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Netanyahu: “Ho mandato per continuare questa guerra”. Lapid: “Via premier, elezioni possibili”.

Tel Aviv, 17 Dic 2023 - Benjamin "Netanyahu non può continuare a fare il primo ministro" in Israele. "È possibile tenere elezioni in tempo di guerra": lo ha detto il leader dell'opposizione Yair Lapid in un'intervista al quotidiano israeliano Yedioth Ahronot.

Lapid ha poi risposto alle richieste di avanzare un piano israeliano per un accordo sugli ostaggi. "Deve essere messo sul tavolo un nuovo schema perché non appena c'è una carta sul tavolo, questa produce azione, anche se non viene accettata".

Il premier Benyamin Netanyahu - durante la riunione di governo a Tel Aviv - ha reso noto di "aver ricevuto una lettera da decine di famiglie di caduti" nella quale si ribadisce la volontà di proseguire la guerra. "Gli eroici civili e soldati sono determinati - è scritto nella lettera diffusa da Netanyahu - a raggiungere una vittoria totale. Questo è il testamento dei caduti e il nostro obbligo per i vivi". Per questo Netanyahu ha ribadito che Israele "combatterà fino alla fine con l'obiettivo di eliminare Hamas, rilasciare gli ostaggi e assicurarsi che Gaza non sia più centro di terrorismo, istigazione e attacchi contro Israele". 

I tre ostaggi, uccisi "per errore" dall'esercito israeliano a Gaza, avevano innalzato un bastone con un pezzo di stoffa bianca, un modo rudimentale per dare un segno di pace. L'Idf ha aperto un'indagine ma i dettagli della morte hanno reso ancora più dolorosa una vicenda che ha scosso e rattristato nel profondo Israele. Una tragedia che stapremendo ancora di più sul governo di Benyamin Netanyahu, criticato anche per non aver annunciato lui l'uccisione dei 3 rapiti, affinché riapra i negoziati per un nuovo scambio di ostaggi. Per le famiglie degli ostaggi il tempo è scaduto:"Stiamo solo recuperando cadaveri. Vogliamo che riavviate i negoziati", chiedono.   

"La situazione già va oltre la tragedia": è quanto afferma a Radio vaticana - Vatican News il parroco di Gaza, padre Gabriel Romanelli, all'indomani dell'attacco israeliano alla parrocchia cattolica della Sacra Famiglia in cui hanno perso la vita due persone. "Da dopo i giorni di tregua, la zona di al Zeitoun ha cominciato ad essere spiega che la situazione si è fatta particolarmente critica la sera precedente l'attacco, con il ferimento di tre persone nella chiesa latina. Riferisce che una persona ferita alle gambe è stata curata con quello che aveva a disposizione uno dei medici che si trova rifugiato lì in parrocchia. 

"Poi, per quanto riguarda il tristissimo fatto successo", precisa che tutti coloro che sono stati coinvolti nell'evento sono da lui noti, "tutti carissimi membri della comunità cristiana, anzi parrocchiani, cattolici". "La mamma rimasta uccisa, Nahida, e sua figlia, Samar, erano i figli non sposati c'era appunto Samar, la donna che è stata uccisa. Samar era la cuoca della casa della suore di Madre Teresa. Entrambe, mamma e figlia, partecipavano a tutte le attività", racconta accorato padre Romanelli. Il parroco ricorda che la parrocchia cattolica della Sacra Famiglia di Gaza, seppur piccola numericamente, è molto attiva, con tanti gruppi. "Per esempio, Nahida faceva parte del gruppo della confraternita delle donne, il gruppo Sant'Anna. Era molto attiva in questo gruppo - sottolinea - e poi in tutte le attività alle quali Samar anche, Samar prendeva su di sé molti incarichi, ci aiutava ad organizzare tante attività, anche con i giovani e con lo stesso gruppo di Sant'Anna. 

Tutti, tutta quella famiglia, la famiglia Anton, sono molto legati alla Chiesa, alla parrocchia. è un grande dolore". Romanelli invita ancora a levare preghiere: "continuiamo a abbiamo ripetuto tante volte, un mese di guerra, un'ora di guerra, un minuto di guerra, non fa altro che accrescere il numero di vittime, e non fa altro che privare le persone della pace, della vita quotidiana. Mi raccomando - conclude - chiediamo e chiedo a loro nome il conforto della Madonna santissima, la fine della guerra e la pace su tutti, su Gerusalemme, la pace su tutti quegli abitanti di questa Terra Santa, sia in Palestina che in Israele".  

L'incontro svoltosi tra il direttore del Mossad David Barnea e il primo ministro del Qatar Mohammed Bin Abdulrahman Bin Jassim Al-Thani per discutere la ripresa dei negoziati per la liberazione degli ostaggi "è stato positivo". Lo hanno riferito fonti diplomatiche alla Cnn.  

L'incontro arriva dopo che un altro viaggio che Barnea doveva fare a Doha è stato annullato in settimana dal governo israeliano. Quest'ultimo incontro era stato programmato prima che le Forze di Difesa Israeliane (Idf) uccidessero tre ostaggi israeliani a Gaza: l'incidente ha comunque aggiunto urgenza ai colloqui, ha indicato la fonte che ha richiesto l'anonimato. 

Due giorni fa un funzionario israeliano ha dichiarato alla Cnn che il gabinetto di guerra ha ritenuto che "le condizioni non siano giuste" per cercare di riavviare i colloqui. Qatar e Stati Uniti hanno lavorato per cercare di far ripartire i negoziati, con nuove proposte per liberare più di 100 ostaggi a Gaza. 

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