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Voto in Georgia, Trump incriminato per la quarta volta e questa volta per associazione a delinquere, falso, cospirazione e violazione del giuramento d’ufficio.

Cagliari, 15 Ago 2023 - L'inchiesta che porta alla quarta incriminazione dell'ex presidente è quella che riguarda l'ingerenza di Donald Trump e dei suoi alleati nelle elezioni del 2020 in Georgia, quando la campagna del presidente uscente tentò di ribaltare il risultato elettorale che lo vedeva sconfitto di misura, a favore di Joe Biden.

Per due anni e mezzo, il procuratore distrettuale della contea di Fulton, Fani Willis, ha indagato su quanto successe in quei giorni concitati, poi ha portato le prove raccolte di fronte al Gran Giurì di Atlanta. Dopo una serie di ritardi e inciampi, l'incriminazione è arrivata. 

Tra le accuse, associazione a delinquere, falso, cospirazione e violazione del giuramento d'ufficio. Tra i complici, l'ex capo dello staff di Trump, Mark Meadows, e l'avvocato dell'ex presidente Rudy Giuliani.

Poco prima, la corte aveva pubblicato brevemente un documento sul suo sito internet, ma l'ha rimosso rapidamente senza dare spiegazioni. 

Quello che si sa dell'inchiesta è che riguarda gli sforzi di Trump e del suo staff per convincere le autorità della Georgia a ribaltare i risultati delle presidenziali nello Stato, che lo vedevano perdente per appena 11mila voti, così da nominare grandi elettori alternativi per impedire la formalizzazione della vittoria di Biden. 

Pochi minuti dopo l'incriminazione, con un comunicato pubblicato sul social Truth dalla sua campagna, Donald Trump ha accusato la procuratrice titolare dell'inchiesta in Georgia, Fani Willis, di essere "rabbiosa e schierata" e di aver "rallentato l'inchiesta con l'obiettivo di interferire al massimo sulle elezioni del 2024". Trump, in attesa di conoscere nei dettagli la decisione, aveva già definito "corrotto" il presidente Joe Biden e ribadito di aver agito correttamente, esercitando il diritto alla libertà d'espressione.

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