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A Tokyo i ministri degli Esteri al G7 marciano uniti nel sostegno a Kiev.

Tokyo, 9 Nov 2023 - Arrivati ormai al ventesimo mese del conflitto tra Russia e Ucraina, i ministri degli Esteri riuniti al tavolo dei lavori del G7 di Tokyo hanno ribadito che il gruppo rimarrà coeso nel dare il proprio sostegno a Kiev e nella volontà, unanime anche quella, di continuare nell'imporre sanzioni severe contro Mosca.

Questo è stato quanto riferito in una nota del ministero degli Esteri del Giappone a conclusione della sessione della riunione dedicata proprio all'Ucraina. Il dicastero nipponico ha aggiunto che il G7 "accelererà gli sforzi per la ripresa e la ricostruzione a medio e lungo termine nell'unità del settore pubblico e privato" e che è "necessario portare avanti il processo della Formula di pace insieme ai partner internazionali". 

In merito al plausibile aumento delle tensioni in Medio Oriente, la Ministra degli Esteri giapponese, Yoko Kamikawa, ha aggiunto che "è importante che il G7 sia unito nel mandare un chiaro messaggio alla comunità internazionale che il nostro fermo impegno a sostegno dell'Ucraina non verrà mai meno". Il chiarimento arriva dopo che, la scorsa settimana, il più alto funzionario militare ucraino, il generale Valery Zaluzhny, aveva affermato che le due parti sono arrivate a uno "stallo" - valutazione respinta sia da Zelensky che dal Cremlino.

Nella nota, viene riportato anche come i ministri degli Esteri del G7 siano concordi nel condannare in modo unanime e "con forza i ripetuti lanci di missili balistici della Corea del Nord e i trasferimenti di armi dalla Corea del Nord alla Russia, che violano direttamente le pertinenti risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite". 

Kamikawa ha quindi sottolineato che, "per quanto riguarda la Corea del Nord ha dichiarato che il Giappone rimane seriamente preoccupato per le intensificate attività nucleari e missilistiche" di Pyongyang.

E sul tavolo del confronto, il Medio Oriente sarà “certamente all'ordine del giorno della Presidenza italiana del G7”: così il ministro degli Esteri Antonio Tajani in una intervista rilasciata al quotidiano Nikkei. "Continueremo poi a contrastare l'aggressione russa contro l'Ucraina e a lavorare per la sicurezza e la crescita sostenibile dell'economia globale, minacciata dalle autocrazie. Inoltre, ci concentreremo sulla transizione digitale e soprattutto sulle sfide dell'intelligenza artificiale". 

"Vogliamo rafforzare i rapporti a livello globale, in particolare in Africa, nel Mediterraneo e nel G20. Le relazioni con i nostri partner devono focalizzarsi sulle possibili sinergie in vari settori: sicurezza energetica, lotta al cambiamento climatico, ambiente, lavoro, trasferimento tecnologico, perseguimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. Questa è anche l'essenza del Piano Mattei per l'Africa, di cui il nostro Primo Ministro ha parlato a Hiroshima. Crediamo che sia necessario investire di più in Africa, soprattutto nelle energie rinnovabili. Infine, lavoreremo sulle migrazioni, strettamente legate con lo sviluppo e la crescita economica", ha aggiunto Tajani nell'intervista.

Il titolare della Farnesina ha quindi puntualizzato su quanto siano “eccellenti” le relazioni tra Italia e Giappone " fondate su un'amicizia storica e sulla piena condivisione di valori e obiettivi. Da anni siamo impegnati in una diplomazia economica che ha prodotto notevoli vantaggi per i due paesi e che va sviluppata. Il dialogo politico rafforzato tra i nostri Paesi ha consentito di elevarle a livello di "partenariato strategico", ed il percorso principale che dobbiamo seguire. Insieme al Regno Unito, abbiamo voluto impegnarci nel Programma Global Combat Air Programme (GCAP) per lo sviluppo del caccia multiruolo di VI generazione. L'Italia crede molto nel progetto GCAP che aprira' opportunita' significative a livello industriale anche in altri settori, favorendo la crescita e l'innovazione delle nostre economie".

Tajani ha quindi ricordato come già oggi l'Italia vanti “una solida presenza imprenditoriale in Giappone sia nei settori tradizionali sia in quelli ad alto contenuto tecnologico. Ma possiamo fare di più, ad esempio grazie ai piani di privatizzazione e decarbonizzazione previsti in Giappone che potrebbero offrire interessanti opportunità di partenariati anche nell'ambito della ricerca scientifica e industriale”.

Nella lunga intervista il nostro ministro degli Esteri ha anche affrontato il tema della crisi umanitaria a Gaza, da affrontare urgentemente. "Per stabilizzare il Medio Oriente è necessaria una prospettiva di più lungo periodo che crei reali opportunità di pace e sicurezza. Accanto alla riflessione sul 'giorno dopo' a Gaza, già avviata in ambito G7, bisogna riprendere un dialogo politico con l'Autorità nazionale palestinese, perché l'unica via per una soluzione sostenibile e duratura al conflitto israelo-palestinese deve essere basata sul principio due popoli, due Stati".

Tajani ha quindi ribadito che "l'astensione italiana, come quella di molti altri paesi, non riguardava certo la tregua umanitaria ma la mancata condanna degli attacchi di Hamas, che non possono e non debbono essere dimenticati. Poi tengo a ricordare che l'impegno dell'Italia per la stabilizzazione del Medio Oriente nasce ben prima dell'attacco di Hamas contro Israele lo scorso 7 ottobre. Le iniziative italiane nella regione sono molteplici e articolate in diversi settori, da quello securitario a quello umanitario, fino alla cooperazione allo sviluppo".  

“Per quanto riguarda la prospettiva di breve periodo - ha continuato il ministro - è urgente fare fronte alla crisi umanitaria nella Striscia di Gaza e favorire la de-escalation militare, anche al fine di prevenire una regionalizzazione del conflitto”.

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