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Ucraina: massiccio attacco russo. Summit di Gedda, Kiev: colloqui produttivi. Irritazione da Mosca.

Kiev, 7 Ago 2023 – "A Gedda si sono svolte consultazioni molto produttive sui principi chiave su cui dovrebbe essere costruito un mondo più giusto e forte". Lo ha detto il capo dell'ufficio presidenziale ucraino, Andriy Yermak, dopo il secondo giorno del vertice sull'Ucraina in Arabia Saudita. "C'erano punti di vista diversi, ma tutti i presenti hanno testimoniato l'impegno dei loro Paesi nei confronti dei principi della Carta delle Nazioni Unite, del diritto internazionale e del rispetto della sovranità e dell'inviolabilità dell'integrità territoriale degli Stati", ha aggiunto Yermak. Secondo Yermak durante l'incontro la delegazione ucraina ha parlato in dettaglio della cosiddetta formula di pace, che prevede la sicurezza nucleare, energetica e alimentare dell'Ucraina, il rilascio di prigionieri e deportati, nonché il rispetto della Carta delle Nazioni Unite e l'integrità territoriale del Paese.

“Attualmente non ci sono motivi per un accordo di pace con Kiev”. Così il portavoce del presidente Putin Dmitry Peskov che ha affermato che al momento non ci sono motivi per un accordo di pace con Kiev. Secondo l'addetto stampa, l'operazione speciale in Ucraina continuerà. Lo riferisce la radio russa Radio1 sul suo sito web. Peskov ha osservato che l'Occidente non vuole aderire al diritto internazionale. Ha anche sottolineato che tutte le azioni della Russia sono pienamente basate sul diritto internazionale.

Durante il summit sull'Ucraina a Gedda, in Arabia Saudita, la Cina si è offerta di discutere di linee rosse di Mosca, mentre la delegazione ucraina ai colloqui non ha insistito sull'attuazione della "formula di pace" di Zelensky, che la parte russa ha sempre definito impraticabile. Lo riporta il Wall Street Journal, citando sue fonti.    

Il piano di pace di Zelensky prevede che qualsiasi accordo tra Russia e Ucraina possa essere discusso solo dopo che le truppe russe saranno completamente ritirate dal territorio dell'ex repubblica sovietica. Durante i precedenti colloqui che si sono svolti alla fine di luglio a Copenaghen, l'Ucraina ha insistito affinché tale condizione fosse soddisfatta. Questa volta, Kiev non ha cercato di promuovere attivamente la formula di pace di Zelensky, afferma il Wsj.    

Allo stesso tempo, a Gedda, i Paesi che in precedenza non sostenevano le condizioni dell'Ucraina non hanno insistito affinché Kiev vi rinunciasse. Secondo il giornale americano, quindi, alcune divergenze tra le delegazioni si sono ridotte.    

Alla conferenza di Gedda partecipano delegazioni di oltre 30 paesi, tra cui Stati Uniti, Cina e India, mentre la Russia è assente. L'incontro in Arabia Saudita è la continuazione dei colloqui sulla risoluzione pacifica della guerra in Ucraina che si sono svolti alla fine di giugno a Copenaghen.

Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, ha chiesto "pazienza" visto il ritmo con cui avanza la controffensiva dell'esercito del suo Paese, sottolineando l'importanza che le truppe di Kiev hanno preso l'iniziativa sul campo di battaglia. "Dobbiamo essere pazienti se vogliamo vincere e lo faremo", ha detto il capo dello Stato ucraino. "La controffensiva è complicata e potrebbe essere più lenta" del previsto, ha detto Zelenski, interrogato dalla stampa latinoamericana sull'urgenza di recuperare territorio più rapidamente in vista delle elezioni Usa del 2024, che potrebbero portare alla Casa Bianca un'amministrazione meno disposta a continuare a inviare aiuti militari. Zelenski ha comunque evidenziato come "molto positivo" il fatto che l'Ucraina sia passata "all'offensiva" e abbia preso "l'iniziativa" sul campo di battaglia dall'inizio di luglio, quando le truppe di Kiev hanno iniziato la loro campagna per recuperare i territori occupati dalla Russia.

Il presidente dell'Ucraina, Volodymyr Zelensky, ha accusato il presidente brasiliano, Luiz Inacio Lula da Silva, di "essere d'accordo con le narrazioni" del leader russo, Vladimir Putin, dopo che il presidente del Brasile ha affermato che né la Russia, né l'Ucraina vogliono la pace "mentre la gente continua a morire".    

"Non so perché debba condividere le narrazioni" di Putin, ha detto Zelensky, nel corso di un'intervista con diversi media latinoamericani a Kiev e che gli avevano chiesto di commentare le dichiarazioni rilasciate questa settimana da Lula. Zelensky ha ammonito che Putin "non è diverso da qualsiasi colonizzatore", affermando che "mente e manipola costantemente" e "sta uccidendo i nostri figli e violentando le nostre donne". 

"Spero che (Lula) abbia la sua opinione. Non mi sembra necessario che i suoi pensieri coincidano con i pensieri del presidente Putin", ha aggiunto Zelensky, il quale ha affermato che affermazioni come quelle del leader brasiliano "non aiutano a portare la pace". Il presidente brasiliano è stato indicato in diverse occasioni come potenziale mediatore tra Ucraina e Russia. Mentre Lula chiede che i colloqui inizino ora nelle circostanze attuali, Zelensky rifiuta di sedersi a parlare fino a quando la Russia non ritirerà le sue truppe dai territori che occupa in Ucraina.

Dopo un anno di lavori e una spesa di alcuni milioni di grivnie (circa 700 mila euro), sul monumento della Madre Patria di Kiev non campeggia più la falce e il martello della vecchia Unione Sovietica, ma il tridente ucraino. Lo stemma dell'Ucraina è stato installato questa mattina. Il tridente è stato consegnato ieri sera in cantiere, ma era ormai buio e l'installazione è stata rinviata al mattino. I lavori sulla statua, che fanno parte di un progetto più ampio chiamato 'Tridente della Madre Patria', tuttavia, dovrebbero essere completati entro il Giorno dell'Indipendenza, il 24agosto.   

Il monumento alla Madre Patria è la statua più alta d'Europa. È stato costruito nel 1981 nello stesso punto dove si trovava il Museo Nazionale di Storia dell'Ucraina durante la Seconda guerra mondiale. Il costo del progetto è di 28 milioni di grivnie. Per la sua realizzazione non sono stati usati fondi statali: tutto è stato finanziato da investitori privati e da vari donatori.

Ieri, media e social russi riferiscono di tre o quattro esplosioni che avrebbero colpito il ponte di Chongar, in Crimea. Su Telegram la notizia è accompagnata da un'immagine scattata verosimilmente dopo una di queste esplosioni. Secondo Sergey Aksyonov, leader filorusso in Crimea, l'Ucraina ha attaccato il ponte colpendolo con i missili. "Il nemico ha sferrato un attacco missilistico nell'area del ponte di Chongar nel nord della Crimea", ha scritto su Telegram. Quasi tutti i missili sono stati abbattuti, ma uno ha centrato il bersaglio, ha aggiunto.

“Ci sono danni al fondo stradale del ponte, i lavori di riparazione sono già iniziati. Non ci sono vittime. Il passaggio temporaneo avviene attraverso i checkpoint di Armyansk e Perekop. Lo schema esatto del traffico sarà pubblicato dal Ministero dei Trasporti della Repubblica di Crimea.Vi invitiamo a mantenere la calma e a fidarvi solo delle fonti di informazione ufficiali” così scrive Aksyonov su Telegram.

Quattro persone erano all'interno di un'auto colpita da unframmento di missile. Una di loro ha riportato ferite lievi. Traaltri obiettivi, anche il ponte che collega la costa orientaledella Crimea con la città di Henichesk, sempre nell'oblast diKherson, secondo quanto riporta la Cnn.

Le celebrazioni annuali per la Giornata delle forze aviotrasportate russe, che ricorre il 2 agosto scorso, sono state offuscate dalla rivelazione non autorizzata delle cifre relative ai feriti che la forza di élite ha subito in Ucraina. Lo scrive l'intelligence britannica, nel rapporto divulgato quotidianamente dal ministero della Difesa di Londra. In un discorso registrato per l'occasione delle celebrazioni, il comandante in capo delle forze, il colonnello Mikhail Teplinsky, ha affermato che 8500 paracadutisti sono stati feriti e sono poi tornati in servizio o si sono rifiutati di lasciare la linea del fronte.

Il video, rapidamente cancellato dai canali ufficiali del Ministero della Difesa russo, non contiene indicazioni sul numero di militari uccisi o feriti in modo grave, tanto da non poter riprendere il servizio. Tuttavia, le cifre fornite sembrerebbero confermare le stime di massima secondo cui almeno il 50% dei 30mila paracadutisti schierati in Ucraina nel 2022 sono rimasti uccisi o feriti, si legge nel rapporto.

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