Kiev, 7 Gen 2024 - Sette droni russi che volavano sulla regione di Dnipropetrovsk sono stati abbattuti dalle forze di difesa ucraine. Lo riporta Ukrainska Pravda. Secondo quanto riferito su Telegram dal governatore regionale dell'oblast di Dnipro, Serhii Lysak, "i 7 droni nemici sono stati distrutti nei distretti di Dnipro e Nikopol". Secondo quanto riferito, in un attacco missilistico a Dnipro e' stato colpito un condominio e due persone sono rimaste ferite.
"La Russia deve sentire sempre che nessuno di questi attacchi passerà senza conseguenze per lo stato terrorista. Dobbiamo garantirlo con la nostra forza, la nostra difesa e le nostre capacità politiche". Lo ha detto il presidente ucraino Volodymyr Zelensky commentando i raid russi che hanno provocato 11 morti, di cui 5 bambini, nel distretto di Pokrovsk, nella regione ucraina di Donetsk. "Il colpo dei russi è stato indirizzato sui normali edifici residenziali, sulle case private", ha sottolineato il leader ucraino.
Per far sentire la vicinanza della sua nazione, la Ministra degli Esteri giapponese Yoko Kamikawa è oggi in Ucraina per una visita a sorpresa, per assicurare il continuo sostegno di Tokyo a Kiev nella guerra contro la Russia. Lo ha annunciato il governo nipponico, spiegando che Kamikawa incontrerà il suo omologo ucraino Dmytro Kuleba.
Kamikawa discuterà anche della ricostruzione economica dell'Ucraina in vista della conferenza a Tokyo il 19 febbraio. "Il Giappone dimostrerà con forza sia a livello nazionale che internazionale il suo impegno per la ricostruzione dell'Ucraina attraverso il settore pubblico e privato", ha affermato il ministero nella nota. "I due Paesi discuteranno anche su come rafforzare la cooperazione per una conferenza che sia di successo". Kamikawa e i funzionari ucraini si scambieranno anche opinioni su come raggiungere una "pace giusta e duratura. E, in particolare, sui modi in cui il Giappone puo' dare un contributo concreto alla realizzazione della pace", ha spiegato ancora il ministero. Mentre cerca di ricostruire le sue citta', l'Ucraina spera di trarre esempio nella ricostruzione dall'esperienza del Giappone in seguito ai disastri naturali. In giornata Kamikawa parteciperà anche a una cerimonia che annuncia la fornitura di attrezzature elettriche su larga scala per l'assistenza invernale e visiterà un sito dell'Unicef a sostegno delle donne e dei bambini in Ucraina.
Si fanno chiamare Atesh, che significa 'fuoco' in lingua tatara. Sono silenziosi, meticolosi, fanno un lavoro pericoloso ma necessario: raccogliere informazioni preziose da riferire a Kiev sulle attività dei russi in Crimea e non solo. A raccontare del gruppo partigiano ucraino, tra i diversi nati dopo l'invasione del 2022, è la Bbc che ha raccolto le testimonianze dei suoi membri: sono uomini in carne e ossa, ma le loro identità restano segrete così come le loro azioni, anche per le loro famiglie.
Una volta, scattando alcune foto per spiare un sito delle forze di Mosca nella penisola, "avevo la sensazione che qualcuno mi stesse guardando. Il mio cuore batteva forte", ha raccontato Agente Uno. Perché nonostante la pianificazione meticolosa, l'uomo ha scoperto di avere nelle vicinanze un gruppo di militari russi. "E' stato un momento terribile. Sono riuscito a chinarmi nella mia auto facendo finta di avere un problema con il volante. E semplicemente, miracolosamente, non mi hanno parlato".
Atesh afferma di raccogliere informazioni sui movimenti militari russi, soprattutto in Crimea ma anche in altre aree occupate e persino all'interno della stessa Russia.
L'organizzazione sostiene che le sue informazioni hanno aiutato attacchi ucraini di alto profilo in Crimea, come quelli a una nave da sbarco e un sottomarino russi e un raid su un quartier generale della flotta russa del Mar Nero nel settembre 2023.
I blogger militari in Russia liquidano invece la rete come un'invenzione online dell'intelligence ucraina, progettata per sopravvalutare la resistenza. Ma i media russi descrivono Atesh come un'organizzazione terroristica, bandita dal Cremlino.
Una moglie di un soldato russo, (rimarrà viva dopo la protesta? O sarà rinchiusa in qualche carcere speciale?) che prende parte alla cosiddetta "operazione militare speciale" in Ucraina, tiene in mano un cartello con la scritta "Soldati mobilitati liberi. Riportate indietro mariti, padri, figli!". La donna protesta davanti all'edificio del Ministero della Difesa russo a Mosca il 6 gennaio 2024.
Infatti ieri è andata in scena una inusuale protesta delle donne russe a Mosca che chiedono il ritorno a casa dei loro mariti, fidanzati o compagni, dopo quasi tre anni di guerra contro l’Ucraina per la pazzia espansionistica del criminale di guerra Putin.
Le mogli dei russi mandati a combattere in Ucraina si sono mobilitate con una protesta simbolica, portando fiori rossi sulla fiamma del milite ignoto sotto le mura del Cremlino.
Nonostante il freddo, una quindicina di loro è intervenuta all'iniziativa per chiedere il ritorno dei loro mariti dal fronte, annunciando che sarà ripetuta tutti i sabati.
La polizia non è intervenuta nonostante in Russia ogni inizio di protesta venga solitamente represso, un segnale che la vicenda è delicata per il Cremlino.
Comments are closed.