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Flat Tax ovvero tassa fissa e incrementale – La legge simbolo di Meloni e compagnia di cordato demolita da Bakitalia.

Roma, 19 Magg 2023 - La simbolo della di Meloni e compagni di cordata viene completamente demolita da Bakitalia. Infatti la Banca centrale italiana, realizzare la flat tax in Italia appare “poco realistico”.

Ed inoltre i tecnici di Bankitalia assestano un duro colpo anche ad altri contenuti della riforma fiscale della camicetta nera capo del governo, che ha da poco avviato l’iter parlamentare: infatti un importante esponente di Bakitalia ha sollevato altri dubbi, a partire dalle coperture necessarie a finanziare gli interventi. “Al momento coperture sono previste solo per il superamento dell’Irap attraverso la nuova sovraimposta all’Ires“, ha spiegato il capo del Servizio assistenza e consulenza fiscale della banca, nella sua audizione alla commissione Finanze di Montecitorio.

La singola aliquota Irpef per tutti i contribuenti, appunto la flat tax, “potrebbe risultare poco realistico per un Paese con un ampio sistema di nenessere, soprattutto alla luce dei vincoli di finanza pubblica”. Inoltre andrebbero “attentamente valutati gli effetti redistributivi” di una tale riforma, che per forza di cose non può essere progressiva.

Nel bocciare la flat tax Bankitalia allega alla relazione portata in commissione Finanze, un’appendice interamente dedicata all’esame dell’aliquota unica nei Paesi dove è stata introdotta. La conclusione, appunto, è fortemente negativa: “L’unico argomento su cui le ricerche mostrano una certa convergenza è quello a sfavore della tassas fissa (flat tax), ovvero le conseguenze su redistribuzione e disuguaglianza.

Il modello caro a Giorgia Meloni, Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, specialmente per quest’ultimo si possono intuire i motivi, è un sistema “adottato in prevalenza da economie in transizione o in via di sviluppo, con una contenuta pressione fiscale e sistemi di welfare di dimensione limitata”, difficilmente compatibile dunque con un Paese che pur in crisi fa parte del G7.

Quindi l’importante esponente della Banca d’Italia, boccia senza tentennamenti anche il proposito dell’esecutivo di estendere la tassa fissa incrementale ai lavoratori dipendenti, applicando un’aliquota agevolata sui redditi in più dichiarati rispetto al triennio precedente. Non solo non è chiaro come la riforma possa essere finanziata, ma non è chiaro neanche “in che misura l’estensione ai lavoratori dipendenti della flat tax incrementale e della deducibilità dei costi di produzione del reddito sarebbero efficaci nel limitare le attuali disparità di trattamento tra lavoratori autonomi e dipendenti.

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