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Omicidio di Giulia Cecchettin, Filippo Turetta arrestato in Germania mentre era fermo in autostrada.

Venezia, 19 Nov 2023 - Weissenfels è vicino a Lipsia, in Germania. È lì che la Polizia tedesca ha fermato, domenica mattina, Filippo Turetta. Il giovane era a bordo della sua Punto nera. Su di lui l'accusa di omicidio volontario premeditato per la morte dell'ex fidanzata, Giulia Cecchettin.

Quindi quest’oggi si è conclusa dopo una settimana e più di mille chilometri percorsi, la fuga di Filippo Turetta, il giovane studente padovano unico indiziato del delitto di Giulia Cecchettin, la ventiduenne studentessa ritrovata morta in un burrone vicino al lago Bracis, nella zona di Piancavallo. Turetta è stato arrestato questa mattina dalla polizia tedesca sulla corsia d'emergenza dell'autostrada A9 nei pressi di Lipsia in Sassonia. Come hanno riferito gli agenti, Turetta era stanco e quasi rassegnato. Resta da verificare se l'auto di Turetta, la Fiat Grande Punto vista da più telecamere tra Bellunese e Austria, fosse rimasta senza benzina.

La polizia di Halle an der Saale, in Sassonia Anhalt, ha confermato l'arresto di Filippo Turetta. “L'accusato deve ancora essere portato davanti a un giudice, una data non è ancora nota”, spiega la Polizei inspektion Halle in un comunicato sottolineando di essere “in stretto contatto con le autorità italiane”.

“Poco dopo le 22.00 di sabato, un'auto in panne e non illuminata è stata segnalata sull'autostrada 9 nella parte meridionale della Sassonia-Anhalt” descrive la nota delle forze dell'ordine di Halle. Quando gli agenti si sono avvicinati al mezzo, il guidatore era in macchina. “Ulteriori controlli hanno rivelato che il 21enne era ricercato per arresto dalle autorità italiane. L'uomo è stato provvisoriamente arrestato senza opporre resistenza. Il veicolo è stato sequestrato”.

Le tracce disseminate dal 22enne lungo le strade che portano a Nord, e fuori dall'Italia, incrociate con le prove raccolte dagli investigatori hanno spinto sabato il procuratore di Venezia, Bruno Cherchi, a lanciare un appello "Filippo consegnati”, e ad emettere un mandato d'arresto europeo. Ora sarà il giudice tedesco a decidere tempi e modi per l'estradizione.

Con il passare delle ore si fa sempre più chiaro il quadro con una certezza, emersa in queste ore dopo il ritrovamento del corpo della ragazza in un burrone vicino al lago di Barcis, in provincia di Pordenone, grazie al fiuto di un cane della protezione civile: Giulia, accoltellata, era già morta nel parcheggio della zona industriale di Fossò (dove le telecamere di una fabbrica immortaleranno l'aggressione, non a mani nude). 

L'esame del medico legale conferma la presenza di numerose coltellate, profonde e inferte con violenza. Giulia è stata uccisa una settimana fa. Filippo aveva con sé un coltello, aveva pensato a tutto. Compresi i sacchi di plastica per nascondere il corpo dell'ex fidanzata dove nessuno doveva trovarlo. Lucido ha fatto benzina e si è dato alla fuga.

Sono terminati, attorno alle 13, gli accertamenti dei Ris di Parma sul luogo del ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin. Gli esperti nelle rilevazioni scientifiche dell'Arma si sono fermati per l'intera mattinata, circostanza che ha portato al blocco totale della strada secondaria che mette in collegamento Barcis con il Piancavallo. Alle verifiche di questa mattina hanno preso parte anche i cinofili dei Vigili del Fuoco del comando regionale del Veneto. Conclusa anche la raccolta di alcuni reperti che si trovavano nei pressi della grande roccia sotto la quale Filippo Turetta aveva nascosto Giulia. Dunque, al termine di rilievi e ricerche, i carabinieri hanno rimosso qualsiasi divieto di accesso e la strada è stata nuovamente riaperta.

Tra i reperti raccolti nella zona industriale di Fossò, in provincia di Venezia, dove Filippo Turetta, sabato notte 11 novembre, ha ucciso l'ex fidanzata Giulia, c'è anche un coltello spezzato.

Il coltello, che potrebbe anche non essere quello usato dal 22enne per colpire la ragazza, era stato trovato subito dagli investigatori, nella prima fase delle indagini, ma del fatto si è appreso solo oggi.

Sono più di 20 le coltellate inferte da Filippo Turetta che hanno ucciso Giulia Cecchettin. Secondo quanto apprende l'agenzia LaPresse, il medico legale di turno ieri, che ha effettuato l'ispezione cadaverica sul corpo della 22enne, ne ha repertate diverse su varie parti del corpo, sparse fra la testa e il collo, dove si ipotizza possa essere stata sferrata una di quelle rivelatesi mortali. Solo in sede di autopsia, prevista già da domani, potrà essere stabilito con certezza quanti sono stati i fendenti inferti dalla mano del presunto assassino e, si potrà circoscrivere l'ora della morte. Questo elemento sarà fondamentale per stabilire la competenza territoriale della procura e del tribunale dove si incardinerà il processo per omicidio nei confronti di Filippo Turetta.

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