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Energia – I rappresentanti del G7 verso il Si al tetto al prezzo del petrolio proveniente dalla Russia. Nel frattempo Mosca lancia minaccia a tutto campo.

Cagliari, 2 Sett 2022 - I Paesi del G7 sono pronti ad approvare l'introduzione di un tetto al prezzo per gli acquisti globali di petrolio dalla Russia. Secondo quanto riporta l'agenzia Bloomberg, gli Usa sperano che la mossa allenti la pressione sul mercato dell'energia e tagli i ricavi di Mosca.

"Sono delle ferma convinzione che è tempo di un tetto al prezzo del gas dai gasdotti russi in Europa". Lo ha detto la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen, in uno statement a margine della giornata di clausura dell'Unione in Baviera.

Ora i ministri delle finanze del G7 si riuniranno oggi con l'intenzione di approvare il piano che conterrà i limiti entro cui verrà fissato il tetto e una data possibili per l'avvio della misura. Dopo l'ok del G7, per renderlo operativo toccherà all'Ue modificare il sesto pacchetto di sanzioni contro la Russia, che vieta acquisti di petrolio russo dal 5 dicembre.

Nel mentre la colomba diventata falco Medvedev, a causa del vizio di Boris Eltsin, minaccia che Il gas russo "non ci sarà più" in Europa se l'Ue imporrà il tetto al prezzo. Lo ha dichiarato il vicecapo del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, come riporta la Tass.

Commentando la richiesta del capo della Commissione europea, Ursula von der Leyen, di introdurre un tetto massimo per i prezzi del gas russo, Medvedev ha avvertito: "Sarà come per il petrolio. Semplicemente non ci sarà più gas russo in Europa".

Infine, secondo le ultime notizie "Se la Russia chiudesse oggi il rubinetto del gas, con le scorte all'83%, all'inizio di gennaio saremmo costretti a razionare i consumi. Ma sarebbe meglio cominciare anche prima, per non dover tagliare pesantemente nei mesi più freddi. Quest'inverno non avremo ancora i due nuovi rigassificatori di Piombino e Ravenna, se va bene arriveranno a maggio.

Abbiamo aumentato le importazioni extra-Russia, circa 17 miliardi di metri cubi in più, ma non bastano a sostituire quei 29 miliardi che compravamo da Mosca". Lo ha detto all'Ansa Davide Tabarelli, presidente di Nomisma Energia.

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