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L’Ocse, il Pil dell’Italia frena: +0,7 sia quest’anno che nel 2024, fino al +1,2 del 2025.

Parigi, 29 Nov 2023 - Previsioni negative per i prossimi mesi sulla crescita del Pil dell'Italia: secondo l’Ocse, l’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, il Prodotto interno lordo della Penisola si avvia a un rallentamento. Nello specifico, dovrebbe aumentare dello 0,7% sia nel 2023 sia nel 2024, prima di una lieve ripresa dell'1,2% nel 2025. Rispetto alle precedenti previsioni, che parlavano di una crescita più alta, si tratta quindi di una brusca frenata. È il dato principale che emerge dalle Prospettive economiche presentate oggi a Parigi, e relative alle economie europee (oltre all’andamento, più in generale, del Pil mondiale).

Altro dato su cui si è accesa l’attenzione dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, l'inflazione: il dato italiano dice che scenderà dal 4,6% del 2023 al 3,1% del 2024 fino al 2,5% del 2025. Numeri di certo confortanti, per un indicatore che influenza, e non poco, l’andamento macroeconomico di qualsiasi economia nazionale.

In Italia “la bassa crescita dei salari e l'alta inflazione hanno eroso i redditi reali, le condizioni finanziarie si sono inasprite e la maggior parte del supporto di bilancio straordinario, correlato alla crisi energetica, è stato rimosso, pesando su consumi e investimenti. Il previsto calo dell'inflazione, i tagli mirati sulla tassazione dei redditi e la ripresa degli investimenti pubblici correlati a NextGenerationEu bilanceranno solo in parte questi venti contrari. I rischi sono sbilanciati al ribasso”. È quanto l’Ocse scrive nel capitolo dedicato all'Italia dell'ultimo Economic Outlook, a corredo dei dati sugli indicatori.

Secondo l'ente parigino, “il principale rischio al ribasso è un inasprimento superiore al previsto delle condizioni finanziarie, dovuto alla stretta monetaria nell'area euro a un aumento dei premi di rischio sui titoli di Stato italiani”. All'opposto, le ipotesi di una dinamica dell'economia migliore delle attese (rischi al rialzo) poggiano su “un aumento significativo degli investimenti pubblici correlato al Pnrr, che potrebbe spingere la crescita nel 2024 e nel 2025”.

L'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico rileva che anche in Italia “gli effetti dell'inasprimento monetario hanno iniziato a farsi sentire”. L'Ocse giudica “ampiamente neutrale” la politica di bilancio nella Penisola, prevedendo che “limiterà il rallentamento della crescita, ma ci sono margini per migliorare il bilancio più rapidamente di quanto attualmente previsto e per mettere le finanze pubbliche su un percorso più prudente”.

“Le spese pubbliche devono essere contenute - si legge ancora nel capitolo dedicato all’Italia - anche guardando a opzioni per ridurre la spesa sulle pensioni e aumentando l'ambizione delle spending review. La velocità di attuazione dei piani di investimento pubblici e delle riforme del Pnrr sarà cruciale per sostenere la crescita e ridurre l'incidenza del debito”.

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