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Scuola, firmato nuovo contratto: aumenti fino a 190 euro, la Uil non firma.

Roma, 15 Lug 2023 - Firmata oggi all'Aran l'ipotesi di accordo del Contratto collettivo nazionale di lavoro per il comparto dell'istruzione e della ricerca, relativo al periodo 2019-2021. Dopo giornate di intense trattative, Aran e organizzazioni sindacali hanno raggiunto un accordo che riguarda complessivamente 1.232.248 dipendenti, di cui 1.154.993 appartenenti ai settori scuola e Afam (inclusi gli 850mila insegnanti), e 77.255 lavoratori dei settori università ed enti di ricerca (esclusi i docenti).

L'ipotesi di contratto firmata oggi completa la sequenza contrattuale per i settori Istruzione e ricerca avviata con l'accordo economico sottoscritto nel dicembre 2022. Grazie alle risorse allocate dal governo e finalizzate dall'Aran, il contratto prevede aumenti salariali medi mensili di 124 euro per i docenti, e di 190 euro per i Direttori dei servizi generali e amministrativi.

Un'altra novità di rilievo, estesa a tutti i settori, è l'introduzione e la regolamentazione del lavoro agile anche per questo comparto. Durante le trattative sono state riviste le disposizioni relative al personale scolastico, al personale amministrativo delle università e delle accademie e conservatori, mentre per il personale degli enti di ricerca è previsto un accordo integrativo. In particolare, per gli enti di ricerca, l'accordo prevede una successiva trattativa per la definizione dell'ordinamento professionale e per risolvere la questione delle risorse aggiuntive per gli enti di ricerca non vigilati dal Ministero dell'Università e della Ricerca

''Il nuovo contratto segna un importante passo avanti verso una sempre maggiore valorizzazione di tutto il personale della scuola, sia docenti sia Ata'', ha detto il Ministro Valditara. ''Sono state inoltre recepite a livello contrattuale le funzioni del docente tutor e del docente orientatore - ha continuato - e questo consentirà d’affermare definitivamente il principio della personalizzazione dell'istruzione, rimarcando la centralità nel sistema della persona dello studente''

"Dopo una lunga trattativa è stato raggiunto oggi all'Aran l'accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro 2019-21 per il 'Comparto istruzione e ricerca'. Un risultato molto importante per la nostra organizzazione". Lo afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. "Ora - aggiunge il leader della Cgil - dobbiamo lavorare, non soltanto per i passaggi democratici necessari, attraverso la consultazione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore, ma soprattutto per richiedere all'interno della legge di bilancio le risorse indispensabili per rinnovare i contratti collettivi nazionali di lavoro di tutto il pubblico impiego per gli anni 2022-24. Inoltre, è necessario contrastare l'autonomia differenziata che rischia di pregiudicare il sistema nazionale di istruzione".

"Una bella notizia davvero che premia il lavoro della Federazione Scuola Università e Ricerca della Cisl protagonista al tavolo delle trattative insieme al livello Confederale". Così il segretario generale della Cisl Luigi Sbarra commentando la firma del contratto del comparto istruzione e ricerca. "Giunge a conclusione un negoziato lungo e difficile iniziato nel novembre scorso, che ha visto il sindacato chiudere un primo accordo sulla parte economica, considerata l'urgenza di dare risposte concrete alle legittime aspettative del personale. Visto che l'importante traguardo viene conseguito rispetto ad un triennio contrattuale ormai scaduto, la Cisl auspica ora che si proceda rapidamente all'avvio della trattativa per il rinnovo del CCNL 2022/2024, rispetto al quale è atteso lo stanziamento delle risorse necessarie", ha aggiunto. "Dagli investimenti urgenti e necessari nel sistema dell'istruzione e della ricerca dipende il futuro dei nostri giovani e del Paese", ha chiosato Sbarra.

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