Kiev, 23 Ago 2022 - La vittoria, per l'Ucraina, passa dalla "riconquista" della Crimea. Alla viglia della festa per l'indipendenza dell'Ucraina, che cade il 24 agosto, il presidente Volodymyr Zelensky infrange il tabù del Cremlino, quel ritorno a casa della penisola annessa dalla Russia nel 2014 che Vladimir Putin considera come un assalto alla madrepatria. Uno scatto d'orgoglio, certo. Ma forse pure qualcosa di più, visti i recenti attacchi a basi e infrastrutture russe dislocate in Crimea. Insomma, mentre a Mosca pezzi da novanta del regime di Putin sfilano al funerale di Darya Dugina, a Kiev va in scena il secondo summit della Piattaforma per la Crimea, iniziativa lanciata l'anno scorso da Zelensky per sensibilizzare la comunità internazionale a non abbandonare la penisola al suo destino di occupazione russa. Un anno fa, missione quasi impossibile. Oggi, invece, suona tutt'altra musica.
Sul palco, seppure virtualmente, si sono alternati oltre 40 tra premier e capi di Stato, tra cui Emmanuel Macron, Olaf Scholz, Justin Trudeau, Mario Draghi e i vertici dell'Unione Europea. Il presidente polacco Andrei Duda ha invece sfidato i timori dello stesso governo ucraino, che ha vietato eventi di massa nella capitale fino a giovedì per paura di massicci attacchi missilistici russi, e si è recato di persona a Kiev.
"La Crimea è ucraina e tornerà a far parte dell'Ucraina, come Rotterdam è parte dell'Olanda o Nizza è parte della Francia", ha detto Duda. "Dopo i crimini di Bucha e la distruzione del Paese, Mosca non solo deve arretrare ai confini pre 24 febbraio ma deve riconoscere il diritto dell'Ucraina di tornare alle frontiere internazionalmente riconosciute", ha rincarato la dose assicurando che la Polonia "resterà per sempre al fianco dell'Ucraina".
Gli Stati Uniti si apprestano ad annunciare un ulteriore pacchetto di aiuti militari all'Ucraina da 3 miliardi di dollari. Lo riporta l'agenzia Bloomberg citando l'Associated Press.
Dal canto suo Blinken ha aggiunto: "La Crimea è Ucraina. Questa è stata la nostra posizione nel 2014 e lo resta anche ora". Lo afferma il segretario di Stato americano, Antony Blinken, augurando buona giornata dell'indipendenza a tutti gli ucraini. "Dobbiamo continuare a insistere che la Crimea è Ucraina così come lo sono il Donetsk e Lugansk, così come lo sono tutte le altri parti del paese. Questa era la nostra posizione nel 2014 e questa è la nostra posizione nel 2022", afferma Blinken.
"Dobbiamo continuare a far salire i costi e la pressione internazionale su Putin fino a quando i diritti della popolazione ucraina e del paese non saranno rispettati. E dobbiamo – conclude - continuare a fornire sostegno umanitario, di sicurezza e diplomatico ai coraggiosi ucraini che difendono i loro diritti", mette in evidenza Blinken.
Ora anche il presidente turco si allinea a quasi tutto il mondo affermando: "La restituzione della Crimea all'Ucraina, di cui è una parte inseparabile, è essenzialmente un requisito del diritto internazionale".
Questo, appunto, quanto affermato il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, come riporta Anadolu, sottolineando l'importanza per la sicurezza regionale e globale della "protezione dell'integrità territoriale, della sovranità e dell'unità politica dell'Ucraina".
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