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Al via oggi il Consiglio europeo. C’è già l’accordo sulla riforma del mercato elettricità. Tajani a summit Ppe a Bruxelles, saluti con Tusk e von der Leyen.

Bruxelles, 14 Dic 2023 – Stati membri ed eurodeputati hanno concluso oggi un accordo sulla riforma del mercato Ue dell'elettricità inteso a incoraggiare gli investimenti nelle energie senza emissioni di carbonio - compreso il nucleare - e a moderare le bollette dei consumatori, ha annunciato il Consiglio europeo in un comunicato stampa. 

L'accordo, concluso dopo una notte di difficili negoziati, "contribuirà a stabilizzare i mercati a lungo termine e ad accelerare la diffusione delle energie rinnovabili e non fossili", ha affermato la ministra spagnola dell'Energia, Teresa Ribera, il cui Paese detiene la presidenza di turno dell'Unione europea.

È appena iniziato all'hotel Stanhope di Bruxelles il vertice del Partito popolare europeo che tradizionalmente anticipa il Consiglio europeo della Ue. Il segretario di Forza Italia Antonio Tajani e vicepresidente del Ppe, è al tavolo della riunione con il presidente del partito, il tedesco Manfred Weber. Fra i primi leder incontrati da Tajani la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, e il neo eletto primo ministro polacco Donald Tusk. "Dobbiamo recuperare velocemente tutto il tempo perso", ha detto Tajani salutando il leader popolare polacco. 

Il vertice Ppe affronta i temi che saranno successivamente all'ordine del giorno del summit dei capi di governo Ue. Innanzitutto il capitolo delle politiche per l'allargamento dell'Unione, inclusi i passi necessari per la stabilizzazione e per il processo di associazione. In questo contesto il tema principale sarà il processo di allargamento all'Ucraina (assieme a Georgia e Moldova, nonché ai Balcani occidentali) e ingenerale il supporto all'Ucraina nella sua battaglia contro l'invasione della Russia di Putin. Altro tema sarà la discussione sulla revisione del bilancio pluriennale dell'Unione 2021/2027: saranno discusse le proposte di modifica emerse dall'ultimo incontro dell'ottobre scorso.

I dossier della sicurezza e della politica estera prevedono un aggiornamento sulla crisi di Gaza e in generale sugli assetti della regione Mediorientale, in relazione alle azioni che l'Unione europea potrà prendere innanzitutto per stabilizzare le condizioni umanitarie e per rilanciare il processo politico che necessariamente dovrà essere rilanciato.

È previsto alle 10 un incontro tra il presidente francese, Emmanuel Macron, il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, e il premier ungherese, Viktor Orban, prima del vertice Ue in cui si deciderà sui negoziati di adesione dell'Ucraina e sulla revisione del bilancio pluriennale. L'incontro è facilitato dal presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, e vi partecipa anche la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha avuto un colloquio telefonico con il presidente del Consiglio Ue, Charles Michel, al termine del vertice Ucraina-Nord Europa tenuto ieri a Oslo: lo ha reso noto lo stesso Zelensky su Telegram.

"Alla vigilia del vertice del Consiglio europeo sono stati discussi i risultati attesi riguardo all'Ucraina, che dovrebbero dimostrare il fermo sostegno e l'unità dell'Unione europea - si legge nel messaggio - Sono necessari per rafforzare la stabilità dell'Ucraina di fronte all'aggressione russa e nel cammino verso l'adesione all'Ue".

Oltre due ore di colloquio tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente francese Emmanuel Macron. L'incontro, a cui per circa mezz'ora si è aggiunto anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, si è svolto in una saletta del bar dell'hotel Amigo, nel centro di Bruxelles, in cui alloggiano i tre leader. 

Il colloquio Meloni-Macron - a cui stavano lavorando le rispettive diplomazie - era inizialmente previsto per oggi ma è stato anticipato a ieri sera, al termine del vertice Ue-Balcani Occidentali. I due leader si sono quindi seduti a un tavolino in una saletta del bar dell'hotel, davanti a una bottiglia di vino rosso, francese. Poco distante, seduto a un tavolo per una birra con il suo staff, anche il cancelliere tedesco Olaf Scholz, in jeans e polo grigia, che si è unito a Meloni e Macron per una mezz'ora. 

In un'atmosfera rilassata, tra battute, sorrisi e strette di mano, il 'vertice' si è concluso intorno alla una di notte, sotto lo sguardo di giornalisti, staff (tra gli altri il ministro Raffaele Fitto e il nuovo consigliere diplomatico Fabrizio Saggio), ospiti dell'hotel. Nessuna indiscrezione sui temi, anche se sicuramente saranno stati affrontati i dossier più complessi del Consiglio che si apre oggi: il Patto di stabilità (su cui questa mattina Meloni non ha escluso il 'veto' italiano), la revisione del Quadro finanziario pluriennale, l'apertura dei negoziati per l'ingresso dell'Ucraina nell'Ue, su cui pesa il veto dell'Ungheria di Viktor Orban.

A questo proposito, secondo quanto si apprende da fonti di Palazzo Chigi, si lavora a un bilaterale tra Meloni e Orban, da tenersi domani a margine del Consiglio. Al termine Meloni e Scholz non hanno rilasciato dichiarazioni, mentre Macron si è fermato per una battuta con i cronisti: "Il colloquio è andato molto bene, è stata un'ottima discussione", ha detto.

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, ha indirizzato ieri ai leader dell'Ue, in vista dell'ormai consueto dibattito sull'immigrazione al Consiglio europeo che si apre oggi a Bruxelles, una lunga lettera in cui menziona, in particolare, due iniziative fortemente volute dall'Italia: il Memorandum d'Intesa Ue-Tunisia e l'accordo operativo con l'Albania sulla gestione dei migranti irregolari. Nella lettera, la presidente della Commissione dà priorità "all'attuazione concreta di una politica europea mirata innanzitutto alla prevenzione delle partenze e alla lotta al traffico di migranti", come hanno rilevato fonti diplomatiche nel pomeriggio. Le fonti sottolineano, in particolare, il "vero e proprio 'endorsement' dell'accordo Italia-Albania, che viene considerato un esempio di concetto fuori dagli schemi ('out-of-the-box-thinking'), in linea con numerose altre manifestazioni analoghe da parte di altre voci europee che nelle ultime settimane hanno visto nell'accordo un modello a cui guardare".

È poi "molto positivo e non scontato", hanno aggiunto le fonti, "che si invitino tutti gli Stati membri a contribuire ai seguiti della conferenza di Roma sulla migrazione, dando un'indicazione di condivisione europea di una iniziativa nazionale e di un processo strategico per l'intera Ue". La lettera, notano ancora le fonti, "si sofferma anche sugli importanti progressi registrati nel Nord Africa, in particolare in paesi chiave quali Tunisia, Egitto e Libia, evidenziando il ruolo chiave svolto dall'Italia", e "si concentra su lotta ai trafficanti, e su rimpatri, partenariati globali, migrazione legale". E dà, infine, "un importante segnale anche per l'auspicata conclusione dei negoziati sul Patto Ue su migrazione e asilo". 

"Il nostro lavoro sulla migrazione - scrive von der Leyen ai leader - è guidato dalla consapevolezza condivisa che la migrazione è una sfida europea che richiede soluzioni europee. La migrazione ci mette costantemente di fronte a molte sfide, dalle frontiere marittime del Mediterraneo, a Est, a Sud o a Ovest, ai Balcani occidentali e alle frontiere terrestri di Lituania, Lettonia, Polonia con Bielorussia, fino alla il confine più settentrionale della Finlandia con la Russia. Nel corso di quest'anno abbiamo dimostrato che un'azione concreta può portare un cambiamento sul campo"."Fin da gennaio - ricorda la presidente della Commissione - siamo rimasti fermi nella nostra determinazione, portando avanti il lavoro su due binari: legislativo e operativo". Questo lavoro "si è svolto nel contesto della nostra volontà comune di mettere in atto un sistema di migrazione e asilo sostenibile e globale. Il Patto sulla migrazione e l'asilo - ha rilevo von der Leyen - costituirà la chiave di volta essenziale per permetterci di andare avanti insieme e costruire un sistema di gestione della migrazione che sia efficace ed equo. Ora è il momento di dimostrare seriamente questa determinazione"."L'accordo sui punti chiave del Patto entro la fine di quest'anno - annuncia - consentirà alle proposte essenziali di diventare legge prima delle elezioni del Parlamento europeo. Sono grato a tutte le presidenze" di turno del Consiglio Ue "e al Parlamento europeo che hanno guidato questi importanti negoziati, e a tutti coloro che sono ancora alla ricerca di soluzioni efficaci. È questo lavoro che ci consentirà di dimostrare la nostra comprensione per le diverse pressioni cui ciascuno Stato membro è sottoposto e la nostra determinazione a garantire il rispetto dei diritti di ogni individuo"."Abbiamo anche assistito a importanti iniziative guidate dagli Stati membri, come l'accordo operativo tra Italia e Albania", che, riconosce von der Leyen, "costituisce un esempio di pensiero fuori dagli schemi, basato su un'equa condivisione delle responsabilità con i paesi terzi in linea con gli obblighi previsti dal diritto internazionale e da quello dell'Ue". "Inoltre - aggiunge -, dovremmo lavorare insieme per mantenere lo slancio creato dalla Conferenza internazionale sullo sviluppo e la migrazione di luglio e portare avanti questo lavoro attraverso il Processo di Roma, esplorando diverse forme di cooperazione con i paesi partner sulla base del reciproco interesse". La presidente della Commissione evidenzia poi "quattro aree in cui il nostro lavoro è stato in grado di fare davvero la differenza, e su cui dobbiamo continuare a concentrare i nostri sforzi: il rafforzamento delle frontiere esterne, la lotta al traffico di migranti, l'intensificazione dei rimpatri e la creazione di partenariati globali". "In primo luogo, abbiamo continuato a dare priorità al rafforzamento delle frontiere esterne dell'Ue, rafforzando la presenza di agenzie nei punti strategici, tenendo conto delle differenze tra frontiere terrestri e marittime e garantendo maggiori risorse". "In secondo luogo - prosegue von der Leyen - abbiamo focalizzato l'attenzione globale sulla lotta al traffico di migranti. Questo traffico criminale, spesso intrecciato con altre attività criminali, sfrutta la sofferenza umana e rappresenta una grave minaccia alla sicurezza. Dovremmo essere noi a decidere chi arriva nell'Unione europea e in quali circostanze, non i trafficanti. Quasi 60 paesi hanno preso parte alla conferenza internazionale ospitata dalla Commissione il 28 novembre per formare un'Alleanza globale per contrastare il traffico di migranti". In terzo luogo, occorrono "rimpatri più efficaci" come parte della risposta dell'Europa al traffico e agli arrivi irregolari. "Nell'ambito di un sistema di asilo e immigrazione funzionante, coloro che non hanno il diritto di venire in Europa devono sapere che non gli sarà permesso di restare. Tuttavia - ammette la presidente della Commissione - il numero di decisioni di rimpatrio effettivamente attuate rimane troppo basso in tutta l'Ue". La "creazione di partenariati globali", infine, è il quarto punto chiave. "Ci auguriamo - scrive von der Leyen - di raggiungere presto un accordo con l'Egitto sulla via da seguire per un approccio strategico e globale, basato su interessi comuni, di cui uno è la migrazione. Proseguono i lavori sull'attuazione del Memorandum d'intesa Ue-Tunisia. Si è assistito a una stabilizzazione delle partenze irregolari dalla Tunisia (Sfax), a seguito dell'azione di gestione della migrazione da parte delle autorità tunisine, tendenza che auspichiamo possa consolidarsi". "Questo - spiega la presidente della Commissione - è un settore in cui è necessario un lavoro costante. Abbiamo fornito attrezzature essenziali ai partner del Nord Africa per intensificare le operazioni di lotta al contrabbando, di gestione delle frontiere e di ricerca e salvataggio, intensificando al tempo stesso i rimpatri diretti dai paesi terzi ai paesi di origine. Le agenzie dell'Ue hanno continuato a espandere la loro presenza nel Nord Africa, costruendo relazioni in Tunisia, Egitto e Marocco. Sono in corso negoziati sugli accordi di lavoro tra Frontex e la missione dell'Ue di assistenza alle frontiere in Libia". Infine, von der Leyen riferisce che, dopo il picco di arrivi irregolari a Lampedusa, il vicepresidente della Commissione Margaritis Schinas "ha effettuato visite in Mauritania, Senegal, Costa d'Avorio, Gambia e Guinea, e ha avuto discussioni su come la politica dei visti possa contribuire a scoraggiare i movimenti irregolari. Le delegazioni competenti dell'Ue in tutto il mondo sono state mobilitate per intensificare il dialogo e la cooperazione sulla migrazione con i paesi partner".

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