Roma, 11 Ago 2023 - All’indomani del video della premier, all’interno della rubrica “Gli Appunti di Giorgia”, in cui la presidente del Consiglio fissava le sue condizioni per discutere con le opposizioni sulla proposta di legge sul salario minimo (spiegando anche le sue perplessità a riguardo, “potrebbe rischiare di essere più basso del minimo contrattuale previsto”), il clima che si respira alla vigilia dell’incontro a Palazzo Chigi tra la premier e i leader di Pd, M5s, AvS, +Europa e Azione non è dei più rosei. O comunque, non lascia sperare che il tavolo convocato per domani possa portare a uno sblocco positivo della discussione su una paga minima oraria fissata per legge.
Fuori dai denti, trapela il messaggio che “la strada è in salita” e le posizioni della maggioranza e delle opposizioni (da cui si è tirato fuori Matteo Renzi) non arriveranno facilmente a un accordo di compromesso. Lo mette nero su bianco il presidente del Movimento 5stelle, Giuseppe Conte, che romba: “Quella che il salario minimo abbasserebbe gli stipendi è una falsa notizia in piena regola e dimostra che Meloni non ha letto una riga della nostra proposta. L’incontro di venerdì è evidentemente in salita”.
Molto più schiettamente, se fosse necessario esserlo, Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni si sfogano: “Se la presidente Meloni ha convocato in pompa magna le opposizioni per ribadire il suo no alla legge, allora la domanda sorge spontanea: cosa ci ha convocato a fare?”.
Dello stesso tenore, ma un po’ più ammorbiditi, i commenti della segretaria del Pd, Elly Schlein: “Qual è la strategia di Meloni, convocare l’incontro per poi cercare l’incidente per farlo saltare?”, è scritto nella nota diffusa ieri dal Nazareno, attribuita a fonti interne. Il riferimento, nella domanda retorica di Schlein, è alla tesi, sostenuta ieri dalla premier nella diretta Facebook, secondo cui la paga minima “non è una soluzione efficace” e rischia anzi di peggiorare le retribuzioni. Per di più, la presidente del Consiglio aveva specificato: “C'è un serio problema di livelli salariali bassi e io sono contenta che finalmente se ne accorgano coloro che, quando erano al governo, non sono stati in grado di invertire questa tendenza, salario minimo legale compreso, che non è stato approvato in passato”.
In un tweet, il segretario di +Europa Riccardo Magi scrive: “Dopo le parole di Giorgia Meloni […], mi chiedo che senso abbia l’incontro di venerdì con le opposizioni”. A gettare acqua sul fuoco, colui che più di tutti ha cercato una mediazione con la linea del governo, battendosi per un confronto con Meloni: Carlo Calenda, il leader di Azione. “Sarebbe utile tenere i toni bassi prima dell’incontro sul salario minimo. Capisco che sedersi intorno ad un tavolo insieme, senza pregiudizi e preconcetti, è per tutti difficile. Capisco che la tentazione di restare chiusi nelle rispettive trincee è rassicurante. Comprendo che ‘l’area di conforto’ della politica è lo scontro e non l’incontro. Capisco che per tutte queste ragioni un esito positivo è difficilissimo. Ma cercare un accordo è un atto di responsabilità nei confronti del Paese e di 3,5 milioni di lavoratori poveri. Proviamoci con buona volontà”.
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