Gaza, 31 Gen 2024 – Nel pomeriggio di ieri il premier Benyamin Netanayu, (che si rifiuta di smettere di massacrare il popolo palestinese di Gaza perché se finisce la guerra per lui è la fine politica e personale in quanto pesanti accuse penali lo attendono appena toglie gli indegni abiti di premier della nazione sionista) riferendosi ad indiscrezioni che la bozza di accordo mediata a Parigi preveda il rilascio di centinaia di detenuti palestinesi in cambio degli ostaggi, ha detto "Non ritireremo l'esercito da Gaza e non libereremo centinaia di ostaggi".
Il potenziale accordo per il cessate il fuoco tra Hamas e Israele prevede 3 fasi e include il rilascio di ostaggi e detenuti palestinesi. Lo dice un dirigente della fazione islamica citata dai media israeliani.
Nella prima fase sarebbero rilasciati donne, bambini e anziani israeliani; nella seconda tutti i soldati dello Stato ebraico. Nella terza fase - ha proseguito la fonte di Hamas - avverrebbe la restituzione dei morti. Israele e Hamas metterebbero fine alla guerra nel corso delle tre fasi. La stessa fonte ha spiegato che non è stato ancora deciso il numero dei detenuti palestinesi che sarebbero rilasciati da Israele.
Una delegazione di Hamas incontrerà oggi al Cairo il capo dell'intelligence egiziana, Abbas Kamel. Lo ha riferito un funzionario egiziano all'emittente qatariota Al-Araby, precisando che i colloqui si concentreranno sulla prima fase della bozza di accordo sul tavolo, in particolare sulla durata della tregua e sul numero di ostaggi che dovrà essere rilasciato.
L'esponente dell'ufficio politico di Hamas, Muhammad Nazal, ha spiegato che l'obiettivo dell'organizzazione palestinese è il cessate il fuoco e uno scambio di prigionieri, aggiungendo che l'intesa non funzionerà se Israele non si ritirerà totalmente dalla Striscia di Gaza.
Il direttore dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha affermato che l'ospedale Nasser nel sud di Gaza funziona solo "in minima parte" e si trova ad affrontare una carenza di risorse importanti.
L'ospedale - la più grande struttura sanitaria rimasta a Gaza - è situato nella città meridionale di Khan Younis, che è stata oggetto di un attacco prolungato da parte delle forze israeliane. Sebbene l'OMS affermi di essere stata in grado di consegnare alcune forniture mediche lunedì, permangono carenze di "medici specializzati", "medicine, ossigeno, cibo, carburante" e "modi per smaltire i rifiuti solidi".
Gli sforzi per consegnare cibo all'ospedale sono stati ritardati, ha detto Tedros. "Oggi, a causa dei ritardi attorno al posto di blocco, la folla ha preso il cibo che veniva consegnato e, ancora una volta, non è arrivato a Nasser. Ciò sottolinea la totale disperazione della popolazione di Gaza, che vive in condizioni infernali, compresa la fame estrema. Continuiamo a chiedere il permesso di consegnare il carburante all'ospedale", ha sottolineato Tedros.
La milizia filoiraniana Houthi ha lanciato stanotte un missile anti-nave dalle coste yemenite del Mar Rosso, fa sapere il Comando centrale americano, aggiungendo che il missile è stato abbattuto da un cacciatorpediniere statunitense e che non si registrano vittime né danni.
"Il mondo non può abbandonare la popolazione di Gaza".
È l'appello per i palestinesi del Comitato Permanente Inter-Agenzie (IASC), che comprende diverse agenzie Onu e non, dopo l'interruzione dei fondi decisa da molti Paesi in seguito al sospetto coinvolgimento di alcuni dipendenti dell'agenzia Onu per i rifugiati palestinesi negli attacchi di Hamas del 7 ottobre.
"Le accuse di coinvolgimento di diversi dipendenti dell'Unrwa negli atroci attacchi contro Israele del 7 ottobre sono terribili. Come ha detto il Segretario generale, qualsiasi dipendente dell'ONU coinvolto in atti di terrore sarà chiamato a risponderne. Tuttavia, non dobbiamo impedire a un'intera organizzazione di adempiere al suo mandato di servire le persone in condizioni di disperato bisogno", dicono le associazioni, dall'Unicef all'Oms.
"Gli eventi strazianti che si sono susseguiti a Gaza dal 7 ottobre hanno lasciato centinaia di migliaia di persone senza casa e sull'orlo della carestia. L'Unrwa, in quanto principale organizzazione umanitaria a Gaza, ha fornito cibo, riparo e protezione, anche quando il suo personale è stato sfollato e ucciso. Le decisioni di vari Stati membri di sospendere i fondi all'Unrwa avranno conseguenze catastrofiche per la popolazione di Gaza. Nessun altro ente ha la capacità di fornire la portata e l'ampiezza dell'assistenza di cui 2,2 milioni di persone a Gaza hanno urgentemente bisogno", si legge nella dichiarazione. “Chiediamo che queste decisioni vengano riconsiderate. L'Unrwa ha annunciato una revisione completa e indipendente dell'organizzazione e l'Ufficio dei servizi di supervisione interna delle Nazioni Unite è stato attivato. Il ritiro dei fondi dall'UNRWA è pericoloso e porterebbe al collasso del sistema umanitario a Gaza, con conseguenze umanitarie e sui diritti umani di vasta portata nei territori palestinesi occupati e in tutta la regione”.
La dichiarazione è firmata da Martin Griffiths (OCHA), Ms. Jane Backhurst ICVA (Christian Aid), Jamie Munn ICVA), Amy E. Pope (IOM), Volker Türk (OHCHR), Paula Gaviria Betancur, (Onu) Achim Steiner (UNDP), Natalia Kanem (UNFPA), Filippo Grandi (UNHCR), Michal Mlynár (UN-Habitat), Catherine Russell (UNICEF), Sima Bahous (UN Women), Cindy McCain (WFP), Tedros Adhanom Ghebreyesus (WHO).
Kataib Hezbollah, milizia filoiraniana attiva in Iraq, sospende gli attacchi contro le truppe americane. In una nota pubblicata sul suo sito web, il gruppo scrive: "Annunciamo la sospensione delle nostre operazioni militari e di sicurezza contro le forze occupanti per evitare ogni imbarazzo al governo iracheno".
L'annuncio è arrivato dopo la dichiarazione di Joe Biden, che ha detto di aver "deciso come rispondere" all'attacco in Giordania a confine con la Siria avvenuto nella notte tra sabato e domenica, costato la vita a tre soldati americani.
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