Roma, 16 Ott 2023 - Il Consiglio dei ministri, a quanto si apprende, ha approvato la legge di bilancio. Sul tavolo la manovra finanziaria con 23 miliardi sul piatto della bilancia.
Il dettaglio di quanto previsto: quindici miliardi per la conferma del taglio del cuneo fiscale e un primo intervento sull'Irpef, con la cancellazione della seconda aliquota; 5 miliardi per il rinnovo dei contratti della pubblica amministrazione; 3 miliardi per la sanità. Il totale, provvisorio, della legge di bilancio 2024 arriva a 23 miliardi a cui bisognerà però aggiungere qualcosa per le misure indifferibili e interventi mirati (come ad esempio per le famiglie a partire da 3 figli). I due terzi del costo della manovra saranno coperti in extra deficit, quindi il governo ha dovuto individuare nuove entrate o risparmi di spesa per almeno 8 miliardi.
Saranno soprattutto le novità fiscali a tenere banco al Consiglio dei ministri per approvare il Dpb (documento programmatico di bilancio) e la manovra 2024. Oggi si scopriranno le carte nella riunione del governo chiamato a varare la manovra, il Documento di bilancio che dovrà essere inviato a Bruxelles, e due decreti legislativi che avviano un primo modulo della riforma fiscale: un dlgs sulle aliquote Irpef e le misure per le imprese e un secondo provvedimento sulla tassa globale e rilocalizzazione.
Ricorrendo alla leva dell'extra-deficit da oltre 15 miliardi, il governo finanzierà il taglio del cuneo fiscale anche per il 2024 per 14 milioni di lavoratori. La misura, avviata dai governi precedenti, e rafforzata dall'esecutivo di Giorgia Meloni, prevede una riduzione di 6 punti delle tasse sul lavoro per i redditi fino a 35mila euro e fino a 7 punti per quelli entro i 25mila euro, riconoscendo in busta paga fino a 100 euro in più.
Oltre alla legge di bilancio verranno approvati anche due decreti attuativi della delega fiscale che conterranno una delle misure più importanti previste per il prossimo anno, ovvero l'accorpamento delle prime due aliquote Irpef. Come per la conferma del taglio del cuneo fiscale, che entrerà invece in manovra, si tratta al momento di una misura finanziata solo per un anno, ovvero fino a dicembre 2024, coperta - a meno di novità dell'ultimo momento sulle detrazioni - in deficit e per questo non strutturale. Per gli anni successivi bisognerà trovare di volta in volta altre risorse.
Taglio Del Cuneo: L'esonero parziale sulla quota dei contributi previdenziali a carico dei lavoratori dipendenti con redditi più bassi è iniziato nel 2022 con il governo Draghi, è stato confermato e rivisto al rialzo con la legge di bilancio 2023 messa a punto dal governo Meloni ed è salito ulteriormente grazie al decreto lavoro del primo maggio scorso. Il taglio attualmente in vigore e che sarà prorogato di un altro anno è del 6 per cento per i lavoratori con reddito fino a 35mila euro e del 7 per cento per chi ha un reddito non superiore a 25mila euro l'anno (1.923 euro al mese).
Cambia l'Irpef: La grande novità del 2024 sarà l'accorpamento delle prime due aliquote dell'imposta sulle persone fisiche. Prevista dalla delega fiscale, la norma per la riduzione degli scaglioni da 4 a 3 sarà contenuta in un decreto attuativo che arriverà parallelamente alla legge di bilancio. Anche in questo caso l'obiettivo è favorire i redditi bassi e per questo sarà accorpata nell'aliquota del 23% (oggi riservata ai redditi fino a 15.000 euro) anche quella del 28% (oggi prevista da 15.001 a 28.000 euro). La riforma, sommata al taglio del cuneo, dovrebbe portare a un vantaggio in busta paga di circa 120 euro al mese.
Mini-Ires e Minimum Tax: Anche in questo caso facendo ricorso a un dlgs, l'imposta sulle imprese dovrebbe scendere dal 24% al 15% per chi fa assunzioni con una maggiorazione prevista se si assumono giovani, donne o ex beneficiari del reddito di cittadinanza. Per le multinazionali arriverà a partire dal primo gennaio la Global minimum tax al 15%, mentre per le aziende che torneranno in Italia dopo aver delocalizzato all'estero saranno previste agevolazioni ad hoc per la cosiddetta rilocalizzazione.
Addio all'acconto di novembre: La novità, introdotta dopo una lunga battaglia della Lega guidata da Alberto Gusmeroli, riguarda da subito le partite Iva per le quali cambia il calendario degli adempimenti. Il tradizionale acconto di novembre scomparirà già quest'anno per circa 2,5 milioni di autonomi, piccoli artigiani e commercianti, 'selezionati' in base ad una soglia di fatturato. Da novembre 2024 la platea raddoppierà perché l'eliminazione riguarderà tutti.
Contrasto denatalità: In manovra troveranno spazio le misure per la lotta alla denatalità. Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha parlato di misure a sostegno delle famiglie, con redditi medi e bassi, con più di due figli. Si ragiona anche a misure per aiutare le mamme a conciliare lavoro e famiglia.
Pa-Sanità: Sul fronte contratti pubblici è atteso il rinnovo del contratto. Circolano in merito le ipotesi di uno stanziamento fino a 5 miliardi. Nell'avvio del percorso per rinnovo dei contratti del pubblico impiego relativo al triennio 2022-2024 il governo aveva detto che particolare attenzione verrebbe riservata al personale medico-sanitario.
Pensioni: Il pacchetto pensioni a causa delle scarse risorse non prevede novità di rilievo prevedendo probabilmente solo la conferma anche per il 2024 di Quota 103 e dell'Ape sociale.
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