Tel Aviv, 26 Ott 2023 - Israele si sta preparando per l'invasione di terra a Gaza ma non è possibile dare altri dettagli al momento, il tempismo sarà deciso in base al consenso". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu in un discorso indirizzato alla nazione.
"Il 7 ottobre è stato un giorno nero. Chiariremo tutto quello che è successo. Tutti dovranno dare spiegazioni per quell'attacco, a cominciare da me". Lo ha detto il premier Benyamin Netanyahu in quella che è sembrata una prima ammissione di responsabilità. "Ma - ha continuato - solo dopo la guerra. Il mio compito ora è quello di guidare il Paese in guerra fino alla vittoria".
Gli ospedali nella Striscia di Gaza rimasti a corto di carburante hanno cominciato a trattare solo casi di emergenza, ha avvertito l'Onu. Gli ospedali di Gaza sono ora "in uno stato di completo collasso", ha affermato Mohammed Abu Selmeya, direttore del più grande ospedale del territorio, Al-Shifa.
In tutto il territorio, gli ospedali hanno chiuso tutti i reparti tranne i pronto soccorso, secondo un inviato della Bbc a Khan Younis. Gli ospedali devono risparmiare il poco carburante di cui dispongono per alimentare apparecchiature salvavita come ventilatori, incubatrici neonatali e macchine per la dialisi renale, si legge.
Israele sta bloccando le nuove consegne di carburante a Gaza, affermando che potrebbero essere rubate e sfruttate da Hamas per scopi militari. Lo Stato ebraico accusa inoltre Hamas di accumulare centinaia di migliaia di litri di diesel e di rifiutarsi di condividerlo con la popolazione.
Decine di persone sono state uccise durante la notte in una serie di attacchi dell'esercito israeliano a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, e nella città di Gaza. Lo hanno riferito fonti mediche nella Striscia, citate dal quotidiano Haaretz. A Khan Yunis, i soccorritori hanno riferito che 17 persone sono state uccise in un attacco che ha preso di mira un complesso di edifici. Secondo l'ultimo bilancio, ci sarebbero anche decine di feriti e dispersi sotto le macerie. I media di Gaza hanno anche riferito di massicci attacchi nella città di Gaza e nel nord della Striscia.
Il ministero della Difesa di Israele sarebbe intenzionato a prorogare fino al 31 dicembre le misure che prevedono l'evacuazione della popolazione dalle località lungo i confini con Gaza e Libano. Lo ha riportato l'emittente Kan, in una notizia subito rilanciata dal Times of Israel, secondo cui diversi altri ministri sarebbero contrari, considerando tutto prematuro, oltre ai costi che comporterebbe per lo Stato. Circa 200mila israeliani, ricorda il Times of Israel, hanno dovuto lasciare le proprie case nel sud e nel nord di Israele a causa del conflitto con Hamas, innescato dal terribile attacco del 7 ottobre in Israele, e delle tensioni con gli Hezbollah libanesi.
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha bocciato la risoluzione presentata dalla Russia per chiedere un cessate il fuoco nel conflitto nella striscia di Gaza tra Israele e i combattenti di Hamas. La proposta non ha raggiunto la soglia dei nove voti necessaria per l'approvazione.
La proposta chiede un cessate il fuoco, il rilascio degli ostaggi e la garanzia di sicurezza nella fornitura di aiuti umanitari alla popolazione civile. Il testo condanna anche qualsiasi atto di violenza e terrorismo. La proposta ha ottenuto 5 voti favorevoli, mentre è stato respinto con 6 astensioni e 4 contrari. Gli Usa, la Gran Bretagna, la Francia e il Giappone hanno votato a sfavore. La bozza non fa riferimento ad Hamas.
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite ha bocciato anche la risoluzione presentata dagli Usa in merito al conflitto fra Israele e Hamas e alla Striscia di Gaza. Russia e Cina, membri permanenti, hanno espresso voto contrario. Secondo l'ambasciatore di Mosca all'Onu, Vasily Nebenzia, citato dalle agenzie russe, la risoluzione sarebbe stata "una licenza" per l'attacco di terra di Israele nella Striscia.
La guerra scatenata dall'attacco di Hamas a Israele del 7 ottobre scorso sarà uno dei temi centrali sul tavolo dei capi di Stato e di governo che si riuniranno oggi e domani a Bruxelles per il Consiglio Europeo e l'Eurosummit. L'Ue si appresta a chiedere unitariamente una "pausa umanitaria" nelle operazioni militari, secondo l'ultima bozza disponibile delle conclusioni, per consentire materialmente la consegna degli aiuti alla popolazione della Striscia di Gaza.
"Il Consiglio Europeo - si legge nella bozza - esprime la più grave preoccupazione per il deteriorarsi della situazione umanitaria a Gaza e chiede un accesso umanitario continuo, rapido, sicuro e senza ostacoli per raggiungere la popolazione, attraverso tutte le misure necessarie, inclusa una pausa umanitaria".
Inoltre, il Consiglio Europeo "condanna nei termini più forti tutte le violenze e le ostilità contro i civili". Tutti i civili, israeliani e palestinesi. Un alto funzionario confida che i leader convergeranno su una formulazione per chiedere degli stop alle operazioni militari, tesi ad alleviare le sofferenze delle popolazioni civili attraverso la consegna degli aiuti in quantità sufficienti: "Troveremo un modo per raggiungere il consenso", assicura, spiegando che "sul concetto c'è convergenza di vedute", ma sulla "calibratura" ci sono ancora "discussioni". La base rimane comunque la dichiarazione comune dei leader del 15 ottobre, che difende il diritto di Israele a difendersi nel rispetto del diritto internazionale umanitario e che condanna l'azione di Hamas.
"La rabbia di Israele dopo gli atroci attentati è comprensibile, Israele ha il diritto e il dovere di difendersi e noi faremo in modo che abbia gli strumenti necessari. E' anche vero che Hamas non rappresenta il popolo palestinese". Lo ha detto Joe Biden in una conferenza stampa alla Casa Bianca con il premier australiano ribadendo l'invito ad Israele ad agire "in conformità con le leggi di guerra".
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