Venezia, 25 Nov 2023 - Il Falcon 900Ex con a bordo Filippo Turetta è atterrato a Venezia. L'aereo era partito dall'aeroporto di Francoforte regolarmente intorno alle 10:45. Era atteso alle 12:30 ma, secondo quanto riferiscono fonti accreditate, grazie al favore del vento è arrivato prima del previsto.
Poi, l’assassino di Giulia Cecchettin, scortata da auto e moto dei carabinieri, Filippo Turetta ha lasciato l'aeroporto di Venezia su un'auto e ha raggiunto il carcere di Verona dove l'attende il suo legale Giovanni Caruso.
Dopo essere atterrato in anticipo di un'ora rispetto al previsto a bordo del Falcon 900 dell'Aeronautica militare, Filippo Turetta verrà portato negli uffici della polizia aeroportuale per la notifica dell'ordinanza di custodia cautelare in carcere. Quindi, accompagnato dai carabinieri, lo attende un viaggio di circa un'ora fino al carcere Montorio di Verona. Dietro le sbarre lo aspetta un primo passaggio in infermeria, per verificare le condizioni generali di salute, e tutte quelle procedure burocratiche dell'ufficio matricole prima di essere portato in una cella del reparto protetti, una precauzione che si prende per motivi di sicurezza per evitare possibili ritorsioni o disordini all'interno del carcere data anche l'attenzione della stampa sul caso. Il 21enne sarà in isolamento, sorvegliato 24 ore su 24 per evitare gesti autolesivi, in una cella spoglia di due metri per tre. I primi a poterlo incontrare saranno i suoi difensori, gli avvocati Giovanni Caruso ed Emanuele Compagno. I genitori, papà Nicola e mamma Elisabetta, invece, dovranno essere autorizzati prima di varcare l'ingresso della casa circondariale, il che avverrà probabilmente dopo l'interrogatorio di garanzia in programma all'inizio della prossima settimana.
L'avvocato Giovanni Caruso è appena arrivato nel carcere di Verona, dove si attende anche l'arrivo di Filippo Turetta, accusato dell'omicidio di Giulia Cecchettin. Rispondendo ai giornalisti, il legale ha spiegato che non ha ancora avuto modo di parlare con il giovane. A chi gli ha fatto presente che Turetta è apparso rassegnato durante la consegna alle autorità italiane, Caruso ha risposto: "Sono valutazioni premature". Sarà soltanto lui come legale a incontrare oggi Turetta, appena arriverà. “Oggi sarà la prima volta che lo incontro, non è possibile ora dare indicazioni o fare valutazioni”.
Filippo Turetta "è un uomo senza empatia", che ha "lucidamente eliminato la sua ex", Giulia Cecchettin, "per punirla da quello che lui ha considerato un atto di insubordinazione subito, poiché, ormai, la nostra Giulia non rispondeva più alle sue aspettative". Per questo l'avvocato Nicodemo Gentile, legale di Elena, sorella della 22enne, spiega che "lavoreremo affinché la Procura prima e i Giudici poi riconoscano a carico del Turetta l'aggravante del 'motivo abietto' ". Un'altra aggravante assieme a quelle della premeditazione e della crudeltà che potrebbero essere contestate a Turetta, che oggi sarà portato in carcere a Verona. "Nessuna gelosia ma solo spirito punitivo", chiarisce il legale Gentile, anche presidente dell'associazione Penelope che si occupa di persone scomparse. "Turpe è la causale dell'omicidio e spregevole è tutta la condotta complessiva - aggiunge l'avvocato anche in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne - La laurea di Giulia ha costituito il punto di rottura, di non ritorno. Infatti, questo traguardo della ragazza avrebbe reso Filippo sempre più piccolo e comportato il definitivo distacco della giovane, pronta a voltare pagina anche nel mondo delle sue relazioni".
"Le donne - si legge nel comunicato del legale - devono smettere di fare 'le curatrici' di uomini affetti da analfabetismo emotivo, devono pensare a loro e alle prime avvisaglie di comportamenti abnormi e morbosi da parte del partner, uscire in modo definitivo da dinamiche di controllo militare, comportamenti intrusivi e molesti anche quando non si usano le mani". "Il sacrificio della nostra Giulia - conclude Gentile - non può essere sprecato ma deve servire a creare nuove consapevolezze tra i giovani, nelle famiglie, nelle scuole e magari salvare altre donne dagli attacchi e dai ricatti dei manipolatori affettivi". La famiglia di Giulia è rappresentata anche dal legale Stefano Tigani, sempre dell'associazione Penelope.
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