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Guerra in Ucraina, le forze ucraine resistono all’assalto delle truppe russe e riconquistano il 20% di Sievierodonetsk. Serie di incontri tra funzionari statunitensi, britannici ed europei.

Kiev, 4 Giu 2022 - Non si arresta l'offensiva delle forze militari russe in Ucraina, anche se in molte zone avanzano a fatica. E spesso sono costrette a retrocedere come nel caso di Sievierodonetsk dove le forze ucraine hanno riconquistato circa il 20% del territorio. Lo ha detto alla televisione ucraina il governatore del Lugansk, Serhiy Gaidai, spiegando che prima i russi controllavano circa il 70% della città. Secondo Gaidai, le forze russe sono riuscite ad avanzare per diverse ore per poi essere respinte, dicendosi poi fiducioso che appena arriveranno le armi occidentali a lungo raggio fermeremo l'artiglieria russa e poi metteremo in fuga la loro fanteria". 

Desta preoccupazione intanto la situazione della più grande centrale nucleare d'Europa, quella di Zaporizhzhia, nella regione sud-orientale occupata dai russi. Secondo l'agenzia di intelligence militare ucraina sta affrontando una grave carenza di pezzi di ricambio. "Nell'impianto", ha riferito l'intelligence del ministero della Difesa in una nota, "si è sviluppata una situazione critica in termini di garanzia di operazioni stabili e sicure. Non sono rimasti praticamente pezzi di ricambio e materiali riutilizzabili". La centrale di Zaporizhzhia è stata occupata dalle truppe russe poco dopo l'inizio dell'invasione del Paese, ma la struttura è ancora gestita da tecnici ucraini. 

"Oggi 261 bambini sono morti dall'invasione russa. Per che cosa? Non ci sono parole per dare una risposta". Così Zelensky in un video. Il Presidente poi - per i 100 giorni della guerra - cita i versi della canzone vincitrice dell'Eurovision: "Buonasera, siamo Ucraini, dall'Ucraina dove i campi sono in fiore mentre i capelli si fanno grigi, dall'Ucraina che resiste e resisterà, dall'Ucraina la cui gloria e la cui libertà non è ancora morta, ucraina a cui diciamo 'Gloria!', 'Gloria alla Nazione' e tutti sanno che la risposta è 'Morte al nemico, perchè ci sono tre parole per cui abbiamo combattuto per centinaia e centinaia di giorni, da otto anni: pace, vittoria, Ucraina". 

Il tribunale internazionale per i processi contro i "nazionalisti ucraini" potrebbe includere rappresentanti di Stati Uniti, Germania, Francia e Italia. Lo ha affermato il viceministro degli Esteri della autoproclamata Repubblica popolare di Lugansk, Anna Soroka."Il tribunale pubblico internazionale è già avviato e sono presenti esperti 
internazionali, ci sono gli Stati Uniti e la Germania e la Francia e l'Italia", ha spiegato. "Sono già presenti nel tribunale internazionale che lavora sotto l'egida della Camera civica della Federazione russa", ha aggiunto Soroka. Per i reati commessi, ha spiegato il viceministro, i soldati rischiano "da 15 anni di reclusione fino all'ergastolo". Attualmente, nella autoproclamata repubblica filo-russa di Lugansk è in vigore una moratoria sulla pena di morte. 

Si moltiplicano intanto gli sforzi internazionali per porre fine al conflitto. Nelle ultime settimane, funzionari statunitensi si sono incontrati regolarmente con le loro controparti britanniche ed europee per discutere potenziali quadri per un cessate il fuoco in Ucraina e per porre fine alla guerra attraverso un accordo negoziato, hanno detto alla Cnn diverse fonti che hanno familiarità con i colloqui. Gli incontri hanno preso in esame anche il piano di pace in quattro punti proposto dall'Italia. Secondo quanto riferisce l'emittente americana, si sta ponendo una rinnovata enfasi sulla necessità di una soluzione negoziale per porre fine alla guerra mentre il conflitto volge al suo centesimo giorno senza una chiara vittoria in vista per nessuna delle parti. L'Ucraina non è direttamente coinvolta in tali discussioni, nonostante l'impegno degli Stati Uniti a non decidere nulla sull'Ucraina "senza l'Ucraina". L'ambasciatore degli Stati Uniti alle Nazioni Unite Linda Thomas Greenfield ha detto ai giornalisti all'inizio di questa settimana che il quadro italiano è "una di quelle iniziative che sicuramente ci piacerebbe vedere portare a conclusione questa orribile guerra e gli orribili attacchi al popolo ucraino". Ma due funzionari statunitensi hanno detto alla Cnn che Washington in realtà
non supporta la proposta italiana.

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg, durante un colloquio con il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, ha sostenuto gli sforzi di Ankara per concordare con Mosca le condizioni per l'esportazione di grano dai porti ucraini."Ho avuto una telefonata costruttiva con il presidente Erdogan. La Turchia è un apprezzato alleato. Plaudiamo i suoi sforzi per raggiungere un accordo per la sicurezza alimentare", ha twittato Stoltenberg.Il segretario generale ha anche riferito di aver discusso con il leader turco delle richieste di Finlandia e Svezia, bloccate da Ankara, di aderire alla Nato. "Abbiamo in programma di continuare il nostro dialogo", ha affermato. 

"La situazione è preoccupante" e la Francia deve essere una "potenza mediatrice". Così il presidente francese Emmanuel Macron ha risposto nel corso di un'intervista alla stampa regionale francese ad una domanda sui rischi di una escalation del conflitto in Ucraina. "La situazione è preoccupante, è vero. Ecco perché ci ho investito tanto tempo ed energie. Ho perso il conto delle conversazioni che ho avuto con Vladimir Putin da dicembre. Centinaia di ore, in trasparenza, e su richiesta di Zelensky. Non dobbiamo umiliare la Russia, affinché il giorno in cui cesseranno i combattimenti, potremo costruire una via d'uscita attraverso i canali diplomatici. Sono convinto che questo sia il ruolo della Francia, essere una potenza mediatrice", ha dichiarato. 

L'ambasciatore ucraino ad Ankara accusa la Russia di essersi impossessata del grano ucraino e di averlo spedito in molti paesi inclusa la Turchia. "La Russia ha vergognosamente rubato grano ucraino e lo ha inviato aldilà del mare dalla Crimea fino alla Turchia", ha detto l'inviato di Kiev ad Ankara Vasyl Bodna. "Noi abbiamo chiesto alla Turchia un aiuto per risolvere il caso", ha aggiunto in un messaggio su Twitter. L'Ucraina era il maggior esportatore di grano e olio di semi di girasole prima dell'invasione russa del 24 febbraio scorso. La Turchia ha cercato di mantenere un delicato equilibrio tra Kiev e Mosca. Come componente dell'Alleanza Atlantica ha inviato droni da combattimento all'Ucraina e si è assunta un ruolo di mediazione il conflitto, ma si è trattenuta dall'imporre sanzioni alla Russia dalla quale dipende per grano ed energia. Ankara ha anche offerto, su richiesta delle nazioni unite, aiuto per assicurare i corridoi marittimi sicuri per l'export del grano ucraino. Il ministro degli esteri russo Sergei Lavrov sarà in Turchia mercoledì per discutere la questione. I prezzi del cibo sono schizzati verso l'altro da quando iniziata la guerra, con paesi in Africa e nel Medioriente particolarmente a rischio se il grano non sarà esportato dato che le navi russe bloccano o i porti dell'Ucraina nel Mar Nero.

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