronico un surplus calorico.
Ma quindi l'indice glicemico e visto che ci siamo, il carico glicemico ( Vi riporterò una definizione di entrambi dopo) sono una cagata pazzesca?
Beh in questo caso si, perché se tu nel corso della vita rimani in normocalorica o lieve ipocalorica questi due elementi non influenzeranno il tuo incremento di peso.
Cominciamo a vedere degli spiragli tattici da utilizzare a nostro vantaggio, cioè l'abbinamento durante i pasti di grassi di buona qualità e di fibre che in abbinamento ai carboidrati possono avere influenze positive sull' insulina.
Dello stesso avviso è Lucia Bacciottini, docente di Nutrizione integrata e nutraceutica dell’università di Firenze.
E siamo a due.
Entrando in un sito conosciuto come My Personal Trainer cosa notiamo parlando di Insulino Resistenza?
A voi le considerazioni.
In un contesto del genere possiamo già dire una cosa.
Non è tanto l'indice glicemico in sé e il carico ma i picchi glicemici che vanno continuativamente a creare nel nostro corpo, dal punto di vista glicemico che portano l'insulina a livelli oltre la norma.
Andando nel sito Fondazione Veronesi abbiamo raccomandazioni analoghe.
È importante quindi la quantità globale in termini poi calorici per non prendere peso e il deficit per perderlo associato alla qualità glucidica in casi di soggetti insulino resistenti e diabetici per migliorare la situazione.
Ulteriore conferma la troviamo qui.
Da Nutrition Fondation vediamo la differenza che a me interessa sottolineare.
Un conto sono i soggetti sani e un conto quelli affetti da Patologia Metabolica.
Risultati differenti e approcci differenti.
Contestualizzazione e analisi specifica del caso singolo con dati alla mano per non prendere
A questo punto poniamoci un ulteriore domanda.
Un cliente che si presenta da noi in situazione di sovrappeso o obesità ci pone in un punto dove noi siamo lo spartiacque tra la guarigione e la concretizzazione della patologia, oppure nel caso la patologia sia già in essere, un miglioramento dello status Quo.
Vediamo invece ora perché è necessario considerare il carico glicemico in questa problematica ma soprattutto capire cos'è.
Ora capendo l'importanza del Carico Glicemico, capiamo, osservando la formula di calcolo che l'indice glicemico come coefficiente nel globale ha una sua valenza nel valore finale.
Il nostro obbiettivo da perseguire sarà quindi la calma insulinica.
Il Biologo Nutrizionista Francesco Garritano infatti rimarca determinati punti.
La facilità quindi nel dimagrimento in caso di Insulino resistenza passa attraverso questi aspetti.
Spostiamoci adesso verso un paio di citazioni che ho estrapolato da Pubmed, portale scientifico.
A fine articolo ovviamente troverete tutta la bibliografia per poter approfondire.
Come vedete è piuttosto recente.
La chiave risolutiva direttamente da Pubmed ci ricollega a quello che abbiamo detto poco fa, cioè che la restrizione calorica e riduzione di carboidrati ad alto indice glicemico abbinata ad attività fisica migliorerà la spesa calorica e la sensibilità insulinica nel tessuto muscolare.
In questa parte si conferma l'efficacia dell' approccio dato dalla riduzione dei cibi ricchi di grassi, con un indice glicemico alto, dalla riduzione di sodio e ultima ma non ultima, la riduzione calorica.
Educazione alimentare, supporto, a seconda dei casi terapia farmacologica con Metformina e programmi personalizzati sono indicati scientificamente come la chiave di volta.
Continuando con Pubmed condivido con voi questo.
Stiamo parlando del 2008 e scientificamente gli studi si stavano dimostrando robusti e concordi nel ribadire la correlazione da considerare per quanto concerne la combinazione deficit calorico e alimenti in linea maggioritaria a basso indice glicemico nella prevenzione di obesità, diabete, quindi sovrappeso e patologie cardiovascolari.
Ultima citazione che inserisco viene da una Review del 2018.
Vi riporto la parte utile che si trova nell' abstract poi se volete potete approfondire.
Brevemente traduco.
" I carboidrati alimentari costituiscono la principale fonte di energia nelle diete asiatiche. La quantità e la qualità dei carboidrati svolgono una funzione vitale nella prevenzione e nella gestione del diabete. Gli alimenti ad alto indice glicemico suscitano maggiori risposte glicemiche e insuliniche e promuovono la resistenza all'insulina e il diabete di tipo 2 (T2D) attraverso l'esaurimento delle cellule beta ".
Chiosa finale.
Di quale strumento diagnostico si può servire su richiesta il professionista del benessere Psicofisico per sincerarsi di un Insulino Resistenza in essere?
La collaborazione con le figure Sanitarie ci permetterà di svolgere il nostro lavoro al meglio.
Vi riporto un' ultimo screen estratto dalla Guida di base della Nutrizione creata dalla Project Invictus che ribadisce quanto tenere la glicemia sotto controllo assieme ad altri valori ematici sia il punto di partenza primario per impostare un sano dimagrimento.
Alla luce di tutto ciò, come faccio spesso, vi lascio con un Take Home Message.
L'indice glicemico è davvero una cagata pazzesca?