Kherson, 11 Giu 2023 - Giorni dopo il collasso della diga di Kakhovka, sul fiume Dnipro nell'Ucraina sudorientale, l'Onu lancia l'allarme: la crisi umanitaria dell'Ucraina è "enormemente peggiorata", ha detto il capo degli Affari Umanitari Martin Griffiths, che ha ricordato che 700.000 persone hanno bisogno di acqua potabile e che l'inondazione dei terreni agricoli in uno dei più importanti 'granai' del mondo causerà una "cascata di problemi", tra cui la riduzione delle esportazioni di cereali, l'aumento dei prezzi dei prodotti alimentari a livello globale e la riduzione della disponibilità di cibo per milioni di persone più bisognose.
Finora, ha precisato Griffiths, insieme alle ong ucraine le Nazioni Unite hanno raggiunto 30.000 persone nelle aree allagate sotto il controllo ucraino.
L'alto funzionario ha anche dichiarato di aver incontrato l'ambasciatore russo all'Onu per ottenere l'accesso alle aree controllate dai russi al fine di aiutare le persone colpite dalle inondazioni. Intanto le autorità ucraine fanno sapere che le persone soccorse e di fatto salvate dall'inondazione sono circa 2.600. Le evacuazioni continuano ed è una corsa contro il tempo, perché anche se le acque recedono progressivamente, come hanno confermato nelle scorse ore funzionari ucraini, "trentacinque insediamenti rimangono allagati sulla riva destra, 3.763 case sono sott'acqua", ha detto Oleksandr Prokudin, capo dell'amministrazione militare di Kherson.
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