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Secondo l’Onu Israele pronta all’occupazione di Gaza e gli invasori invitano ad evacuare le scuole a Gaza vicine all’ospedale battista Al-Ahli.

Gaza, 21 Ott 2023 – Sono oltre mezzo milione i rifugiati a Gaza, riparati in 147 ricoveri di emergenza che sono "in condizioni sempre più terribili". Lo sottolinea l'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha), secondo quanto riportato dalla Cnn. Il numero degli sfollati costituisce oltre il 60% della popolazione di Gaza, che ammonta a circa 2 milioni di persone. L'Ocha ha sottolineato che il blackout elettrico e il divieto di importazione di carburante nella Striscia hanno "conseguenze devastanti" sul sistema sanitario e sull'accesso all'acqua pulita. "L'aumento del consumo di acqua da fonti non sicure aumenta la minaccia di epidemie di malattie infettive", ha affermato l'ufficio dell'Onu. 

L'agenzia di stampa palestinese Wafa riporta sulla sua edizione online che aerei da combattimento israeliani hanno attaccato di nuovo la Striscia di Gaza ieri sera, uccidendo e ferendo numerose persone.  La parte orientale del campo profughi di al-Bureij, nel centro di Gaza, è stata bombardata, precisa Wafa aggiungendo che i caccia israeliani hanno anche bombardato case nella zona di Sheikh Radwan, a est di Gaza City, così come nelle parti orientali e settentrionali di Beit Lahia. Case sono state bombardate anche nella parte meridionale di Khan Yunis, nel sud della Striscia, così come nella zona di Jabalia, nel nord.

"Riepilogo di 2 settimane di Guerra con Hamas: oltre 6.900 razzi lanciati da Gaza contro Israele (oltre 450 lanci falliti all'interno di Gaza). Oltre 1.400 vittime. Oltre 4.600 feriti.  Piu' di 200 ostaggi presi. Neutralizzati più di 1.000 terroristi di Hamas, molti dei quali dopo essersi infiltrati in Israele. Eliminati decine di alti leader terroristici di Hamas". È il bilancio a due settimane dall'inizio del conflitto pubblicato sul profilo su X delle Forze armate israeliane.

Da parte palestinese, nella Striscia di Gaza sono state uccise 4.137 persone. Lo ha indicato il Ministero della Sanità di Hamas, che controlla il territorio dal 2007. Tra le macerie lasciate dai bombardamenti, i 2,4 milioni di abitanti non hanno a disposizione acqua, cibo, medicine ed elettricità e oltre un milione di loro sono stati sfollati.

Joe Biden e il Segretario di Stato usa Antony Blinken hanno “privatamente” esortato Israele ad evitare attacchi pesanti contro Hezbollah. Lo riferisce il New York Times citando fonti informate. Il timore di Washington è che alcuni dei falchi del gabinetto di guerra israeliano vogliano un attacco preventivo contro che porterebbe Israele a combattere su due fronti: Hamas nel sud ed Hezbollah nel nord con il rischio di coinvolgere nel conflitto Stati Uniti e Iran. 

Le forze di difesa israeliane (Idf) hanno affermato di aver ucciso Mahmoud Sabih, alto funzionario dell'unità di "sviluppo di armi strategiche" del movimento integralista islamico palestinese Hamas. "Le Idf hanno eliminato un membro di alto rango dell'unità di Hamas per lo sviluppo di armi strategiche", ha riferito l'esercito israeliano sul suo canale Telegram. Ha precisato che Sabih era a capo di un'unità nel dipartimento progetti e sviluppo e ha contribuito a trasmettere informazioni sulla produzione di armi e veicoli aerei senza pilota. Il 7 ottobre, il movimento palestinese Hamas ha lanciato migliaia di razzi dalla Striscia di Gaza in un attacco senza precedenti e ha effettuato un'incursione armata nelle zone di confine meridionali di Israele, per la quale il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dichiarato che lo stato ebraico "è in guerra".

A Gaza mancano elettricità e internet e le persone sono rimaste senza cibo né acqua potabile. All'ospedale di al Shifa due giorni fa un team di Medici Senza Frontiere (Msf) è riuscito a consegnare delle forniture mediche con enorme difficoltà. Nell'ospedale sono assiepate centinaia di persone in fuga dai bombardamenti ma in questo momento non esiste un luogo sicuro a Gaza. La stessa organizzazione ha diffuso la testimonianza di Loay Harb, infermiere impegnato da 15 anni con Msf a Gaza. Attualmente Loay si sta rifugiando con la sua famiglia e i suoi figli nella sua casa vicino all'ufficio di Msf a Gaza. "La situazione qui è molto difficile. Non abbiamo elettricità, acqua o internet. Non c'è un luogo sicuro e la situazione è estremamente complessa: dall'inizio della guerra non c'è sicurezza né cibo, acqua o elettricità. Dio ci salvi in questo momento così difficile". 

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