Gaza, 24 Gen 2024 - Rappresentanti di Hamas hanno detto ai mediatori internazionali di essere pronti a discutere il rilascio di alcuni prigionieri in cambio di una "significativa" pausa nei combattimenti.
Lo riporta il Wall Street Journal, che cita fonti egiziane. L'apertura segna un cambio di strategia da parte di Hamas, che per settimane - dopo le brevi tregue di novembre scorso - ha legato la liberazione degli ostaggi a un accordo per la fine permanente del conflitto con Israele. Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu al momento non ha commentato.
"L'intera popolazione di Gaza sta subendo una distruzione ad una scala e ad una velocità senza eguali nella storia recente". Lo ha detto il segretario generale dell'Onu Antonio Guterres sottolineando che "niente può giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese", così come "l'uccisione deliberata, il ferimento, il rapimento di civili, l'uso della violenza sessuale contro di loro" da parte di Hamas in Israele. Inoltre si è detto "profondamente turbato dalle notizie sul trattamento disumano da parte di Israele dei palestinesi detenuti durante le operazioni militari".
Inizierà oggi da Israele e proseguirà nei territori palestinesi, in Qatar e in Turchia il viaggio in Medio Oriente del ministro degli Esteri britannico David Cameron. Lo rende noto Londra. Incontrerà il premier Benjamin Netanyahu e il suo omologo israeliano Israel Katz per parlare degli aiuti umanitari e delle vittime civili nella Striscia, precisa Londra. Cameron incontrerà anche il presidente dell'Autorità nazionale palestinese Mahmoud Abbas per ribadire il sostegno del Regno Unito alla soluzione dei due stati "in modo che israeliani e palestinesi possano vivere fianco a fianco in pace", si legge nella dichiarazione.
E tra i negoziati tra Hamas e Israele, le forze americane hanno "condotto attacchi contro due missili antinave Houthi puntati verso il Mar Rosso meridionale pronti per essere lanciati". Lo scrive su X il Comando centrale statunitense (Centcom).
"Le forze statunitensi hanno identificato i missili nelle aree dello Yemen controllate dagli Houthi e hanno stabilito che rappresentavano una minaccia imminente per le navi mercantili e le navi della marina statunitense nella regione. Le forze statunitensi successivamente hanno colpito e distrutto i missili per legittima difesa. Questa azione proteggerà la libertà di navigazione e renderà le acque internazionali più sicure per le navi della marina americana e le navi mercantili", prosegue Centcom.
In precedenza Stati Uniti e Gran Bretagna avevano annunciato di aver condotto un nuovo raid sullo Yemen, colpendo otto obiettivi Houthi, tra cui un sito di stoccaggio sotterraneo.
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